Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:110107509=misterc22, 20/03/2011 00.02]Il problema è "quel gruppo", perchè l'obbiettivo era "far parte di quel gruppo", che non era il gruppo degli amici con cui sono cresciuto, non era la squadretta del campo sotto casa, si era entrati in un ottica diversa, si erano fatti nuovi sogni, si voleva salire la piramide.
Quando si sale i numeri si restringono, aumentano le difficoltà e le difficoltà sono di vario tipo tecnico, fisico e mentale, nel piano mentale c'è anche la capacità di resistere a certe pressioni, avere un carattere talmente forte che non è certo una pratica a farti mollare.
Mi sono chiesto cosa farei io se mi trovassi in una situazione del genere, una "pratica" mi ruba il posto, penso che la pratica non finirebbe la prima partitella di allenamento, se un ragazzino di 13 anni avesse una testa così forse diventerebbe professionista.[/QUOTE][/POSTQUOTE]
======================================================================
Ripeto caro Mister
al professionismo si arriva anche se sul tuo perscorso si presentano delle "pratiche"perchè sei più bravo degli altri e perchè perchè....
Detto questo,ed in questo c'è tutto ed il contrario di tutto meno il fatto che il sottoscritto in quanto padre potesse avere gli occhi foderati di prosciutto e non vedere la realta,cioè il valore reale del giocatore.
Ma quando vedi che pur meritando,pur avendo una testa come dici te da non far finire la prima partitella d'allenamento "alla pratica",sei entrato in un ingranaggio dove la fanno da padrona situazioni che di limpido hanno solo i soldi appena stampati e tutto il resto si muove in acque poco limpide,perchè più sali e più le situazioni diventano melmose,allora non avendo più 13anni,età da poter "aspettare", ma avendone ormai una in cui,non avendo sfondato, bisogna decidere cosa fare da grandi,allora "molli"e giochi per hobby come tanti.
Che poi il mollare ti porta a giocare in eccellenza o promozione a seconda di dove ti conviene è scontato.
Quello che non è scontato è che in certe società la parola "hobby"non è ammessa perchè l'attività calcistica è "programmata seriamente",giustamente,e ti impegna come se fosse un lavoro.
"...se un ragazzino di 13 anni avesse una testa così forse diventerebbe professionista".
Mister,per me, non è come dici e forse lo sai.
Uno arriva s'è superiore agli altri,non c'è niente da fare.
Ma quante "anti-pratiche"arrivano a discapito delle pratiche?
Per quanto da me visto sono stati più i ragazzi che hanno lasciato di quelli che hanno insistito perchè quando ti trovi di fronte ad una "richiesta",esosa per tanti, niente per pochi ma da ripudiare per la maggior parte,ai miei tempi-20 anni fà- era di moda 5.000.000 milioni di lire come primo gradino della "scala",e non la puoi comprendere,lasci stare l'idea del grande calcio e lo pratichi per hobby.
Per quanto riguarda il tuo pensiero..
"quando si sale i numeri si restringono, aumentano le difficoltà e le difficoltà sono di vario tipo tecnico, fisico e mentale, nel piano mentale c'è anche la capacità di resistere a certe pressioni, avere un carattere talmente forte che non è certo una pratica a farti mollare"
ti posso assicurare che al mio"bivio"c'è stato chi ha cercato nuovamente di ostacolare il percorso mettendo in pratica,oltre la "pratica",maniere che rasentavano ...la denuncia,perchè a suo modo di dire se superavi quel percorso eri pronto per qualsiasi avventura in qualsiasi categoria.
Percorso ampiamente superato,ma al fuori Regione bisognava sistematicamente porre ostacoli su ostacoli ed allora pallone ma vaff.......
Ah dimenticavo:per "la pratica"-poverino inguardabile-nessun problema,nessun ostacolo,sbagliava non succedeva nulla,mai un rimprovero,mai un richiamo,mai niente perchè tanto non serviva a nulla.
E non mi dire che non è così perchè diresti una bugia.
Chiudo affermando nuovamente che chi è bravo arriva comunque ma ciò che mi piacerebbe sapere è quanto si è bravo per "pratica"e quanto si è bravo per proprio conto.