BIBLIOGRAFIA SULLE PRINCIPALI TEMATICHE CHE RIGUARDANO I DIRITTI DEI BAMBINI IN OSPEDALE
Ufficio del pubblico tutore dei minori
Diritto alla salute, ai servizi medici e a ricevere il miglior livello di cura e di assistenza
ATKIN A, AHMAD W. Living a “normal” life: yaung people coping with thalassemia major or sickle cell
disorder. Social Science and Medicine, 2001, vol:53, 615-626
BASTIN T., L'enfant et sa maladie: aspects psycologiques del'hospetilisation. Archives de Pediatrie.
200, vol.7, 405-409
BLACK MM, Society of pediatric psycology presidential adress: opportunities for health promotion in
primary care. Journal of pediatric psycology. 2002, VOL. 27, 7, 637-646
KELLY A., HAWSON P., Factors associated with recurrent hospitalisation in chronically ill children.
Journal of paediatrics and child health. 200, vol.36 (1) 13-18
LACROIX A, Le processus d'acceptation de la maladie chronique. Praxis, Revue suisse de madicine.
1993, vol 48, 1370-1372
LAU B., Stress in children: can nurses help? Pediatric nursing: 2002, vol. 28 (1), 13-19
WHO. Ottawa charter for health promotion. First international Conference on healt promotion,
ottawa, 21 November 1986
ZIMMERMAN TANSELLA C, Psychosocial factors and chronic illness in childhood. Eur Psychiatry,
1995, vol.10, 297-305
AA. VV. Lasciati prendere per mano, Città di Torino - Assessorato al Sistema Educativo, Torino, 2001
Il testo, curato dalle insegnanti del "Gruppo Gioco Ospedale" del Comune di Torino, è una guida da
loro usata per preparare il bambino all'inervento chirurgico e alla anestesia. Il libro spiega così le
varie fasi di preparazione all'evento guidando il bambino con disegni ed immagini che ne favoriscono
la comprensione. L'opera è stata realizzata con finanziamenti della legge 285/97.
ANTONUCCI, F., CECCHINI, M.G., DIGILIO G. Il bambino leucemico, Bulzoni editore, Roma, 1984
Il testo presenta una ricerca svolta all'interno della Clinica Pediatrica del Policlinico Umberto I di
Roma, nel reparto e negli ambulatori di Ematologia. Scopo della ricerca era approfondire l'incidenza
dell'ospedalizzazione sullo sviluppo psico-affettivo del bambino, anche al fine di raccogliere elementi
per delineare nuovi assetti organizzativi.
COLOMBO G., Psicologia, psicopatologia, e psicologia medica per operatori sanitari. Cooperativa
Libraria Editrice Università di Padova 1988
Il testo si rivolge a quanti operano nel settore sanitario e si trovano a gestire una relazione con un
paziente. Vi sono contenuti argomenti fondamentali di psicologia generale, psicologia medica e
psicopatologia. Particolare spazio viene dato alla presentazione dei diversi meccanismi di difesa.
DARTINGTON T., LYTH M.T., POLACCO W.G., Bambini in ospedale. Liguori, Napoli, 1992Il testo
presenta una ricerca della Tavistock Clinic di Londra, che dimostra come sotto lo stress emozionale
connesso con la sofferenza si "ammali" anche l'istituzione ed i suoi operatori. Il testo analizza anche i
disturbi emotivi dei bambini sottoposti a lunghe ospedalizzazioni.
DELL'ANTONIO A., PONZO E., Bambini che vivono in ospedale. Borla, Milano 1982. Il testo
presenta l'analisi del tradizionale modello di intervento fornito dalle strutture ospedaliere attraverso il
ricovero, evidenziandone carenze e limiti. Propone poi un modello di ristrutturazione dei servizi più
aderente ai bisogni dell'infanzia. Una serie di osservazioni del comportamento dei bambini in
ospedale in diverse situazioni arricchiscono la ricerca e ne verificano alcune ipotesi.
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FABRE N., Le ferite dell'infanzia, Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2001
Le ferite dell'infanzia, talvolta conosciute ed evidenti, altre volte nascoste o incomprese, fanno parte
della vita di molti bambini. Lutti, separazioni, partenze, malattie, rapporti difficili, conflittuali o
ossessivamente protettivi causano contusioni, lividi, ammaccatture e ferite di tanti tipi. Spesso sono
gli adulti, a casa o a scuola, a fare del male ai bambini, non comprendendo le loro angosce. Spesso è
il bambino stesso a soffrire di "mal di genitori". Spesso è il corpo che difetta, la malattia che ha effetti
negativi sulla quotidianità.
L'autrice illustra l'importante ruolo della psicoterapia che, durante il processo di cura, riesce a
trasformare le ferite in cicatrici preziose, costitutive di personalità, aiutando il bambino a crescere in
modo equilibrato.
FARNE' M., SEBELLICO A., Psicologia per l'operatore sanitario, Casa Editrice Ambrosiana, Milano
1987
FILIPPAZZI G. Un ospedale a misura di bambino, Franco Angeli, Milano, 1997
Il bambino malato è prima di tutto un bambino, che va considerato quindi nella sua globalità e non
solo per la sua patologia. Un ambiente ospedaliero rispettoso delle esigenze psicosociali del bambino
riduce il trauma del ricovero e può costituire addirittura un'occasione di crescita e maturazione. Nel
libro vengono presentate esperienze in atto in vari Paesi europei e negli Stati Uniti e proposti
interventi (sulle strutture, la formazione del personale, la preparazione dei bambini e dei genitori,
l'organizzazione del ricovero, ecc.) che consentono di fare di un reparto pediatrico un reparto "a
misura di bambino".
FORNARI F., FRONTORI L., RIVA CRUGNOLA C., Psicoanalisi in ospedale, Raffaelo Cortina
Editore, Milano 1985.
Il testo presenta una ricerca svolta nei reparti di ostetricia e neonatologia di un ospedale milanese.
Obiettivo della ricerca era sperimentare, a partire dalla teoria dei codici affettivi, la possibilità di
trasferire nell'istituzione di lavoro strumenti e tecniche mutuati dalla psicoanalisi, con lo scopo di
avviare un processo per trasformare l'ospedale in "comunità terapeutica".
FREUD A, Bambini malati: Un contributo psicoanalitico alla loro comprensione, Boringhieri, Torino,
1974.
KANISZA S., DOSSO B., La paura del lupo cattivo Meltemi, Roma 1998. Quando i lupi cattivi - la
“malattia” e la “morte” - manifestano a un bambino tutta la loro paurosa potenza, è necessario
elaborare strategie per tenere sotto controllo le angosce che si scatenano. Questo testo suggerisce
una metodologia di lavoro che abbia al centro del processo terapeutico il bambino come individuo,
così da aiutarlo a trovare un suo spazio di crescita e di vita autonoma anche in una situazione
traumatizzante come quella dell’ospedalizzazione.
NUCCHI M., Aspetti psicologici del bambino in ospedale, ed. Sorbona, Milano, 1995.
Il libro, scritto da una infermiera, presenta "gli aspetti psicologici del bambino ospedalizzato e, dopo
averli descritti, individua modalità oggettive per esplicare una ricerca e trarne deduzioni importanti in
funzione dell'assistenza infermieristica" (dalla presentazione del libro). Particolare importanza è data
all'analisi del gioco e del disegno e ai risvolti psicologici che può provocare la presenza-assenza della
madre in ospedale.
LUCIANI, R., Che ci Faccio in Ospedale?, Giunti progetti educativi, Firenze, 2002
Un libretto operativo per bambini fino a 10 anni d'età, che li aiuta ad orientarsi e comprendere
cosa avviene quando sono ricoverati in ospedale. Attraverso questo strumento si tenta di dare
una rispsta alle domande dei piccoli pazienti a proposito di persone e cose nuove che li
circondano, offrendogli uno strumento gradevole e amichevole che li aiuti a trascorrere più
serenamente il tempo del ricovero.
PETRILLO M., SANGER S., Assistenza psicologica al bambino ospedalizzato, Casa editrice
Ambrosiana, Milano, 1980
Il testo illustra un programma di assistenza globale al bambino ospedalizato, realizzato fin dal 1960 in
alcuni ospedali americani. Benchè sia un contributo datato, la lettura è raccomandabile per la serie di
indicazioni pratiche sul come entrare correttamente in relazione con il bambino, sul come fornire un
adeguato sostegno ai genitori. Sono particolarmente sviluppati i capitoli dedicati al gioco (tecniche,
uso diagnostico, programmi di gioco organizzato), alla preparazione di bambini e genitori alla
metodiche diagnostiche e chirurgiche, all'assistenza al bambino terminale.
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ROBERTSON J., Bambini in ospedale, Feltrinelli, Milano 1973
SACCOMANI, R. (A cura di), AIEOP, Tutti Bravi - psicologia e clinica del bambino portatore di
tumore, Raffaello Cortina Editore, 1988
In Italia, ogni anno circa mille bambini vengono colpiti da un tumore maligno: oltre settecentoquaranta
guariscono. Nei prossimi anni, un giovane adulto su mille sarà un “lungo sopravvivente” di un tumore
infantile. La qualità della sua vita dipenderà molto dal sostegno psicologico che avrà ricevuto non
solo durante la malattia, ma anche successivamente. Per questa ragione, nell’ambito dell’oncologia
pediatrica, un grande rilievo sta assumendo la gestione psicologica dei piccoli malati e delle loro
famiglie, i cui problemi sono esposti e discussi in questo libro da operatori di grande esperienza e
impegno. L’opera propone anche una sintesi delle risorse diagnostiche e terapeutiche messe a punto
da pediatri oncologi e i risultati ottenuti, senza trascurare gli effetti collaterali, ancora molto rilevanti,
delle cure praticate.
SENATORE PILLERI R. OLIVERIO FERRARIS A., Il bambino malato cronico - Aspetti psicologici,
Raffaello Cortina Editore, Milano, 1989
Un contributo all'indagine sul vissuto del bambino e dell'adolescente rispetto alla malattia cronica.
Uno studio psicologico a tutto campo che si sofferma sul rapporto tra stato di malattia e sviluppo
psicologico, toccando importanti aspetti relativi a malattie croniche , quali: l'ospedalizzazione, il ruolo
della famiglia, l'incidenza della malattia cronica sull' immagine del sé.
SOURKES. B.M., Il tempo tra le braccia - L'esperienza psicologica del bambino affetto da tumore,
Raffaello Cortina Editore, 1999
"Spero solo di avere ancora tanto tempo tra le mie braccia". Con queste semplici parole un bambino
di quattro anni ci rimanda alla consapevolezza della fragilità della vita umana e nello stesso tempo
esprime tutta la saggezza e il coraggio dei piccoli pazienti affetti da una malattia potenzialmente
mortale. Il tempo fra le braccia propone un ritratto toccante e molto significativo dell'esperienza di
questi bambini che, dal momento della diagnosi, hanno subito nel corpo e nello spirito un
cambiamento irreversibile. Barbara M. Sourkes ci introduce all'ascolto dei racconti di questi piccoli
pazienti, alle loro conversazioni e all'osservazione dei loro disegni: l'analisi e l'interpretazione del
materiale clinico guida il lettore in un mondo di sfide straordinarie e di eccezionali capacità di
recupero. - L'autrice. Barbara M. Sourkes è psicologa e psicoterapeuta presso l'ospedale pediatrico
di Montreal e assistente di pediatria presso la McGill University.
Diritto alla presenza dei genitori
BANNER LM, MACKIE EJ, HILL JW, Family relationship in survivors of childhood cancer: resource
or restraint? Patient Education and Counseling. 1996, vol. 28, 191-199
BOUREGA A., Les troubles de la parentalitè: approche clinique et socio-educative. Dunid, Paris,
2002, 184 p.
CALLERY P., Caring for parents of hospitalised children: a hidden area of nursing work. Journal of
advanced nursing. 1997, vol. 26, 992-998
CANAM C, Common adaptative tasks facing parentse of children with chronic conditions.Journal of
advanced nursing. 1993, vol. 18, 46-53
MACNAB AJ., RICHARDS J, GREEN G, Family-oriented care during pediatric interhospital transport.
Patient Education and Counseling. 1999, vol. 36, 247-257
NOTARAS E, Parents perspectives of healthcare delivery to their chronically ill children. International
Journal of nursing practice. 2002, vol.8 (6), 297-304
CAPURSO M., PRATTICO M. Se tuo figlio...Guida per genitori di bambini sottoposti a lunghe terapie
e ricoveri ospedalieri, distribuito dal "Comitato Chianelli", Perugia 1997
Si tratta di una specie di "manuale" per genitori di bambini ammalati, nato dall'esperienza di operatori
del settore e famiglie che hanno vissuto questa prova. Il libro esamina il percorso che ciascuna
famiglia compie dalla prima comunicazione della diagnosi fino alla fine della malattia. Il testo analizza
sia gli aspetti più "pratici", legati alla vita quotidiana, sia i sentimenti e le paure di genitori e figli.
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FALORNI M.L., SMORTI A., Madri in ospedale, Il pensiero scientifico Editore, Roma 1984
LEWIS D. Mamma ho paura!, Franco Angeli, Milano 1995
Questo testo può essere utile, nelle sue differenti sezioni, alle varie persone che vivono e lavorano
accanto ad un bambino malato. La prima e la seconda parte, dedicata alla comprensione a al
riconoscimento dei segnali d'ansia, può risultare d'aiuto ad insegnanti e psicologi che lavorano in
ospedale; La terza e quarta parte, che presenta alcune tecniche di rilassamento, può essere utile
anche ai genitori e ai parenti di un bambino malato.
Diritto all'informazione e al consenso informato
AUJOULAT I, Communication difficulties of healthcare professionals and family caregivers of HUV
infected patients. Patient Education end Counseling, 2002, vol.7, 213-222
BREWSTER A. Chronically ill children's concepts of their illness. Pediatrics. 1982, vol.69, 355-362
DORN LD,SUSMAN EJ, FLETCHER JC, INFormed consent in children and adolescents: age,
maturation, end psycological state. Journal of adolescent helth. 1995, vol. 25 (1), 15-23
GELLER G e al., Informed consent for enrolling minors in genetic susceptibility research: a qualitative
study of at-risk children's and parens' wiews about children's role in decision-making. journal of
adolescent helth. 2003, vol. 32 (1), 260-271
PURSSEL E., LIstening to children: medical treatment and consent. Journal of advanced nursing.
1995, vol. 21, 623-624
RUNESON I e al., Children's partecipation in the decision making process during hospitalisation: an
observational study. Nursing ethics. 2002. vol. 9, 583-598
SPENCER GE, Chidren's competency to consent: an ethical dilemma. J Child healthcare. 2000,
vol.4, 117-122
ARÈNES J, Dimmi, un giorno morirò anch'io?, Edizioni Scientifiche Magi, Roma 2001
Sin dalla più tenera età, il bambino sperimenta una serie di piccoli o grandi "lutti", provocati dagli
eventi e dal corso della naturale della vita, che gli fanno apprendere il concetto di perdita. Il volume
affronta l'universo del lutto come fenomeno inseparabile della vita e fonte di maturazione e
autonomia.
Il problema della sofferenza, il dolore psicologico legato alla perdita, le metamorfosi dell'adolescenza
e il lutto dell'infanzia sono i temi principali del libro.
AUTTON N., Parlare non basta, L' importanza del contatto fisico e della vicinanza nelle relazioni di
cura, Ed. E.D.T., Torino, 1992
Un testo che si rivolge a medici ed infermieri, ma anche ad operatori educativi e sociali, a volontari,
mettendo a fuoco la necessità del contatto fisico ormai riconosciuta dal mondo della medicina.
Vengono riportati studi e testimonianze sull'importanza ed insostituibilità della "relazione tattile" nelle
situazioni di stress e di crisi.
CANEVARO A., CHIEREGATTI, A., La relazione di aiuto, Carocci Editore, Roma, 1999
Il libro affronta il tema del sostegno portato a un altro essere umano in termini di relazioni di aiuto: ad
esempio, all'interno della coppia, tra il medico e il proprio paziente, entrambi impegnati nella gestione
della malattia in vista della guarigione, tea l'insegnante e lo scolaro, nei termini di una relazione
paritetica tra persone, ecc. Alla relazione di aiuto siamo ormai obbligati, e forse ci troviamo
particolarmente impreparati.
MAMBRIANI S., La comunicazione nelle relazioni di aiuto. Guida pratica ad uso di familiari e
operatori sanitari e sociali, Cittadella, Assisi 1992
Si tratta di una guida pratica per tutti coloro che operano nell'ambito di relazioni di aiuto: familiari,
medici, insegnanti, assistenti, volontari, ecc. Il libro offre una serie di accorti suggerimenti, indicando il
significato di comportamenti e di azioni semplici, quotidiane, e la loro possibile funzione nelle relazioni
di aiuto.
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MASERA G., TONUCCI F . Cari Genitori..., HOEPLI, Milano, 1998. Un testo ricco di consigli e
proposte per quei genitori che improvvisamente si sentono comunicare che il loro figlio è affetto da
una leucemia. E' un libro con pochissime parole: contenuti e messaggi sono affidati quasi
interamente alle vignette di Francesco Tonucci. Le vignette di "FRATO" ci guidano, attraverso gli
occhi del bambino, lungo il percorso che la famiglia vive dalla prima comunicazione della diagnosi
fino alla guarigione finale.
RAIMBAULT G., Il bambino e la morte, La Nuova Italia, Firenze 1978
Il libro è scritto sulle testimonianze rese da bambini prossimi alla morte. I bambini "descrivono" il loro
vissuto di malattia e il cambiamento della loro immagine corporea, attraverso parole, sogni, racconti,
disegni, che Rainbault commenta seguendo un approccio di tipo psicoanalitico.
SPINETTA J.J., SPINETTA P.D., Comunicare con i bambini affetti da una grave malattia cronica ,
Fondazione Tettamanti, Milano 1987.
Si tratta della traduzione di un libretto originariamente pubblicato dal National cancer institute. Il testo
affronta il tema della comunicazione sulla malattia e sulla morte con i bambini malati e con i suoi
coetanei. Vengono riportate prospettive e punti di vista di chi ritiene che la comunicazione su questi
temi debba essere, anche con i bambini, diretta e piuttosto esplicita.
VARI., L'ascolto che guarisce, Cittadella, Assisi, 1995
Gli operatori sanitari più sensibili avvertono che il malessere denunciato dal paziente ha dimensioni
più profonde, spesso sconosciute allo stesso malato, di quelle puramente fisiche ed organiche.
Quando si è colpiti da una malattia è l'intera persona ad andare in crisi. In questa situazione è
importante per l'operatore saper ascoltare la persona malata, attraverso la creazione di un rapporto
interpersonale aperto ad una benefica reciprocità.
VARI., Ti voglio dire che..., TELECOM Italia, 1997
Il testo, ricco di esempi e documentazione, analizza la comunicazione nel bambino ospedalizzato con
particolare riferimento al disegno ed ad altre tecniche proiettive. Un capitolo riguarda la percezione
dell'ospedale e dei suoi personaggi da parte dei bambini.
VARI, C'era una volta un piccolo cervo... Arterapia infantile: tre anni di teatro in corsia, Laterza, Bari,
1998. Il libro è diviso in trte sezioni: la prima contiene alcuni saggi sull'arterapia; la seconda
narra e documenta alcune esperienze concrete, la terza propone i risultati di un progetto
sperimentale sulla gestione della paura prima di un intervento chirurgico attraverso la preparazione
guidata con un burattino.
Diritto alla riservatezza e al rispetto
PILPED D. e al., Ethical and cross cultural questions concerning pediatric clinical trials.
Controlledclinical trials. 1996, vol. 17, 201-208
REED P, e al., Promoting the dignity of the child in hospital. Nursing ethics. 2003, vol.10, 67-76
KORCZAK J.., Il diritto del bambino al rispetto, Luni Editrice, Milano 1995
LEONE S., Il malato terminale, San Paolo, Milano 1996
Il testo descrive situazioni, atteggiamenti e comportamenti del personale medico e sanitario nei
confronti di un malato in fase terminale, analizzando possibili alternative attraverso una prospettiva
bioetica e cristiana.
PERICCHI C., Il Bambino malato, La Cittadella, Assisi (PG), 1984
Il libro si rivolge a tutti coloro che, con diversi ruoli e mansioni, vengono a contatto con bambini
malati: medici, infermieri, insegnanti di scuole in ospedale, volontari, e naturalmente, genitori.
L'autrice insiste sul fatto che la malattia non è soltanto fisica, ma è anche psicologica, in quanto
esprime anche una richiesta di cure, di attenzioni, di calore, che non devono essere ignorate.
Diritto all'educazione, al gioco e ad ambienti idonei
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LAHTEENMAKI PM e al., childhood cancer patients at scholl. European journal of cancer. 2002,
vol.38, 1227-1240
MURPHY j. e al., the efficacy of intensive individual play therapy for chronically ill children. Journal of
play therapy. 2002, vol. 11, 117-140
SPENCE LJ, KAISER L, Companion animals end adaptation in chronically children. West j Nurs Res.
2002, vol. 24 639-56
AA. VV., Bambini in Ospedale - Servizio Educativo Scolastico, Associazione Gioco e Studio in
Ospedale, Genova,
l testo raccoglie gli atti di un convegno commemorativo di Armida Carla Capelli, tenutosi a Milano nel
1991. Oltre ad esperienze di scuola e gioco in ospedali italiani, sono presentati, attraverso due
articoli, la realtà delle scuole ospedaliere in Germania e Francia. La redazione degli atti è stata curata
da Daniela Gugliada, Maria Grazia Melegari, Jolanda Vacchini.
BREGANI P., DAMASCELLI A.R., VELICOGNA V., Il gioco in ospedale, Emme edizioni, Milano
1984
Il testo analizza le condizioni fisiche e psicologiche del bambino in ospedale e la metodologia del
gioco come aiuto per superare i traumi dell'ospedalizzazione. Particolari riferimenti vengono fatti alla
realta' inglese e ai modelli organizzativi di alcuni ospedali.
CAMPANA A., Educazione e salute del bambino, - L'ospedalizzazione pediatrica - Lo sviluppo
integrale del bambino in situazione di malattia - Centro editoriale Carroccio, Padova, 1992
Il testo esamina le problematiche legate allo sviluppo integrale del bambino malato. In particolare
vengono analizzati i comportamenti professionali, l'assistenza scolastica, sociale e psicologica, la
legislazione.
CAPELLI A.C., Il bambino, l'ospedale, il gioco, CIGI, Ivrea 1981
CAPURSO M. (a cura di), Gioco e studio in ospedale - Creare e gestire un servizio ludico-educativo
in un reparto pediatrico, Erickson, Trento, 2001
Il libro nasce dall'esperienza dei corsi di formazione "Bambini in Ospedale", creati e gestiti dalla
Associazione "Armida Carla Capelli - Gioco e Studio in ospedale" e frequentati ogni anno da
operatori di tutta Italia
Sotto forma di percorso di formazione il testo esamina le caratteristiche della "scuola-gioco in
ospedale", tenendo sempre presente il legame tra l'aspetto didattico e quello ludico-ricreativo della
relazione d'aiuto al bambino malato.Ogni capitolo è corredato da preziose indicazioni operative, sotto
forma di esercitazioni e questionari.
CAPURSO M. TRAPPA M., Le paure dell'ospedale in bambini di età scolare: una ricerca basata su
sistemi proiettivi, Difficoltà di Apprendimento, Vol. 2 n. 8, Ott, 2002.
Questa ricerca ha avuto lo scopo di indagare, utilizzando un metodo proiettivo, le paure dei bambini
relative a un ipotetico vissuto di ospedalizzazione. Conoscere gli oggetti delle loro paure permette
infatti di intervenire, in una prospettiva pedagogica, nella relazione che intercorre tra il soggetto che
ha paura e gli oggetti che la determinano, evidenziando le variabili individuali, ambientali, cliniche e
relazionali che possono essere base del lavorod'equipe. Sono quindi fornite alcune linee di lavoro per
strutturare un progetto e creare un ambiente in grado di aiutare i bambini a superare le paure legate
all’ospedalizzazione.
COSTANTINI, A., GRASSI L., BIONDI M, Psicologia e tumori: una guida per reagire, Il pensiero
scientifico editore, 1999 Questo testo è stato scritto con il chiaro intento di rispondere a alle
domande più tipiche dei malati e dei loro parenti. Nessun problema è sottovalutato (i rapporti del
malato coi parenti, la disperazione, il dolore fisico e psichico, l'uso dei farmaci, l'esperienza anche
psichica del guarire) ed informa anche sui metodi psicoterapeutici più adatti in presenza di malattia
oncologica. Il libro riporta anche l'elenco dei reparti dove si fa psiconcologia e quello delle
associazioni di aiuto.
FANTONE G., CRESPINA M. (a cura di) Scuola ed ospedale, UNICEF - ANICIA, Roma, 1993
Il testo presenta, attraverso una serie di brevi interventi, i diversi problemi che coinvolgono un
bambino in ospedale (dimensione psicologica, la scuola in ospedale, assistenza sociale, il dolore,
esperienze di gioco.) e come questi vengono affrontati in diverse realtà italiane ed europee.