SECONDO VOI LE PRATICHE SIA TRA LE PROFESSIONISTE CHE TRA LE DILETTANTI ROVINANO IL CALCIO GIOVANILE?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, [2], 3, 4
và a fan.....
00martedì 1 marzo 2011 15:54
Quando accentiamo la sillaba va?

Usiamo va quando coniughiamo il verbo andare alla terza persona singolare del modo indicativo
es: Giorgia va al mare.

Solo in presenza della forma verbale del verbo andare, volta alla seconda persona singolare del modo imperativo, si ha l'apposizione dell'apostrofo per elisione della vocale i, nella forma estesa che sta a indicare “vai tu”

es: va' dalla nonna, ha qualcosa per te.

osservatore
00martedì 1 marzo 2011 16:11
Re: accademici della crusca
[POSTQUOTE][QUOTE:109762134=và a fan....., 01/03/2011 15.54]Quando accentiamo la sillaba va?

Usiamo va quando coniughiamo il verbo andare alla terza persona singolare del modo indicativo
es: Giorgia va al mare.

Solo in presenza della forma verbale del verbo andare, volta alla seconda persona singolare del modo imperativo, si ha l'apposizione dell'apostrofo per elisione della vocale i, nella forma estesa che sta a indicare “vai tu”

es: va' dalla nonna, ha qualcosa per te.

[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Ti prego carissimo, va a fan..., non ti voglio offendere, ho solo ripetuto quello che tu hai scritto con una punteggiatura diversa. Il Lotito latinista e italiota è uno solo e non si imita. Se non ti interessa l'argomento nessuno ti obbliga a partecipare. Saluti.
Roma Antico
00giovedì 3 marzo 2011 22:40
Parliamone
Per “và a fan…..”: carissimo, quando fai un copia ed incolla devi fare attenzione e non fidarti ciecamente di quello che vuoi copiare, perché anche l’autrice Roberta Volpi da cui hai attinto su www.grammaticaitaliana.eu/va.html, può dimenticarsi di specificare il tempo dell’indicativo (presente), ma se non virgoletti l’incollato la dimenticanza potrebbe sembrare tua. Ricordavo a inventore che scrivendo “và a scuola il calcio te ne sarà grato”, sulla parola va non deve mettere l’accento, perché è un errore, ma, come giustamente ci ricordi col tuo fiducioso copia ed incolla, l’apostrofo.
Tornando al tema della discussione, anche se non sono disprezzabili le disquisizioni linguistiche riportate su questa discussione e l’impegno che hanno richiesto ai partecipanti tutti (Potremmo aprirne una discussione: “Le parole sono importanti!”), mi aggancio (metaforicamente) a Lotito tirato in ballo da Osservatore, per chiedere a qualcuno che bazzica, ho ha bazzicato, l’ambiente delle giovanili della Lazio, di intervenire con qualche riflessione o riscontro riguardo le “pratiche”.
Parlandone non elimineremo sollecitamente questa piaga, né acquisiremo all'istante una mentalità tedesca (a proposito, recentemente lì un ministro si è dimesso per un semplice copia ed incolla smascherato. Irrealistico da noi), ma dimostreremo di non esserci rassegnati a questo mal costume italiano.
Saluti a tutti, e parliamone.
maestro elementare
00sabato 5 marzo 2011 10:51
bazzica, ho ha bazzicato........ quell'ho sarebbe o nel senso oppure e va senza h e mi vieni a fare lezioni di italiano.
misterc22
00sabato 5 marzo 2011 11:35
entro con molta riluttanza in questa discussione, per vari motivi.
Il principale, perchè ritengo il problema delle "pratiche" una vera minuzia nell'ambito degli enormi problemi che attanagliano il calcio italiano.
Mi rendo conto, però, che per il piccolo utente, per il praticante di base, può sembrare un grande problema perchè è il primo impatto dentro un sistema che si basa su regole non scritte che vanno contro il concetto di "cultura sportiva".
Si potrebbero scrivere tante cose altisonanti sui "valori", tante elucubrazioni consolatorie sul concetto che "alla fine i valori vengono fuori", tutto però sarebbe contestabile perchè alla fine la valutazione del giocatore è sempre soggettiva e quindi l'esistenza della "pratica" non è mai dimostrabile.
Mi limito ad esporre due concetti che mi sono trovato a discutere con colleghi più giovani e che sono comunque "discutibili", naturalmente la mia è una valutazione dal punta di vista di chi si trova a dover gestire certe "situazioni".

"Se non ci sono "pratiche" non è calcio vero".

E' evidente che la "pratica" viene inserita in contesti importanti, in campionati di livello, in squadre e società di blasone o laddove esistono riscontri economici importanti. Quindi un allenatore che si trova a gestire certe situazioni vuol dire che ha acquisito dei meriti per operare in certi ambienti.
Per andare al pratico: difficile avere a che fare con "pratiche" se si allena una squadra di giovanissimi provinciali, molto più possibile se si allena una squadra di giovanissimi nazionali.
(ricordiamo che la "pratica" non è solo il figlio/fratello/nipote di.....ma anche il giocatore che ha il tal procuratoe)

"Se vi troverete in una società in cui il Ds vi fa la formazione, vorrà dire che avete fatto bene" (rivolto a quei colleghi che rivendicavano la loro piena autonomia nelle scelte)

Nelle società in cui lo staff dirigenziale è efficiente e competente, le scelte dell'allenatore non possono prescindere dalle indicazioni dei massimi dirigenti, l'allenatore, pur nella sua massima indipendenza sul lavoro di campo, deve comunque rispondere agli indirizzi della società e tra queste potrebbe anche rientrare la scelta di premiare un giocatore meno meritevole se questo, su indicazione dei massimi dirigenti, porta un vantaggio ai progetti socetari.
inventore
00sabato 5 marzo 2011 13:14
condivido entrambi i concetti (e le sue spiegazioni)

Roma Antico
00domenica 6 marzo 2011 16:15
cultura sportiva?!?!
Caro misterc22, non devi avere riluttanza a partecipare ad un buon discorso sul calcio, soprattutto se sei un allenatore, pedina fondamentale di questo mondo.
Esemplare la tua esposizione, gli allenatori devono gestire certe “situazioni” e sicuramente hanno le loro difficoltà nel farlo, alcuni sono tormentati da padri/fratelli/nonni e procuratori a seguito, altri potremmo dire ne sono rincuorati, sicuramente alcuni acquisiscono meriti perché portano un vantaggio ai progetti societari premiando un giocatore meno meritevole, altri pensano principalmente al bene dei ragazzi, e forse continueranno ad allenare squadrette provinciali. Ognuno le proprie scelte di vita. Ognuno la sua moralità.
Personalmente penso che le “pratiche” non siano una minuzia negli enormi problemi che attanagliano il calcio italiano. Questi problemi forse iniziano proprio col piccolo praticante, giovanissimo provinciale o nazionale che sia, che si deve scontrare con regole non scritte che vanno contro il concetto di "cultura sportiva".
Cosa suscita in lui questo scontro, cosa genererà sul suo futuro, sul futuro del calcio, questa assenza di “cultura sportiva”?
Le “pratiche” lasciano una scia di avvilimento e scoraggiamento dove passano, molti ragazzi meritevoli abbandoneranno questo sport o/e continueranno a divertirsi con gli amici, gli altri proveranno con le giovanili professioniste, che come sicuramente saprai, hanno un prezzario, e, presumibilmente per questo, sfornano pochissimi ottimi giocatori, con ripercussioni sulle serie superiori imbottite di stranieri, per non parlare della nazionale con atleti che obiettivamente avrebbero difficoltà in serie C.
Bisogna impedire che questi ragazzi smettano, dandogli la possibilità di far vedere quanto valgono oggettivamente sul campo, dandogli la possibilità.
Questo forse è il problema maggiore di questo sport che deve essere popolare e sociale, più che la quadratura dei conti delle singole società calcistiche spesso elusiva, più dei compensi astronomici spesso evasivi, dei diritti televisivi panacea dei soliti, degli orari impossibili compiacenti le TV, dei tifosi a cui tutto è permesso, dei tifosi con la tessera del tifoso cui nulla è permesso, degli arbitri in malafede e della moviola in campo.
Il calcio, non solo giovanile, va male perché ci sono figuri che ci sguazzano dentro senza avere “cultura sportiva”, gente che si arricchisce solo muovendo, da una società ad un’altra, ragazzi col cartellino del prezzo appeso al collo, con padri/fratelli/nonni e procuratori a seguito, anche loro senza “cultura sportiva”.
Che ne pensi, che ne pensate?
Un saluto a tutti
misterc22
00domenica 6 marzo 2011 18:52
non penso che una "pratica" possa portare un ragazzo bravo e capace a smettere.
Più plausibile che chi viene messo da parte, ritenendosi all'altezza della "pratica" ritenga di essere stato escluso dalla presenza della "pratica" stessa, in realtà andavo esclusi tutti e due.
allarme
00domenica 6 marzo 2011 21:27
le pratiche stanno facendo perdere il titolo alla promozione del montespaccato e il primo posto in classifica agli allievi.
osservatore
00lunedì 7 marzo 2011 09:48
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:109858869=misterc22, 06/03/2011 18.52]non penso che una "pratica" possa portare un ragazzo bravo e capace a smettere.
Più plausibile che chi viene messo da parte, ritenendosi all'altezza della "pratica" ritenga di essere stato escluso dalla presenza della "pratica" stessa, in realtà andavo esclusi tutti e due.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Caro Mister C22, complimenti Lei è il primo addetto ai lavori che esplicitamente e mettendoci la faccia esprime un parere, però le devo far notare che anche LEI è stato oggetto di Pratica e che essndone stato oggetto passivo sicuramente altre volte è stato oggetto attivo.
Comunque a proposito di questo guardi, questo è noto a tutti, quanti ragazzi delle giovanili delle professioniste laziali che avevano quasi smesso di giocare al calcio perchè accantonati ripetutamente, ora giocano con squadre professioniste in altre regioni. E questo accade anche con le dilettanti che preferiscono mettere in "vetrina" (brutta parola) ragazzi che sono nelle loro giovanili da almeno tre anni per non dover dividere con altre società il premio preparazione.
E vogliamo anche parlare di quanti genitori hanno dovuto pagare alle più blasonate societa' dilettantistiche l'obolo per ritornare in possesso dei cartellini dei figli.
Cordiali saluti e complimenti.
osservatore
00lunedì 7 marzo 2011 11:03
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:109838080=maestro elementare, 05/03/2011 10.51]bazzica, ho ha bazzicato........ quell'ho sarebbe o nel senso oppure e va senza h e mi vieni a fare lezioni di italiano.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Scusa C22, quando ti ho risposto sull'altra, non avevo letto queste tue affermazioni.
Adesso, dopo questo tuo slancio dialettico ho capito....
E' una tacita ammissione, da parte di un facente parte di questo mondo, di come avvengono le pratiche.
La tua affermazione circa il valore supremo degli interessi della società, a discapito di un ragazzo, figlio, nipote, orfano, figlio di madre ignota, è veramente vomitevole. Sovrapporre gli interessi di una misera società di calcio al cospetto di quelle che sono le aspettative dei giovani, ecco questo è il punto, abbiamo raggiunto con questa ammissione il punto di non ritorno.
Meritocrazia? il vocabolario non dovrebbe più ospitare questa parola, spero per mio figlio e per i figli delle persone a cui tengo di non avere mai avere a che fare con Lei e con quelli come Lei che purtroppo constanto sempre più di sovente sono la maggioranza e che sono i principali artefici dello sfascio a cui stiamo assistendo.
Saluti sconsolati.
misterc22
00lunedì 7 marzo 2011 13:14
Re: Re:
osservatore, 07/03/2011 9.48:




Caro Mister C22, complimenti Lei è il primo addetto ai lavori che esplicitamente e mettendoci la faccia esprime un parere, però le devo far notare che anche LEI è stato oggetto di Pratica e che essndone stato oggetto passivo sicuramente altre volte è stato oggetto attivo.
Comunque a proposito di questo guardi, questo è noto a tutti, quanti ragazzi delle giovanili delle professioniste laziali che avevano quasi smesso di giocare al calcio perchè accantonati ripetutamente, ora giocano con squadre professioniste in altre regioni. E questo accade anche con le dilettanti che preferiscono mettere in "vetrina" (brutta parola) ragazzi che sono nelle loro giovanili da almeno tre anni per non dover dividere con altre società il premio preparazione.
E vogliamo anche parlare di quanti genitori hanno dovuto pagare alle più blasonate societa' dilettantistiche l'obolo per ritornare in possesso dei cartellini dei figli.
Cordiali saluti e complimenti.



Maaz come siete criptici....

I giocatori delle professioniste.... parti col piede sbagliato, ne conosco tanti e sono assolutamente uguali a quelli delle dilettanti, qualcuno acquisisce questo titolo solo per aver pagato la Scuola Calcio delle professioniste

Volevano smettere ed ora giocano con professioniste in altre regioni....come ci sono arrivati? attraverso quali canali? sono diventati a loro volta "pratiche" che tolgono il posto a ragazzini di quella regione più meritevoli?

Il discorso del premio di preparazione mi sembra assolutamente campato in aria, questo scatta nella categoria juniores o nei giovani di serie e riguarda le ultime due società negli ultimi tre anni.

In sincerità mi sembrano tutte scuse, forse bisognerebbe abbandonare o rimndare i sogni di gloria e trovare un giusto contesto per il proprio figliuolo.

Troppo spesso vedo ragazzi che non trovano spazio nella squadra sottocasa e vanno a proporsi a categorie superiori e poi sempre più sù, cercando ogni volta una scusa per il mancato mpiego.


misterc22
00lunedì 7 marzo 2011 13:25
Re: Re:
osservatore, 07/03/2011 11.03:




Scusa C22, quando ti ho risposto sull'altra, non avevo letto queste tue affermazioni.
Adesso, dopo questo tuo slancio dialettico ho capito....
E' una tacita ammissione, da parte di un facente parte di questo mondo, di come avvengono le pratiche.
La tua affermazione circa il valore supremo degli interessi della società, a discapito di un ragazzo, figlio, nipote, orfano, figlio di madre ignota, è veramente vomitevole. Sovrapporre gli interessi di una misera società di calcio al cospetto di quelle che sono le aspettative dei giovani, ecco questo è il punto, abbiamo raggiunto con questa ammissione il punto di non ritorno.
Meritocrazia? il vocabolario non dovrebbe più ospitare questa parola, spero per mio figlio e per i figli delle persone a cui tengo di non avere mai avere a che fare con Lei e con quelli come Lei che purtroppo constanto sempre più di sovente sono la maggioranza e che sono i principali artefici dello sfascio a cui stiamo assistendo.
Saluti sconsolati.




quella che hai quotato non è la mia......

Ti ricordo che le società di calcio non sono enti benefici, non hanno nemmeno alcun compito formativo ed educativo, quello spetta istituzionalmente alla scuola ed alla famiglia.
Le società di calcio sono istituzioni private, formate da privati cittadini, che hanno come scopo quello di partecipare a dei campionati e cercare di vincerli, altre forniscono il servizio di scuolacalcio che vale come una piscina che istruisce al nuoto.

La sopravvivenza economica delle società non si ha con contributi statali ma con le sottoscrizioni dei presidenti, con gli sponsor e con gli introiti della scuola calcio. Detto questo le società debbono mettere in atto tutto ciò che ritengono opportuno per il sostentamento della società, contestualmente gli allenatori devono agire nel rispetto degli indirizzi societari.

Come già detto la valenza e la meritocrazia è assolutamente una cosa soggettiva ed un genitore è l'ultimo a poter dare un giudizio oggettivo.

Comunque se il tuo figliolo continua a trovare giocatori raccomandati e non gioca mai, comincia a porti qualche domanda.
fabrizio
00lunedì 7 marzo 2011 13:37
credo che siano i personaggi come Lei uno dei tanti problemi del calcio e forse di tutto quello che di triste c'è in Italia. Magari nelle discussioni sui fatti italiani Lei è uno di quelli che si indigna e si lamenta, perchè la corruzione dilaga, perchè non funzione niente (trasporti, sanità, giustizia).. e poi dichiara che è giusto che avvengano certe "pratiche"...datevi alla briscola
misterc22
00lunedì 7 marzo 2011 14:06
Re:
fabrizio, 07/03/2011 13.37:

credo che siano i personaggi come Lei uno dei tanti problemi del calcio e forse di tutto quello che di triste c'è in Italia. Magari nelle discussioni sui fatti italiani Lei è uno di quelli che si indigna e si lamenta, perchè la corruzione dilaga, perchè non funzione niente (trasporti, sanità, giustizia).. e poi dichiara che è giusto che avvengano certe "pratiche"...datevi alla briscola




stiamo parlando di calcio, non è un posto da chirurgo o da giudice.

In una squadra ci sono 11 maglie, in una città migliaia di squadre per cui decine di migliaia di maglie, se poi il vostro "valore" è vedere il figliolo con la maglia blasonata, problemi vostri.
fabrizio
00lunedì 7 marzo 2011 14:23
Egregio Mister C22, da Lei è arrivata una risposta scontata e banale, lo sa quanto è importante il calcio in Italia e quanti interessi ruotano attorno ad esso? Si vada a leggere qualche libro di Soriano, grande scrittore, imparerà qualcosa. Evidentemente Lei ha il suo tornaconto, lo fa sulla pelle di ragazzi di 13/14/15 anni, magari distribuendo anche pillole di saggezza, le ribadisco che sono i personaggi della sua risma (siete veramente troppi) che rovinano il mondo del pallone: opportunisti, codardi, arrivisti. Sia dia alla briscola, magari li ci sono meno "pratiche"
misterc22
00lunedì 7 marzo 2011 14:34
fabrizio, 07/03/2011 14.23:

Egregio Mister C22, da Lei è arrivata una risposta scontata e banale, lo sa quanto è importante il calcio in Italia e quanti interessi ruotano attorno ad esso? Si vada a leggere qualche libro di Soriano, grande scrittore, imparerà qualcosa. Evidentemente Lei ha il suo tornaconto, lo fa sulla pelle di ragazzi di 13/14/15 anni, magari distribuendo anche pillole di saggezza, le ribadisco che sono i personaggi della sua risma (siete veramente troppi) che rovinano il mondo del pallone: opportunisti, codardi, arrivisti. Sia dia alla briscola, magari li ci sono meno "pratiche"




Importanza? Interessi?

Suo figlio non smetterà di giocare al calcio per colpa di un generale o di un conte, smetterà per un papà frustrato
fabrizio
00lunedì 7 marzo 2011 14:51
Mi dispiace per Lei non sono un papà frustrato (ho solo 28 anni), sono un ex calciatore scarso,eterno panchinaro, che ha smesso per motivi di lavoro e che ne ha viste di cose strane nel mondo del calcio. Magari oggi o domani quando torna in campo, provi ad essere più onesto con se stesso e con i suoi ragazzi e mandi a quel paese elegantemente qualche dirigente, provare non costa nulla o ci sono anche in questo caso delle pratiche da mettere in atto.
osservatore
00lunedì 7 marzo 2011 15:02
Re: Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:109871418=misterc22, 07/03/2011 13.25]


quella che hai quotato non è la mia......

Ti ricordo che le società di calcio non sono enti benefici, non hanno nemmeno alcun compito formativo ed educativo, quello spetta istituzionalmente alla scuola ed alla famiglia.
Le società di calcio sono istituzioni private, formate da privati cittadini, che hanno come scopo quello di partecipare a dei campionati e cercare di vincerli, altre forniscono il servizio di scuolacalcio che vale come una piscina che istruisce al nuoto.

La sopravvivenza economica delle società non si ha con contributi statali ma con le sottoscrizioni dei presidenti, con gli sponsor e con gli introiti della scuola calcio. Detto questo le società debbono mettere in atto tutto ciò che ritengono opportuno per il sostentamento della società, contestualmente gli allenatori devono agire nel rispetto degli indirizzi societari.

Come già detto la valenza e la meritocrazia è assolutamente una cosa soggettiva ed un genitore è l'ultimo a poter dare un giudizio oggettivo.

Comunque se il tuo figliolo continua a trovare giocatori raccomandati e non gioca mai, comincia a porti qualche domanda.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Caro C22,
Mi scusi per avere quotato una discussione sbagliata, MA LEI HA CAPITO PERFETTAMENTE A QUALE DISCUSSIONE MI RIFERIVO.
Comunque caro C22 abbi pazienza, ma OGNI SCARRAFONE E BELLO A MAMMA SUA, quindi per me mio figlio è molto bravo è molto intelligente e anche molto bello. Purtroppo per Te questo mio pensiero è avvalorato da fatti oggettivi:
Mio figlio và molto bene a scuola;
Mio figlio è un bravo ragazzo, almento oggettivamente perchè mai nessuno ad oggi mi ha mai riportato o cercato per i danni da lui causati;
Posso dire che è anche bello, tutto a mammà, molte agenzie per fotomodelli lo vorrebbero per sfilare (notato a scuola e per strada non portato da noi);
E pensa un po è anche bravino al calcio, non dico altro perchè il tutto è molto soggettivo e pecuniario....capisci a me....
Quindi il tuo eccepire nel merito è completamente fuori luogo.
Ti prego però almeno di rendere pubblico dove alleni o dove fai il dirigente, così onestamente puoi lasciare libera scelta ai fruitori del tuo servizio nell'ambito sportivo calcistico. Così facendo saresti veramente un grande e ti riscatteresti di tutte le sciocchezze in merito al sostentamento delle società di calcio giovanile che vai a pubblicizzare.
Comunque in merito al sostentamento delle scuole calcio, è giusto che le stesse facciano pagare una retta, è giusto che ci siano gli sponsor ma è di tutto il resto che per la maggior parte si riempiono le tasche. A buon intenditor.....
Saluti carissssssimi.......
misterc22
00lunedì 7 marzo 2011 15:18
tutto quello che descrivi è comunque soggettivo, un altro professore potrebbe ritenerlo da 6 e non da 8, un regista di hoolywood potrebbe preferire george clooney, un allenatore potrebbe preferire un altro ragazzo, oggettivo è che è maschio, che è alto 1,80, che ha due gambe e due braccia.

Per quanto riguarda il discorso "pratiche" se io fossi il Presidente di una Società di Calcio, che investe i suoi denari e mi si presentasse uno sponsor che mi offre 250.000 euri e mi chiede in cambio di far giocare il figliolo, non avrei problemi ad accettare, magari utilizzerei quei denari per migliorare le strutture, per impiegare tecnici pià qualificati e via dicendo, in tal modo ne beneficierebbero anche tutti gli altri ragazzi che "gratuitamente" fanno sport nella mia società e non farei un torto a nessuno, magari invece di 11 maglie a disposizione ce ne sarebbero solo 10, restando il fatto che, chi non gradisce tale situazione è libero di accasarsi altrove e continuare a giocare e fare sport.
A me sembra un discorso semplice.
osservatore
00lunedì 7 marzo 2011 15:31
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:109874371=misterc22, 07/03/2011 15.18]tutto quello che descrivi è comunque soggettivo, un altro professore potrebbe ritenerlo da 6 e non da 8, un regista di hoolywood potrebbe preferire george clooney, un allenatore potrebbe preferire un altro ragazzo, oggettivo è che è maschio, che è alto 1,80, che ha due gambe e due braccia.

Per quanto riguarda il discorso "pratiche" se io fossi il Presidente di una Società di Calcio, che investe i suoi denari e mi si presentasse uno sponsor che mi offre 250.000 euri e mi chiede in cambio di far giocare il figliolo, non avrei problemi ad accettare, magari utilizzerei quei denari per migliorare le strutture, per impiegare tecnici pià qualificati e via dicendo, in tal modo ne beneficierebbero anche tutti gli altri ragazzi che "gratuitamente" fanno sport nella mia società e non farei un torto a nessuno, magari invece di 11 maglie a disposizione ce ne sarebbero solo 10, restando il fatto che, chi non gradisce tale situazione è libero di accasarsi altrove e continuare a giocare e fare sport.
A me sembra un discorso semplice.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Caro C22 mi dispiace dirtelo, Ti stai arrampicando sugli specchi.
Non c'è neanche più gusto a dissertare con Te, 2 a 0 palla al centro.
Comunque ai solo 45 anni e secondo me sei anche una brava persona, prova ad immedesimarti nei fatti e immagina solo che sia tuo figlio a essere preso in giro, denigrato, affossato soprattutto nel morale, poi se ci riesci vienimelo a raccontare, vedrai che parleremo d'altro.
Saluti.
n.b. tengo a precisare che non tutte le società, secondo me, sono oggetto di pratiche, alcune veramente si sbattono e si arrabattano per andare avanti nel miglior modo possibile, con i soli mezzi che hanno a disposizione e con tutta la loro passione.
misterc22
00lunedì 7 marzo 2011 15:40
Re: Re:
osservatore, 07/03/2011 15.31:




Caro C22 mi dispiace dirtelo, Ti stai arrampicando sugli specchi.
Non c'è neanche più gusto a dissertare con Te, 2 a 0 palla al centro.
Comunque ai solo 45 anni e secondo me sei anche una brava persona, prova ad immedesimarti nei fatti e immagina solo che sia tuo figlio a essere preso in giro, denigrato, affossato soprattutto nel morale, poi se ci riesci vienimelo a raccontare, vedrai che parleremo d'altro.
Saluti.
n.b. tengo a precisare che non tutte le società, secondo me, sono oggetto di pratiche, alcune veramente si sbattono e si arrabattano per andare avanti nel miglior modo possibile, con i soli mezzi che hanno a disposizione e con tutta la loro passione.




io dico che il denigrato non è il figlio ma il padre, quello che si vantava al bar, io lo so benissimo che ci sono società dove si può fare calcio "pulito" solo che tu non le prendi in considerazione perchè al bar non le conosce nessuno
autista
00lunedì 7 marzo 2011 15:43
ho giocato con una società professionistica di Roma fino agli allievi nazionali, poi sono andata a giocare con una beretti sempre del Lazio poi ho giocato inserie D eccellenza e promozione.
Poi ho preso il diploma ho fatto sacrifici e in due anni, la sera, ho preso il pezzo di carta. l'anno scorso tramite un amico di mio padre sono entrato all'atac e ho lasciato perdere il pallone fatto solo di raccomandati
misterc22
00lunedì 7 marzo 2011 15:48
Re:
autista, 07/03/2011 15.43:

ho giocato con una società professionistica di Roma fino agli allievi nazionali, poi sono andata a giocare con una beretti sempre del Lazio poi ho giocato inserie D eccellenza e promozione.
Poi ho preso il diploma ho fatto sacrifici e in due anni, la sera, ho preso il pezzo di carta. l'anno scorso tramite un amico di mio padre sono entrato all'atac e ho lasciato perdere il pallone fatto solo di raccomandati




ahahhahahahaha buona e molto realistica
osservatore
00lunedì 7 marzo 2011 17:00
Re: Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:109874949=misterc22, 07/03/2011 15.40]


io dico che il denigrato non è il figlio ma il padre, quello che si vantava al bar, io lo so benissimo che ci sono società dove si può fare calcio "pulito" solo che tu non le prendi in considerazione perchè al bar non le conosce nessuno[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Ma hai bevuto per dimenticare? Ma che cavolo stai dicendo.
Saluti.
x osservatore
00martedì 8 marzo 2011 11:27
Hai aperto questa discussione sulle pratiche, se però qualcuno la pensa in modo diverso da te, ti incazzi e offendi (vai a vederti i post da quando è iniziata la discussione):
ma per quale motivo l'hai aperta?
p.s.
mi fai un esempio dove la meritocrazia regna sovrana?
osservatore
00martedì 8 marzo 2011 12:54
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:109890360=x osservatore, 08/03/2011 11.27]Hai aperto questa discussione sulle pratiche, se però qualcuno la pensa in modo diverso da te, ti incazzi e offendi (vai a vederti i post da quando è iniziata la discussione):
ma per quale motivo l'hai aperta?
p.s.
mi fai un esempio dove la meritocrazia regna sovrana?[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Scusa, mi dispiace deluderti ma io non mi sono mai arrabbiato e non ho offeso nessuno, comunque se qualcuno si è sentito offeso da qualche mia affermazione chiedo scusa.
Passo e chiudo per me è finita qui.
Saluti.
non sono mc22
00martedì 8 marzo 2011 12:59
Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:109891809=osservatore, 08/03/2011 12.54]


Scusa, mi dispiace deluderti ma io non mi sono mai arrabbiato e non ho offeso nessuno, comunque se qualcuno si è sentito offeso da qualche mia affermazione chiedo scusa.
Passo e chiudo per me è finita qui.
Saluti. [/QUOTE][/POSTQUOTE]
Caro osservatore mi dispiace dirtelo, Ti stai arrampicando sugli specchi.
Non c'è neanche più gusto a dissertare con Te, 2 a 0 palla al centro.

Roma Antico
00martedì 8 marzo 2011 23:53
Ragazzi, in una discussione l’importante è partecipare, come hanno fatto tutti gli interlocutori finora, non pensiamola come una partita che si deve vincere 2 a 0.
Partecipare è libertà, chi non è d’accordo, è autoritario (anche se non lo sa, o non lo ammette).
Quindi partecipiamo (chi vuole) seriamente riportando contesti personali, perplessità, fatti vissuti, idee per possibili cambiamenti, approvazioni del contingente, promozioni per incrementare la pratica delle “pratiche”, e chi vuole inventi pure (tanto verrà scoperto).
Facciamolo perché siano di aiuto, o possano esserlo, a chi leggerà.
Mi permetto di esprimere possibili temi: il prezziario per giocare con le giovanili, i procuratori dei 12-13enni, la meritocrazia nei ragazzini, le società buone e quelle meno.
Un saluto a tutti i partecipanti
genitore
00venerdì 11 marzo 2011 16:05
FRANCO TIRATORE
Cari Osservatore,Roma Antico, Fabrizio, ma è possibile che è bastato un franco tiratore, probabilmente su commissione, a far finire nel dimenticatoio questa interessante discussione?
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:55.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com