SECONDO VOI LE PRATICHE SIA TRA LE PROFESSIONISTE CHE TRA LE DILETTANTI ROVINANO IL CALCIO GIOVANILE?

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Roma Antico
00venerdì 11 marzo 2011 21:54
Qualcosa da dire
Caro “genitore”, sicuramente hai un figlio che gioca al calcio, perciò avrai anche tu qualcosa da dire. Nella sua società fila tutto liscio o le pratiche infastidiscono pure lì?
Come si comportano gli allenatori? E i dirigenti? E i genitori? E tuo figlio, soprattutto?
Scusa le domande, ma possono essere uno stimolo alla discussione, anche per gli altri colloquianti, e anche per un franco tiratore.
Un saluto
ds
00venerdì 18 marzo 2011 12:54
le pratiche stanno in ogni societa ve lo garantisco
Roma Antico
00venerdì 18 marzo 2011 20:04
MECENATISMO PURO
Misterc22 dice, se ho ben capito, che se un genitore gli offre 250.000 euro, lui farebbe giocare il figlio, per potenziare le strutture tecniche, per assoldare tecnici più competenti e per far giocare “gratuitamente” altri ragazzi. Potremmo dire MECENATISMO PURO se avessimo scritto Giocondo in fronte.
Il prezziario noto ha uno zero in meno, ma se un addetto ai lavori cita tale cifra senz’altro è, o può essere che sia così.
Comunque, se ci sono genitori che pagano 250.000 euro, di certo le società incassanti sono società importanti, conseguentemente le loro rose sono formate da ottimi elementi calcistici, quindi la “pratica” toglie un posto ad un ottimo elemento che, visto che TUTTE le società importanti fanno uso di “pratiche” da 25.000 a 250.000 euro, sloggerà poi per giocare in una squadra con meno ambizioni (togliendo il posto ad un altro ragazzo) dove sarà sempre un ottimo elemento, ma demoralizzato per il torto subito e nel vedersi precludere, la maggior parte delle volte, l’avviamento al professionismo (e l’altro ragazzo, demoralizzato pure lui, finirà con lo smettere).
L’ottimo elemento si divertirà comunque, e certamente farà sport, ma moltiplicando questa rappresentazione per quante sono le “pratiche” nelle importanti società calcistiche, esce fuori che molti bravi giovani giocatori sono perlomeno ostacolati nel mettersi in mostra, mentre molte “pratiche” giocheranno fino a quando il foraggiamento coprirà la loro pochezza, e al professionismo passeranno sempre meno ottimi elementi, con risultati che sono sotto gli occhi di chiunque voglia vedere.
Misterc22 dice anche, “la valenza e la meritocrazia è assolutamente una cosa soggettiva”.
Soggettivamente la sua società calcistica migliorerà strutturalmente ed economicamente, e la cosa gli interessa molto.
Oggettivamente il Calcio italiano continuerà a prendere ancora sonori schiaffoni sportivi, e la cosa dovrebbe interessargli.
Realisticamente tanti ragazzi, meritevoli o meno, sono e saranno tarpati nella loro gioia, e la cosa gli interessa poco.
Socialmente questo fine, la gioia, dovrebbe essere considerato più di ogni altro, ma a lui non interessa proprio.
Purtroppo come lui ce ne sono altri. Purtroppo per loro. E purtroppo anche per i ragazzi.
Peccato.

Un saluto


misterc22
00venerdì 18 marzo 2011 20:23
Re: MECENATISMO PURO
Roma Antico, 18/03/2011 20.04:

Misterc22 dice, se ho ben capito, che se un genitore gli offre 250.000 euro, lui farebbe giocare il figlio, per potenziare le strutture tecniche, per assoldare tecnici più competenti e per far giocare “gratuitamente” altri ragazzi. Potremmo dire MECENATISMO PURO se avessimo scritto Giocondo in fronte.
Il prezziario noto ha uno zero in meno, ma se un addetto ai lavori cita tale cifra senz’altro è, o può essere che sia così.
Comunque, se ci sono genitori che pagano 250.000 euro, di certo le società incassanti sono società importanti, conseguentemente le loro rose sono formate da ottimi elementi calcistici, quindi la “pratica” toglie un posto ad un ottimo elemento che, visto che TUTTE le società importanti fanno uso di “pratiche” da 25.000 a 250.000 euro, sloggerà poi per giocare in una squadra con meno ambizioni (togliendo il posto ad un altro ragazzo) dove sarà sempre un ottimo elemento, ma demoralizzato per il torto subito e nel vedersi precludere, la maggior parte delle volte, l’avviamento al professionismo (e l’altro ragazzo, demoralizzato pure lui, finirà con lo smettere).
L’ottimo elemento si divertirà comunque, e certamente farà sport, ma moltiplicando questa rappresentazione per quante sono le “pratiche” nelle importanti società calcistiche, esce fuori che molti bravi giovani giocatori sono perlomeno ostacolati nel mettersi in mostra, mentre molte “pratiche” giocheranno fino a quando il foraggiamento coprirà la loro pochezza, e al professionismo passeranno sempre meno ottimi elementi, con risultati che sono sotto gli occhi di chiunque voglia vedere.
Misterc22 dice anche, “la valenza e la meritocrazia è assolutamente una cosa soggettiva”.
Soggettivamente la sua società calcistica migliorerà strutturalmente ed economicamente, e la cosa gli interessa molto.
Oggettivamente il Calcio italiano continuerà a prendere ancora sonori schiaffoni sportivi, e la cosa dovrebbe interessargli.
Realisticamente tanti ragazzi, meritevoli o meno, sono e saranno tarpati nella loro gioia, e la cosa gli interessa poco.
Socialmente questo fine, la gioia, dovrebbe essere considerato più di ogni altro, ma a lui non interessa proprio.
Purtroppo come lui ce ne sono altri. Purtroppo per loro. E purtroppo anche per i ragazzi.
Peccato.

Un saluto






Continuate a forzare i concetti pro domo vostra, esistono tanti sponsor, tanti presidenti che si avvicinano al calcio per amore dei figli. Far finta di non conoscerne non cambia il concetto, dodpodichè pensare che, in un gioco di squadra, una pratica possa nuocere a valenti giocatori e solo retorica consolatoria.
SEcondo te la Roma a 25 giocatori importanti? L'avvento del fratello di Doni a chi ha tolto il posto a Totti? Il fratello di Burdisso ha tolto il posto a Mexes?
Negli sport individuali è molto peggio, nella ginnastica artistica, nel nuoto, nella scherma ci sono ragazzi che hanno perso partecipazioni olimpiche per colpa delle pratiche.

wdb
00sabato 19 marzo 2011 08:22
Le "pratiche" c'erano, ci sono e ci saranno.
Se il calcio italiano è mediocre i motivi sono altri
filosofo
00sabato 19 marzo 2011 12:02
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:110093085=wdb, 19/03/2011 08.22]Le "pratiche" c'erano, ci sono e ci saranno.
Se il calcio italiano è mediocre i motivi sono altri[/QUOTE][/POSTQUOTE]

Più che 'i motivi sono altri' io credo che 'ci sono anche altri motivi'. Tra questi, le scelte scellerate delle scuole calcio di privilegiare il fisico alla tecnica, il non insegnare il rispetto per l'avversario e per l'arbitro, privilegiare i risultati al gioco, non accettare le sconfitte, ecc ecc
Detto ciò, le 'pratiche' hanno comunque la loro influenza, anche perchè non esistono solo quelle da sponsor o da presidente. Ci sono sempre più da loschi figuri che promettono privilegi e genitori disposti a spendere pur di ottenerli. Sono piccoli fenomeni di corruzione dei quali in Italia siamo maestri, in tutti i settori. Certo qui vengono calpestati i diritti di giovani ragazzi, ma è evidente che ai genitori disposti a pagare e agli addetti ai lavori compiacenti questo non interessa. C'è solo da augurarsi che questi ragazzi, quelli che vedono calpestati i loro diritti, ma anche quelli che li calpestano indotti dai genitori, crescendo trovino la forza di cambiare questo andazzo, che, come dice wdb, è sempre esistito, piuttosto che adeguarsi.
veterano
00sabato 19 marzo 2011 20:57
risposta alla domanda
Si per me le pratiche esistono (basta vedere i tanti figli di allenatori, giocatori inamovibili e spesso anche con la fascia di capitano) e queste pratiche rovinano il calcio Italiano! O almeno rovinano il modo di educare i figli civilmente!!!!In 11 anni di calcio ne ho viste tante di pratiche dalle piccole società di provincia alle blasonate di città! Scusate se scrivo in anonimato ma vedo che quì usate tutti questa forma,e già da questo si vede la vostra malfiducia,è come dire "dite dite" quali sono i nomi delle pratiche ma io non ci metto la faccia!
Roma Antico
00sabato 19 marzo 2011 21:26
PARLIAMO DI GIOVANI
Stiamo parlando di calcio giovanile, caro misterc22, lascia perdere Totti, Burdisso e Mexes.
Parlami di quanti pulcini ed esordienti sono “pratiche”, dimmi quanti genitori pagano per gongolare portando il figlio a Trigoria, con la tuta e la borsa della magica, e poi dimmi di quelli che non possono pagare. Dimmi dei loro figli, soprattutto.
Parlami dei giovanissimi e degli allievi, figli di questo o quel politico, di quel direttore di banca o di quell’imprenditore, amici di questo o quel dirigente, accompagnati o preceduti da procuratori che gli garantiscono di giocare titolare (basta pagare), e poi dimmi di quelli cui cambiano ruolo per far posto alla “pratica”. Dimmi che fine fanno questi figli di “normali”.
Totti non mi interessa, al limite rifletto sui suoi esagerati guadagni, altro motivo dei problemi del calcio, mi interessa (e la cosa è connessa) solo il sereno crescere dei ragazzini, per dargli un felice futuro.
Un futuro dove questo andazzo cambi, anche per gli olimpionici, e dove prevalga la “cultura sportiva”, come si augura “filosofo” nelle sue condivisibili argomentazioni.
Un saluto
misterc22
00sabato 19 marzo 2011 22:59
Le pratiche rovinano il calcio giovanile? no, sono come la ruggine sulla portiera, non modificano la velocità della macchina ma sono brutte da vedere.

Ci sono giocatori che potevano essere professionisti ma che sono stati bloccati dalla presenza delle pratiche? No

Ci sono società che tra un mediocre ed un mediocre raccomandato prediligono il mediocre raccomandato? assolutamente sì ma il Calcio non se ne accorge.
Roma Antico
00sabato 19 marzo 2011 23:32
LA RUGGINE
Caro misterc22, replico alle tue domande:

1) Quando poi la ruggine è troppa butti prima la portiera e poi la macchina.

2) Non so come fai a esser sicuro che non ci sono giocatori che potevano essere professionisti se non fossero stati bloccati dalle “pratiche”. Io non ci giurerei anche se penso che il problema principale sia il fatto che sono stati bloccati.

3) Il Calcio si dovrebbe accorgere, soprattutto e per il suo bene, quando una società predilige un mediocre raccomandato ad un bravo non raccomandato, mediocre per mediocre è pure censurabile ma più difficile accorgersene.

Da padre, spero veramente che tu non sia un allenatore.
Un saluto
Fausto(1)
00sabato 19 marzo 2011 23:40
Re: PARLIAMO DI GIOVANI
[POSTQUOTE][QUOTE:110105426=Roma Antico, 19/03/2011 21.26]Stiamo parlando di calcio giovanile, caro misterc22, lascia perdere Totti, Burdisso e Mexes.
Parlami di quanti pulcini ed esordienti sono “pratiche”, dimmi quanti genitori pagano per gongolare portando il figlio a Trigoria, con la tuta e la borsa della magica, e poi dimmi di quelli che non possono pagare. Dimmi dei loro figli, soprattutto.
Parlami dei giovanissimi e degli allievi, figli di questo o quel politico, di quel direttore di banca o di quell’imprenditore, amici di questo o quel dirigente, accompagnati o preceduti da procuratori che gli garantiscono di giocare titolare (basta pagare), e poi dimmi di quelli cui cambiano ruolo per far posto alla “pratica”. Dimmi che fine fanno questi figli di “normali”.
Totti non mi interessa, al limite rifletto sui suoi esagerati guadagni, altro motivo dei problemi del calcio, mi interessa (e la cosa è connessa) solo il sereno crescere dei ragazzini, per dargli un felice futuro.
Un futuro dove questo andazzo cambi, anche per gli olimpionici, e dove prevalga la “cultura sportiva”, come si augura “filosofo” nelle sue condivisibili argomentazioni.
Un saluto
[/QUOTE][/POSTQUOTE]
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Caro Roma Antico

.....".Parlami dei giovanissimi e degli allievi, figli di questo o quel politico, di quel direttore di banca o di quell’imprenditore, amici di questo o quel dirigente, accompagnati o preceduti da procuratori che gli garantiscono di giocare titolare (basta pagare), e poi dimmi di quelli cui cambiano ruolo per far posto alla “pratica”. Dimmi che fine fanno questi figli di “normali”.

Di questo tuo bel periodo quello che mi sta più a cuore è l'ultima frase e lo sai perchè?
perchè ci sono passato,naturalmente non come "pratica" ma come padre di un ragazzo che all'improvviso aveva perso la sua "importanza",che al suo posto vedeva schierato un ragazzo che, non solo a detta di tutti i compagni ma anche da quello che dimostrava sul campo, era palesemente"inferiore",che mi sentivo chiedere del perchè si verificassero certe situazioni che secondo la sua sana logica non si sarebbero dovute riscontrare.
"Papa' ma perchè .......ma perchè ..."ed io a cercare scuse plausibili che potessero convincere la lucida razionalità di un ragazzino che già sapeva leggere "oltre"le spiegazioni del genitore,come sanno fare tanti giovani che si trovano nelle stesse condizioni.
Lo sconquasso psicologico,dico momentaneo perchè poi risolto, creatosi a fronte della "situazione",non è stato dei più semplici.
Il mio ragazzo ad esempio aveva perso la fiducia non solo nei confronti del suo allenatore ma nei confronti di tutto lo staff perchè per lui 2+2 faceva 4 e non voleva più frequentare sia l'ambiente che i compagni.
Per far ritrovare il giusto equilibrio "calcistico"in un ragazzo di 13 anni che da sempre aveva fatto parte di un gruppo dove si c'erano i bravi,i più bravi e i super ma dove mai s'erano verificate "pratiche",è stato necessario parlargli molto,moltissimo,fargli capire,con molta fatica,che l'importante era far parte del gruppo,che le vittorie si ottengono anche grazie all'armonia dello stesso,che in determinati ruoli spesso bisogna tener conto delle peculiarità del'avversario e pertanto l'allenatore è costretto a cambiare, ecc.ecc.
Non nascondo che più di qualche volta,contrastato dalla razionalità di mio figlio,avrei voluto non affrontare,data la sua età,certe discussioni che invece disquitevamo e finivano sempre nel grande "magna magna e disonestà" che esisteva,che esiste e che esisterà sempre nello specifico.
Ma avendolo fatto in tempi non sospetti l'ha trovato preparato quando si sono ripresentate analoghe situazioni che l'hanno indotto a dedicrasi anima e corpo al lavoro serio e ad abbandonare l'idea del calcio che conta e a praticare quello dilettantistico solo per hobby.

Beninteso che i campioni arrivano comunque al professionismo anche se nel percorso incontrano più di qualche.
misterc22
00domenica 20 marzo 2011 00:02
Il problema è "quel gruppo", perchè l'obbiettivo era "far parte di quel gruppo", che non era il gruppo degli amici con cui sono cresciuto, non era la squadretta del campo sotto casa, si era entrati in un ottica diversa, si erano fatti nuovi sogni, si voleva salire la piramide.
Quando si sale i numeri si restringono, aumentano le difficoltà e le difficoltà sono di vario tipo tecnico, fisico e mentale, nel piano mentale c'è anche la capacità di resistere a certe pressioni, avere un carattere talmente forte che non è certo una pratica a farti mollare.
Mi sono chiesto cosa farei io se mi trovassi in una situazione del genere, una "pratica" mi ruba il posto, penso che la pratica non finirebbe la prima partitella di allenamento, se un ragazzino di 13 anni avesse una testa così forse diventerebbe professionista.
Roma Antico
00domenica 20 marzo 2011 16:11
ADDIRITTURA AZZOPPARE LA "PRATICA"
Caro Fausto(1) ti ringrazio per la tua testimonianza (che è simile a quella di molti altri genitori, sicuramente troppi, che ho sentito raccontare in giro tra i vari stadi e campetti) e ti auguro di essere felice assieme a tuo figlio che sicuramente è un bravo ragazzo, per cui giustamente a 13 anni ha fatto finire la prima partitella di allenamento alla “pratica”.
L’azzoppamento della “pratica” dimostrerebbe che un ragazzino di 13 anni ha la testa per diventare professionista, questo consiglia misterc22 ad un ragazzino di 13 anni.
misterc22 se l’è chiesto e questo consiglia, ed io, da padre, spero veramente, e nuovamente, che non sia un allenatore.
Mi dispiace dirtelo caro “misterc22”, ma allenatori che la pensano come te fanno male al Calcio e, primariamente ai nostri figli, forse instradano qualche ragazzo al calcio professionista, ma allontanano tutti dalla cultura sportiva, spezzando inoltre i sogni della moltitudine.
Su queste due ultime colpe forse dovresti farti qualche domanda senza pregiudizi, e rispondere onestamente almeno a te stesso, senza azzoppare nessuno.

Un saluto . . . e buon lavoro al figlio di Fausto(1)
Fausto(1)
00domenica 20 marzo 2011 17:01
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:110107509=misterc22, 20/03/2011 00.02]Il problema è "quel gruppo", perchè l'obbiettivo era "far parte di quel gruppo", che non era il gruppo degli amici con cui sono cresciuto, non era la squadretta del campo sotto casa, si era entrati in un ottica diversa, si erano fatti nuovi sogni, si voleva salire la piramide.
Quando si sale i numeri si restringono, aumentano le difficoltà e le difficoltà sono di vario tipo tecnico, fisico e mentale, nel piano mentale c'è anche la capacità di resistere a certe pressioni, avere un carattere talmente forte che non è certo una pratica a farti mollare.
Mi sono chiesto cosa farei io se mi trovassi in una situazione del genere, una "pratica" mi ruba il posto, penso che la pratica non finirebbe la prima partitella di allenamento, se un ragazzino di 13 anni avesse una testa così forse diventerebbe professionista.[/QUOTE][/POSTQUOTE]
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Ripeto caro Mister
al professionismo si arriva anche se sul tuo perscorso si presentano delle "pratiche"perchè sei più bravo degli altri e perchè perchè....

Detto questo,ed in questo c'è tutto ed il contrario di tutto meno il fatto che il sottoscritto in quanto padre potesse avere gli occhi foderati di prosciutto e non vedere la realta,cioè il valore reale del giocatore.
Ma quando vedi che pur meritando,pur avendo una testa come dici te da non far finire la prima partitella d'allenamento "alla pratica",sei entrato in un ingranaggio dove la fanno da padrona situazioni che di limpido hanno solo i soldi appena stampati e tutto il resto si muove in acque poco limpide,perchè più sali e più le situazioni diventano melmose,allora non avendo più 13anni,età da poter "aspettare", ma avendone ormai una in cui,non avendo sfondato, bisogna decidere cosa fare da grandi,allora "molli"e giochi per hobby come tanti.
Che poi il mollare ti porta a giocare in eccellenza o promozione a seconda di dove ti conviene è scontato.
Quello che non è scontato è che in certe società la parola "hobby"non è ammessa perchè l'attività calcistica è "programmata seriamente",giustamente,e ti impegna come se fosse un lavoro.

"...se un ragazzino di 13 anni avesse una testa così forse diventerebbe professionista".

Mister,per me, non è come dici e forse lo sai.

Uno arriva s'è superiore agli altri,non c'è niente da fare.
Ma quante "anti-pratiche"arrivano a discapito delle pratiche?

Per quanto da me visto sono stati più i ragazzi che hanno lasciato di quelli che hanno insistito perchè quando ti trovi di fronte ad una "richiesta",esosa per tanti, niente per pochi ma da ripudiare per la maggior parte,ai miei tempi-20 anni fà- era di moda 5.000.000 milioni di lire come primo gradino della "scala",e non la puoi comprendere,lasci stare l'idea del grande calcio e lo pratichi per hobby.

Per quanto riguarda il tuo pensiero..

"quando si sale i numeri si restringono, aumentano le difficoltà e le difficoltà sono di vario tipo tecnico, fisico e mentale, nel piano mentale c'è anche la capacità di resistere a certe pressioni, avere un carattere talmente forte che non è certo una pratica a farti mollare"

ti posso assicurare che al mio"bivio"c'è stato chi ha cercato nuovamente di ostacolare il percorso mettendo in pratica,oltre la "pratica",maniere che rasentavano ...la denuncia,perchè a suo modo di dire se superavi quel percorso eri pronto per qualsiasi avventura in qualsiasi categoria.
Percorso ampiamente superato,ma al fuori Regione bisognava sistematicamente porre ostacoli su ostacoli ed allora pallone ma vaff.......

Ah dimenticavo:per "la pratica"-poverino inguardabile-nessun problema,nessun ostacolo,sbagliava non succedeva nulla,mai un rimprovero,mai un richiamo,mai niente perchè tanto non serviva a nulla.

E non mi dire che non è così perchè diresti una bugia.

Chiudo affermando nuovamente che chi è bravo arriva comunque ma ciò che mi piacerebbe sapere è quanto si è bravo per "pratica"e quanto si è bravo per proprio conto.
4x4lucy
00domenica 20 marzo 2011 17:03
Bravo Fausto,e bravo Roma Antico! Avete scritto con sintetica chiarezza quello che io dico da tanto tempo!Concordo con voi!
misterc22
00domenica 20 marzo 2011 17:19
evidentemente stiamo parlando di due livelli diversi, la "non pratica" gioca ai livelli che gli competono, la "pratica" gioca ad un livello superiore a quello che gli compete. La "non pratica" sarà momentaneamente danneggiato ma alla fine troverà il suo spazio, la "pratica" avrà il suo momentaneo momento di gloria ma poi, lentamente, ritornerà ai livelli che gli competono. Il calcio, alla fine, non ti regala niente.
Fauso(1)
00domenica 20 marzo 2011 17:42
Re: ADDIRITTURA AZZOPPARE LA "PRATICA"
[POSTQUOTE][QUOTE:110114272=Roma Antico, 20/03/2011 16.11]Caro Fausto(1) ti ringrazio per la tua testimonianza (che è simile a quella di molti altri genitori, sicuramente troppi, che ho sentito raccontare in giro tra i vari stadi e campetti) e ti auguro di essere felice assieme a tuo figlio che sicuramente è un bravo ragazzo, per cui giustamente a 13 anni ha fatto finire la prima partitella di allenamento alla “pratica”.
L’azzoppamento della “pratica” dimostrerebbe che un ragazzino di 13 anni ha la testa per diventare professionista, questo consiglia misterc22 ad un ragazzino di 13 anni.
misterc22 se l’è chiesto e questo consiglia, ed io, da padre, spero veramente, e nuovamente, che non sia un allenatore.
Mi dispiace dirtelo caro “misterc22”, ma allenatori che la pensano come te fanno male al Calcio e, primariamente ai nostri figli, forse instradano qualche ragazzo al calcio professionista, ma allontanano tutti dalla cultura sportiva, spezzando inoltre i sogni della moltitudine.
Su queste due ultime colpe forse dovresti farti qualche domanda senza pregiudizi, e rispondere onestamente almeno a te stesso, senza azzoppare nessuno.

Un saluto . . . e buon lavoro al figlio di Fausto(1)
[/QUOTE][/POSTQUOTE]

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Roma Antico
ti ringrazio per il pensiero.
Mi devi credere quando ho mandato l'ultima risposta al Mister non avevo letto la tua delle ore 16.11.Condivido il tuo titolo e riflettendo sullo stesso devo correggere la mia email che può dar adito a errate interpretazioni.

Nella frase ...pur avendo una testa come dici te da non far finire la partitella dall'allenamento....ho inteso essere d'accordo con il non voler mollare mai e non azzoppare la pratica nel vero senso della parola.
Ti posso assicurare che mai e poi mai l'intenzione "cattiva"/sleale rientra nella mentalità sportiva di mio figlio.
A tal proposito gioca "centrale" nell'agonistica da 20 anni e ha subito solo 5 espulsioni in partita:3 per doppia ammonizione, 2 per ammonizione da ultimo uomo.
Tralascio quelle per somma d'ammonizioni.
Tanto dovevo.
Un saluto
Fausto(1)
00domenica 20 marzo 2011 18:08
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:110115161=misterc22, 20/03/2011 17.19]evidentemente stiamo parlando di due livelli diversi, la "non pratica" gioca ai livelli che gli competono, la "pratica" gioca ad un livello superiore a quello che gli compete. La "non pratica" sarà momentaneamente danneggiato ma alla fine troverà il suo spazio, la "pratica" avrà il suo momentaneo momento di gloria ma poi, lentamente, ritornerà ai livelli che gli competono. Il calcio, alla fine, non ti regala niente.[/QUOTE][/POSTQUOTE]
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Che non ti regala niente non sono d'accordo.
Bisogna vedere di quale livello parliamo.
Ci sono livelli per le non pratiche e ci sono livelli per le pratiche.
Se ragioni bene si arriva alle stesse conclusioni causate dall'obbligatorietà dei giovani in età di lega.
Si vedono più giocatori"indecenti" in questo periodo che nell'altro secolo.
Il livello in Eccellenza e Promozione si è mostruosamente abbassato e sono tutti contenti.
Così possono giocare più giovani certo ma sono pure aumentate a dismisura le grandi "pippe".
I bravi allenatori,quelli che capiscono di calcio non hanno paura a far giocare i giovani bravi.

Le non pratiche saranno sempre osteggiate dalle pratiche perchè il dna è uno e non cambia mai.
Alcuni ragazzi già compagni di mio figlio stanno nel professionismo che conta,serie A,B e C.
Ti posso assicurare che queste verità/chiacchiere che ci stanno appassionando in questo forum hanno un ampio riscontro anche nel loro ambiente.Anzi le ripercussioni possono essere anche più rovinose perchè per loro si tratta di lavoro vero e di futuro e spesso non è tutto oro quello che luccica,esclusa la serie A.
misterc22
00domenica 20 marzo 2011 18:11
no no dicevo sul serio, valla a fa a salerno 'a pratica......
osservatore
00lunedì 21 marzo 2011 17:54
Re: Re: COMPLIMENTI
[POSTQUOTE][QUOTE:110114876=Fausto(1), 20/03/2011 17.01]
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Ripeto caro Mister
al professionismo si arriva anche se sul tuo perscorso si presentano delle "pratiche"perchè sei più bravo degli altri e perchè perchè....

Detto questo,ed in questo c'è tutto ed il contrario di tutto meno il fatto che il sottoscritto in quanto padre potesse avere gli occhi foderati di prosciutto e non vedere la realta,cioè il valore reale del giocatore.
Ma quando vedi che pur meritando,pur avendo una testa come dici te da non far finire la prima partitella d'allenamento "alla pratica",sei entrato in un ingranaggio dove la fanno da padrona situazioni che di limpido hanno solo i soldi appena stampati e tutto il resto si muove in acque poco limpide,perchè più sali e più le situazioni diventano melmose,allora non avendo più 13anni,età da poter "aspettare", ma avendone ormai una in cui,non avendo sfondato, bisogna decidere cosa fare da grandi,allora "molli"e giochi per hobby come tanti.
Che poi il mollare ti porta a giocare in eccellenza o promozione a seconda di dove ti conviene è scontato.
Quello che non è scontato è che in certe società la parola "hobby"non è ammessa perchè l'attività calcistica è "programmata seriamente",giustamente,e ti impegna come se fosse un lavoro.

"...se un ragazzino di 13 anni avesse una testa così forse diventerebbe professionista".

Mister,per me, non è come dici e forse lo sai.

Uno arriva s'è superiore agli altri,non c'è niente da fare.
Ma quante "anti-pratiche"arrivano a discapito delle pratiche?

Per quanto da me visto sono stati più i ragazzi che hanno lasciato di quelli che hanno insistito perchè quando ti trovi di fronte ad una "richiesta",esosa per tanti, niente per pochi ma da ripudiare per la maggior parte,ai miei tempi-20 anni fà- era di moda 5.000.000 milioni di lire come primo gradino della "scala",e non la puoi comprendere,lasci stare l'idea del grande calcio e lo pratichi per hobby.

Per quanto riguarda il tuo pensiero..

"quando si sale i numeri si restringono, aumentano le difficoltà e le difficoltà sono di vario tipo tecnico, fisico e mentale, nel piano mentale c'è anche la capacità di resistere a certe pressioni, avere un carattere talmente forte che non è certo una pratica a farti mollare"

ti posso assicurare che al mio"bivio"c'è stato chi ha cercato nuovamente di ostacolare il percorso mettendo in pratica,oltre la "pratica",maniere che rasentavano ...la denuncia,perchè a suo modo di dire se superavi quel percorso eri pronto per qualsiasi avventura in qualsiasi categoria.
Percorso ampiamente superato,ma al fuori Regione bisognava sistematicamente porre ostacoli su ostacoli ed allora pallone ma vaff.......

Ah dimenticavo:per "la pratica"-poverino inguardabile-nessun problema,nessun ostacolo,sbagliava non succedeva nulla,mai un rimprovero,mai un richiamo,mai niente perchè tanto non serviva a nulla.

E non mi dire che non è così perchè diresti una bugia.

Chiudo affermando nuovamente che chi è bravo arriva comunque ma ciò che mi piacerebbe sapere è quanto si è bravo per "pratica"e quanto si è bravo per proprio conto.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Mi ero ripromesso di non intervenire più in questa discussione che avevo generato, ma le affermazioni sia di Roma Antico che di Fausto hanno generato in me un nuovo ottimismo. Soprattutto questa di Fausto che secondo me rappresenta in modo pratico quello che accade realmente dal vivo sui campi. Perchè oltre che raccomandare la pratica, le società in malafede vogliono anche spianare una strada che sarebbe altrimenti impervia, che potrebbe, come capita agli altri comuni mortali portarli ad abbandonare il calcio agonistico e nel contempo rendere plausibile il fatto che quel ragazzo giochi al posto dell'altro potenzialmente più bravo ma che non rappresenta un finanziamento per la società. Comunque più passa il tempo che trascorro sui campi di calcio più sono convinto che ci sono molti ragazzi potenzialmente veramente bravi che non arrivano a nulla perchè non incoraggiati e non messi in condizione di esprimere il loro potenziale in modo continuo e sistematico, perchè oltraggiati dal comportamento di dirigenti e allenatori che favoriscono sempre e in modo univoco chi per loro rappresenta una fonte di sostentamento.
Saluti.
wdb
00martedì 22 marzo 2011 14:45
mandateli a lavorà il calcio ve ne sarà grato
osservatore
00martedì 22 marzo 2011 15:41
Re: paesano
[POSTQUOTE][QUOTE:110152221=wdb, 22/03/2011 14.45]mandateli a lavorà il calcio ve ne sarà grato[/QUOTE][/POSTQUOTE]

Attenzione non abboccate il signore è paesano di C22. Vuole solo che questa discussione finisca.

Fausto(1)
00martedì 22 marzo 2011 21:33
Re: Re: Re: COMPLIMENTI
[POSTQUOTE][QUOTE:110135392=osservatore, 21/03/2011 17.54]


Mi ero ripromesso di non intervenire più in questa discussione che avevo generato, ma le affermazioni sia di Roma Antico che di Fausto hanno generato in me un nuovo ottimismo. Soprattutto questa di Fausto che secondo me rappresenta in modo pratico quello che accade realmente dal vivo sui campi. Perchè oltre che raccomandare la pratica, le società in malafede vogliono anche spianare una strada che sarebbe altrimenti impervia, che potrebbe, come capita agli altri comuni mortali portarli ad abbandonare il calcio agonistico e nel contempo rendere plausibile il fatto che quel ragazzo giochi al posto dell'altro potenzialmente più bravo ma che non rappresenta un finanziamento per la società.
Comunque più passa il tempo che trascorro sui campi di calcio più sono convinto che ci sono molti ragazzi potenzialmente veramente bravi che non arrivano a nulla perchè non incoraggiati e non messi in condizione di esprimere il loro potenziale in modo continuo e sistematico, perchè oltraggiati dal comportamento di dirigenti e allenatori che favoriscono sempre e in modo univoco chi per loro rappresenta una fonte di sostentamento.
Saluti.[/QUOTE][/POSTQUOTE]

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Caro Osservatore
quanto da te descritto nell'ultimo capoverso fotografa in maniera nitidissima perchè esistono tanti problemi nel calcio e perchè si fatica sempre a raggiungere i tanto sospirati successi.

Naturalmente il problema delle pratiche,checchè ne pensi il Mister,
è sempre maglia "rosa"con tanti inseguitori a pochi secondi.
misterc22
00martedì 22 marzo 2011 23:35
Re: Re: paesano
osservatore, 22/03/2011 15.41:



Attenzione non abboccate il signore è paesano di C22. Vuole solo che questa discussione finisca.





solo una cosa abbiamo in comune, non abbiamo figli che giocano a calcio
osservatore
00mercoledì 23 marzo 2011 10:22
Re: Re: Re: paesano
[POSTQUOTE][QUOTE:110163792=misterc22, 22/03/2011 23.35]


solo una cosa abbiamo in comune, non abbiamo figli che giocano a calcio [/QUOTE][/POSTQUOTE]


Sono molto contento per i Vs. figli...
Un saluto immenso a loro che sono la luce dei nostri occhi.
saluti.
wdb
00mercoledì 23 marzo 2011 11:30
Re: Re: Re: Re: paesano
[POSTQUOTE][QUOTE:110167382=osservatore, 23/03/2011 10.22]


Sono molto contento per i Vs. figli...
Un saluto immenso a loro che sono la luce dei nostri occhi.
saluti. [/QUOTE][/POSTQUOTE]

Attento con la luce di mia figlia ti puoi abbagliare
"Mica pecchè è mi fija, ma è avvocato, bella de papà"

osservatore
00mercoledì 23 marzo 2011 12:13
Re: Re: Re: Re: Re: paesano
[POSTQUOTE][QUOTE:110168558=wdb, 23/03/2011 11.30]

Attento con la luce di mia figlia ti puoi abbagliare
"Mica pecchè è mi fija, ma è avvocato, bella de papà"

[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Caro Wtb, questo tuo risentimento è del tutto ingiustificato, perchè io quando parlo dei figli, compreso i miei, esprimo solo rispetto, perchè per me sono veramente la luce dei miei occhi.
Saluti.
Roma Antico
00sabato 26 marzo 2011 20:31
È ANGOSCIANTE PER OGNUNO
Torno a dire che questa efficace discussione non bisogna farla morire, bisogna alimentarla perché utile ai tanti ragazzi che la leggono, e ai genitori che vogliono-vorrebbero soddisfare le voglie dei propri figli, che forse-sicuramente sono anche le loro (non c’è niente di male).
Molti di quelli che avvicinano i propri figli a questo sport lo fanno serenamente, ed è giusto così. I bambini si divertono e si dedicano completamente al gioco, danno retta al mister e lo rispettano a volte più di un genitore, crescono coi compagni socializzando anche con gli avversari, si confrontano e assimilano cognizioni utili per la vita, vivono.
I loschi traffici che incroceranno crescendo sono deprecabili e dovrebbero angosciare sia chi ne beneficia sia chi li patisce, amministratori presidenti dirigenti allenatori procuratori genitori parenti e ragazzi stessi che siano.
Offrire nuovi punti di vista a chi è semplice e spesso inesperto forse è sgradito a chi di questi loschi traffici si alimenta, ma è doveroso e necessario, per il bene di questo gioco, e per la coscienza di ognuno di noi.
E dire che tanto non cambierà nulla è ancor più angosciante.
Perciò continuiamo a far conoscere le storie ingannate, per non far ingannare qualcun altro.
Né tantomeno facciamoci ingannare da chi, scrivendo futili pochezze per dare un risalto (peraltro deriso) alle proprie insoddisfazioni, cerca di dissuaderci disturbando la discussione.
Un saluto doveroso, a tutti
schifato
00domenica 27 marzo 2011 20:39
AVETE TUTTI PERSO LA BUSSOLA!!!! MA PER PIACERE CALCIO GIOVANILE, SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICO ESISTONO SULLA CARTA DEI PRINCIPI E DEGLI OBIETTIVI PER LO SVILUPPO PSICO FISICO DEI RAGAZZI.
NON VI RENDETE CONTO CHE MOLTI RAGAZZI VOGLIONO PRATICARE QUESTO "SPORT" PERCHè AMANO IL GIOCO DEL CALCIO-E METTO LE VIRGOLETE PERCHE' A SENTIRE LA DISCUSSIONE QUESTO NON E' PIU' SPORT-. CHI NON E' PORTATO LO CAPISCE E NE SCEGLIE UN ALTRO MA IL PROBLEMA GRAVISSIMO E' CHE CHI E' BRAVO, NON UN CAMPIONE, VIENE LETTERALMENTE EMARGINATO SENZA ALCUNA SPIEGAZIONE CHE ABBIA UN BRICIOLO DI LOGICA E QUINDI ALTAMENTE NON SOLO DISEDUCATIVO MA UNA VERA E PROPRIA VIOLENZA MORALE NEI CONFRONTI DI RAGAZZI MINORENNI PERSEGUIBILE ALLO STESSO LIVELLO DEL BULLISMO. DOVE SONO GLI ISPETORI FEDERALI SANNO BENE QUEL CHE SUCCEDE E PERCHE' NON INTERVENGONO? DOVE SONO GLI PSICOLOGI DELLE SOCIETA' FANNO SOLO INCONTRI CON I GENITORI PER GUADAGNARSI QUALCOSA ? MA E' MAI STATA FATTA UNA DENUNCIA VERA A QUESTE SOCIETA' QUANDO I RAGAZZI SONO COSTRETTI AD ABBANDONARE PERCHE'TORTURATI PSICOLOGICAMENTE? I PRESIDENTI SONO CERTI DI NON AVERE NESSUNA RESPONSABILITA' SE UN RAGAZZO CADE IN DEPRESSIONE A CAUSA DELLE TORTURE PSICOLOGICHE SUBITE?
MI RIVOLGO NON SOLO A CHE PRENDE I SOLDI MA ANCHE A CHI LI DA' (CARI GENIITORI) MA VALE LA PENA PAGARE PER FAR GIOCARE IL PROPRIO FIGLIO? MA DOVE PENSATE DI ARRIVARE A FARLO GUADAGNARE MOLTO PER AVERE POI MACCHINE DONNE SUCCESSO, COME SIETE MESCHINI!!!
Fausto(1)
00lunedì 28 marzo 2011 08:54
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:110245195=schifato, 27/03/2011 20.39]AVETE TUTTI PERSO LA BUSSOLA!!!! MA PER PIACERE CALCIO GIOVANILE, SETTORE GIOVANILE E SCOLASTICO ESISTONO SULLA CARTA DEI PRINCIPI E DEGLI OBIETTIVI PER LO SVILUPPO PSICO FISICO DEI RAGAZZI.
NON VI RENDETE CONTO CHE MOLTI RAGAZZI VOGLIONO PRATICARE QUESTO "SPORT" PERCHè AMANO IL GIOCO DEL CALCIO-E METTO LE VIRGOLETE PERCHE' A SENTIRE LA DISCUSSIONE QUESTO NON E' PIU' SPORT-. CHI NON E' PORTATO LO CAPISCE E NE SCEGLIE UN ALTRO MA IL PROBLEMA GRAVISSIMO E' CHE CHI E' BRAVO, NON UN CAMPIONE, VIENE LETTERALMENTE EMARGINATO SENZA ALCUNA SPIEGAZIONE CHE ABBIA UN BRICIOLO DI LOGICA E QUINDI ALTAMENTE NON SOLO DISEDUCATIVO MA UNA VERA E PROPRIA VIOLENZA MORALE NEI CONFRONTI DI RAGAZZI MINORENNI PERSEGUIBILE ALLO STESSO LIVELLO DEL BULLISMO. DOVE SONO GLI ISPETORI FEDERALI SANNO BENE QUEL CHE SUCCEDE E PERCHE' NON INTERVENGONO? DOVE SONO GLI PSICOLOGI DELLE SOCIETA' FANNO SOLO INCONTRI CON I GENITORI PER GUADAGNARSI QUALCOSA ? MA E' MAI STATA FATTA UNA DENUNCIA VERA A QUESTE SOCIETA' QUANDO I RAGAZZI SONO COSTRETTI AD ABBANDONARE PERCHE'TORTURATI PSICOLOGICAMENTE? I PRESIDENTI SONO CERTI DI NON AVERE NESSUNA RESPONSABILITA' SE UN RAGAZZO CADE IN DEPRESSIONE A CAUSA DELLE TORTURE PSICOLOGICHE SUBITE?
MI RIVOLGO NON SOLO A CHE PRENDE I SOLDI MA ANCHE A CHI LI DA' (CARI GENIITORI) MA VALE LA PENA PAGARE PER FAR GIOCARE IL PROPRIO FIGLIO? MA DOVE PENSATE DI ARRIVARE A FARLO GUADAGNARE MOLTO PER AVERE POI MACCHINE DONNE SUCCESSO, COME SIETE MESCHINI!!![/QUOTE][/POSTQUOTE]

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Schifato
quello che affermi risponde a verità ma purtroppo,dico purtroppo,rappresenta uno spaccato disgustoso del comportamento di "un sistema",perchè di sistema bisogna parlare.
Quello che mi lascia,però, ancora più attonito è il fatto che tutti sanno tutto e tutti fanno finta di non sapere o quantomeno di minimizzare.
Come dici te ma dove stanno i "controllori"-a partire da coloro che predicano bene e poi lasciano correre per quito vivere o per tornaconto?
Questo potrebbe essere e/o è il vero malcostume e rappresenta il problema,fermo restando e lo ribadisco che non approvo "quelli che ce provano".
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