Re: pazienza
[POSTQUOTE][QUOTE:134254192=LIEDHOLM, 15/03/2017 12.38]Aggiungo se permettete, il mio pensiero in merito alla questione sollevata dal genitore del ragazzo che non "viene visto" dal mister.
Premetto quanto segue:
Il ragazzo nell'età dello sviluppo cambia repentinamente sia mentalmente che fisicamente, quello che girava bene ieri non è detto che giri altrettanto bene oggi e/o domani e viceversa;
Il mister non è infallibile, ma di solito è in buona fede tranne purtroppo qualche sporadico caso di disadattato che nella maggior parte dei casi viene individuato ed allontanato;
Il mister non seleziona tutta la rosa ma se è fortunato solo una piccola parte il resto è scelto dalla società. Altrettanto dicasi per gli undici titolari che scendono in campo.
Le società hanno dei giocatori diciamo "privilegiati", vuoi perché ci "credono", molte campano vendendo, vuoi perché i genitori pagano, in denaro in natura e con qualsiasi utilità, vuoi perché comunque alla fine vogliono vincere per mantenere il blasone affinché la giostra continui o attirare i "polli" paganti per la scuola calcio.
Finita la scuola calcio dove tutti giocano per decreto, comincia la selezione naturale, le maglie della rete si stringono sempre di più al passaggio di categoria.
Arrivati alla categoria allievi elitè nazionali o no (17 anni) se uno ha le qualità di base per costruire qualcosa si vedono subito, gli altri che non vogliono e/o non possono per svariati motivi, hanno a disposizione altre categorie reg. prov. oppure calciotto o calcetto.
Aggiungo che il posto si guadagna in settimana con il duro allenamento, non avete idea di quanti mister sono stati costretti a rimangiarsi affrettate valutazioni su pressioni dello spogliatoio, i ragazzi sono gli "unici" a sapere chi è utile o meno alla squadra.
Testa, fisico e tantisssssssssssssssimo spirito di sacrificio queste sono le caratteristiche del calciatore.
in bocca al lupo e buon calcio
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Mi piace quello che hai scritto perché alla fine è quello che ho notato anche io.
E' vero che il mister può essere in buona fede ma è anche vero che certe scelte magari sono imposte dalla società per i motivi che hai detto tu e a farne le spese magari sono quei ragazzi "normali" che non hanno santi in paradiso.