Non era forse più giusto far ripetere per errore tecnico dell'arbitro N.T.T.TESTE – PORDENONE finita 5-1 sul campo e 0-3 a tavolino?
Non era forse più giusto far ripetere per errore tecnico dell'arbitro N.T.T.TESTE – PORDENONE finita 5-1 sul campo e 0-3 a tavolino?
Come é noto i giovanissimi della Nuova Tor Tre Teste sono stati banalmente esclusi dalla finalissima del campionato italiano per aver fatto giocare 8 calciatori (è infatti entrato in campo il portiere di riserva Quattrotto quando forse non ve ne era alcun bisogno), anziché al massimo 7. La vittoria sul campo contro il Pordenone (che peraltro giocava in 10 per l'espulsione del calciatore Ceolin al 10’ st per fallo di reazione) per 5 a 1 si é così trasformata in un’incredibile sconfitta a tavolino per 3 a 0 con decisione del Giudice Sportivo confermata dalla Corte di Giustizia Federale.
A mio parere la "frittata" é frutto di un banalissimo errore commesso non solo dalla Tor Tre Teste, ma anche dall'arbitro Bertani di Pisa e dai due segnalinee che lo coadiuvavano. La gara andava quindi ripetuta.
Nella sentenza di appello del 21 giugno scorso la Corte di Giustizia Federale, Presieduta da Giovanni Serges, si legge infatti che alla Nuova Tor Tre Teste é stata inflitta dal Giudice Sportivo la sanzione della perdita della gara disputata contro il Pordenone il 20 giugno 2011 con il punteggio di 0-3. "Ciò in conseguenza dell’avvenuto superamento del numero massimo delle sostituzioni effettuate in corso di gara; 8 (otto) anziché 7 (sette), come viceversa disposto dal punto 10.4 Com. Uff. n. 1 del Settore Giovanile e Scolastico per la stagione sportiva 2010/2011", in quanto "risulta chiaramente dal referto arbitrale che le sostituzioni effettuate nel corso della gara sono state otto per la società Nuova Tor Tre Teste. Pertanto risulta superato di una unità il numero massimo consentito dal Com. Uff. n.1 del Settore Giovanile e Scolastico per la corrente stagione sportiva, correttamente il Giudice Sportivo ha inflitto la sanzione della perdita della gara. Come è noto il referto arbitrale ha natura di prova privilegiata e, conseguentemente, non è possibile pervenire ad una diversa soluzione, così come prospettato dalla ricorrente. In ogni caso, conferma della esattezza della verbalizzazione del referto si è avuta anche a seguito di un colloquio telefonico con l’arbitro che questa Corte ha ritenuto di effettuare per scrupolo di accertamento".
Ebbene, a prescindere dal fatto che la Corte di Giustizia Federale ha sbagliato il riferimento al punto 10.4 (quello esatto è 10.7) del Com. Uff. n. 1 del 1° luglio 2010 del Settore Giovanile e Scolastico, le norme sportive che riporto qui appresso stabiliscono chiaramente che prima dell’inizio della gara il dirigente accompagnatore ufficiale deve presentare all’arbitro le tessere dei calciatori, laddove previste, o l’ultimo tabulato dei tesserati nel quale debbono essere annotati i nominativi dei calciatori, del Capitano e del Vice Capitano, del dirigente accompagnatore ufficiale, del dirigente addetto agli ufficiali di gara e di tutte le altre persone che possono accedere al recinto di giuoco, con la indicazione delle relative tessere o della matricola del tabulato. Inoltre l’arbitro, prima di ammettere nel recinto di giuoco i calciatori, deve controllare che i dati dei documenti di identificazione corrispondano a quelli trascritti nell’elenco di gara. Deve altresì provvedere ad identificarli.
Nella distinta che viene presentata all’arbitro prima dell’inizio della gara vanno indicati oltre, i calciatori di riserva (non più di sei nel caso in cui sia utilizzato come assistente dell’arbitro un calciatore, da considerare anch’esso riserva). Soltanto i calciatori inseriti nella distinta di gara, indipendentemente dalla funzione ricoperta (calciatore di riserva o assistente dell’arbitro), possono sostituire i calciatori impiegati all’inizio della gara, fermo restando il limite delle sette sostituzioni.
Pertanto l’arbitro dell’incontro signor Bertani di Pisa ha commesso un grave errore perché si sarebbe dovuto accorgere prima dell’inizio della gara che la lista della Nuova Tor Tre Teste comprendeva più di 18 giocatori (in campo ha giocato anche il numero 20 come si può vedere nel bel filmato sul sito di Fuoriarea – Passione Calcio) e non avrebbe dovuto ammetterne in panchina più di 7.
Il secondo errore dell’arbitro è stato commesso quando è stato sostituito l’8° calciatore della N.T.T. perché essendo ammesse al massimo 7 sostituzioni non lo avrebbe dovuto far entrare sul terreno di gioco. Come mai non e ne è accorto? Né se ne sono accorti i guardalinee?
Il Giudice Sportivo e la Corte di Giustizia Federale, neppure d’ufficio, non hanno minimamente esaminato questi aspetti e non hanno neanche precisato a quale minuto del 2° tempo è avvenuta l’8^ sostituzione per la N. T. T. Poteva anche questo essere un motivo di valutazione, tenendo conto che se una squadra vince con largo margine (5 a 1) a pochi minuti dalla fine della partita e con un uomo in più per l’espulsione di un avversario la norma che sanziona con la sconfitta a tavolino per 3 a 0 del club che utilizza 8, anziché 7, giocatori va interpretata con equità, equilibrio e buon senso. Cioè laddove non vi sia stata frode, ma un banale errore in assoluta buona fede dovrebbe comunque valere la cosiddetta prova di resistenza, cioè sarebbe stato possibile al Pordenone colmare con un uomo in meno lo svantaggio di 4 reti in pochi minuti? E come si è concretamente avvantaggiata la Nuova Tor Tre Teste facendo entrare il secondo portiere? Insomma, come ha di aftto influito sul risultato di 5 a 1 l’ingresso in campo dell’8° calciatore? E se non ha influito è giusto lo 0-3 a tavolino?
Ecco perché la ripetizione della gara sarebbe stata la soluzione sportivamente migliore, evitando anche al Pordenone di fare una pessima figura, presentando senza alcun fair play un ricorso basato su un “cavillo” giuridico quando la squadra friulana era stata dominata sul campo.
ALLEGATO
a) Punto 10.5 del Com. Uff. n. 1 del 1° luglio 2010 della FIGC Settore Giovanile e Scolastico (Identificazione dei calciatori):
L’identificazione dei calciatori dovrà avvenire secondo quanto previsto dall’art. 61 e dell’art. 71 delle N.O.I.F.
A sua volta l’art. 61 delle N.O.I.F. (Adempimenti preliminari alla gara) prevede che:
1. Prima dell’inizio della gara il dirigente accompagnatore ufficiale deve presentare all’arbitro le tessere dei calciatori, laddove previste, o l’ultimo tabulato dei tesserati ricevuto dalla F.I.G.C., unitamente ai documenti di identificazione e ad un elenco, redatto in duplice copia, nel quale debbono essere annotati i nominativi dei calciatori, del Capitano e del Vice Capitano, del dirigente accompagnatore ufficiale, del dirigente addetto agli ufficiali di gara e di tutte le altre persone che possono accedere al recinto di giuoco, con la indicazione delle relative tessere o della matricola del tabulato.
2. Una copia dell’elenco di cui al comma precedente deve essere consegnata al capitano o al dirigente dell’altra squadra prima dell’inizio della gara. La mancata osservanza di tale adempimento non costituisce motivo di reclamo, a meno che l’arbitro, nonostante sia stato espressamente e tempestivamente sollecitato, abbia omesso di provvedervi.
3. Le variazioni eventualmente apportate all’elenco di gara dopo la consegna all’arbitro, purché ammesse, devono essere trascritte, ad iniziativa della società che le apporta, anche sulla copia di spettanza dell’altra società.
4. II dirigente accompagnatore ufficiale ed il capitano hanno diritto di avere in visione dall’arbitro le tessere, il tabulato nonché i documenti di identificazione dei componenti la squadra avversaria, prima ed anche dopo lo svolgimento della gara. Hanno anche diritto, in casi eccezionali, di esigere che l’arbitro ritiri, ai fini dell’inoltro al competente organo federale e per il compimento di eventuali accertamenti, le tessere dei calciatori ed il tabulato presentato.
5. II calciatore sprovvisto di tessera, se prevista, o non ancora registrato nei tabulati, può prendere ugualmente parte alle gare qualora il dirigente accompagnatore ufficiale della squadra attesti per iscritto, con conseguente responsabilità propria e della società, che il calciatore stesso è regolarmente tesserato o che la società ha inoltrato al competente organo federale, entro il giorno precedente la gara, una regolare richiesta di tesseramento.
6. II possesso della tessera federale, se prevista, o la registrazione nei tabulati, ottenuta nel rispetto delle disposizioni regolamentari, legittima il calciatore, ove non ricorrano impedimenti ad altro titolo, a prendere parte alle gare sino ad eventuale revoca o decadenza del tesseramento a favore della società.
L’art. 71 delle N.O.I.F. (Identificazione dei calciatori) prevede, invece, che:
1. L’arbitro, prima di ammettere nel recinto di giuoco i calciatori, deve controllare che i dati dei documenti di identificazione corrispondano a quelli trascritti nell’elenco di gara. Deve altresì provvedere ad identificarli in uno dei seguenti modi:
a) attraverso la propria personale conoscenza;
b) mediante un documento di riconoscimento ufficiale rilasciato dalle Autorità competenti;
c) mediante una fotografia autenticata dal Comune di residenza o da altra Autorità all’uopo legittimata o da un Notaio;
d) mediante apposite tessere eventualmente rilasciate dalle Leghe, dal Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica e dai Comitati.
b) Punto 10.6 del Com. Uff. n. 1 del 1° luglio 2010 della FIGC Settore Giovanile e Scolastico (Assistenti dell’arbitro e calciatori impiegati come assistenti dell’arbitro).
Nelle gare in cui non è prevista la designazione di assistenti dell’arbitro, le Società devono mettere a disposizione dell’arbitro, un dirigente o, meglio ancora, un calciatore tesserato incaricato di svolgere funzioni di assistente all’arbitro. Tale calciatore dovrà essere inserito nella distinta che viene presentata all’arbitro prima dell’inizio della gara, in cui vanno indicati, inoltre, i calciatori di riserva (non più di sei nel caso in cui sia utilizzato come assistente dell’arbitro un calciatore, da considerare anch’esso riserva). Soltanto i calciatori inseriti nella distinta di gara, indipendentemente dalla funzione ricoperta (calciatore di riserva o assistente dell’arbitro), possono sostituire i calciatori impiegati all’inizio della gara, fermo restando il limite delle sette sostituzioni.
Un calciatore inizialmente schierato in campo può, nel prosieguo della gara, essere impiegato come assistente dell’arbitro purché non sia stato espulso.
Ferma restando l’assoluta impossibilità, da parte dell’arbitro, di far disputare la gara qualora la Società o le Società a tanto non provvedano (nel qual caso viene inflitta la sanzione della perdita della gara con il risultato di 0-3), l’eventuale affidamento di compiti di assistente dell’arbitro a soggetti squalificati, inibiti o, comunque non aventi titolo, comporta la punizione sportiva della perdita della gara con il risultato di 0-3 ovvero il riconoscimento del risultato conseguito sul campo dalla squadra avversaria se migliore agli effetti della differenza reti.
Punto 10.7 dal Com. Uff. n. 1 del 1° luglio 2010 della FIGC Settore Giovanile e Scolastico (Sostituzione dei calciatori).
Le Società, nel corso delle gare ufficiali del Settore Giovanile e Scolastico, hanno la facoltà di sostituire sette calciatori indipendentemente dal ruolo ricoperto.
Ferme restando le disposizioni di cui alle Norme Organizzative Interne della FIGC, si stabiliscono le seguenti modalità per la sostituzione:
- nella distinta che viene presentata all’arbitro prima dell’inizio della gara possono essere indicati non più di 7 calciatori di riserva compreso il giocatore incaricato di svolgere funzioni di assistente all’arbitro, nel caso in cui è previsto il suo utilizzo durante la gara;
- soltanto i calciatori inseriti nella distinta di gara, indipendentemente dalla funzione ricoperta (calciatore di riserva o assistente dell’arbitro), possono sostituire i calciatori impiegati all’inizio della gara nel rispetto delle modalità illustrate nel paragrafo specifico, fermo restando il limite delle sette sostituzioni.
L’inosservanza di tale disposizione comporta l’applicazione della sanzione della perdita della gara con il risultato di 0-3 o con il risultato eventualmente conseguito sul campo dalla squadra avversaria, se migliore agli effetti della differenza reti.
Infine l’art. 74 delle N.O.I.F. (Sostituzione dei calciatori) prevede che:
2. Nel corso delle gare organizzate del Settore per l’Attività Giovanile e Scolastica, in ambito nazionale e periferico, per i Campionati delle Categorie Allievi e Giovanissimi, in ciascuna squadra possono essere sostituiti fino ad un massimo di sette calciatori, indipendentemente dal ruolo ricoperto.
3. I calciatori espulsi non possono essere sostituiti da quelli di riserva.
4. I calciatori di riserva, finché non partecipano al giuoco, debbono prendere posto, indossando una tuta, sulla panchina assegnata alla propria squadra e sono soggetti alla disciplina delle persone ammesse nel recinto del campo.
5. I calciatori eventualmente inibiti a prendere parte al giuoco prima che la gara abbia inizio possono essere sostituiti soltanto da calciatori di riserva iscritti nell’elenco consegnato all’arbitro.
6. I calciatori di riserva iscritti nell’elenco consegnato all’arbitro, che vengano espulsi prima che la gara abbia inizio od anche durante lo svolgimento della stessa, non possono essere sostituiti.
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