Storie di Palzzo

La Prossima settimana onlinbe il sito di Professione Calcio
La libertà di stampa non è barattabile



ROMA - Che non accettiamo ingerenze da parte di nessuno, questo è chiaro e deve esserlo per tutti, viste le inchieste e le scocciature che portiamo nelle stanze del Palazzo in Italia e non solo.....
Quando abbiamo parlato c...on il nostro uomo (che metaforicamente chiamiamo Robin Hood), siamo stati chiari e lo siamo stati anche con i nostri lettori: spazio per tutti sia per le accuse sia per chi quelle accuse le subiva.
Lo abbiamo fatto con il presidente del Comitato Regionale del Lazio Melchiorre Zarelli, che vistosi chiamato in causa ha voluto replicare con un faccia a faccia che togliesse ogni dubbio sia a noi che a voi lettori.
Avere il coraggio di affrontare i propri critici è atteggiamento da uomini veri, nascondersi dietro un silenzio carico di aggressività passiva, è da eminenze grigie velatamente (ma neanche tanto) vigliacche.
Se le nostre rubriche iniziano a dar fastidio questo è nulla di fronte a quello che abbiamo in serbo e comportarsi come il Marchese del Grillo con Aronne Piperno (chi ha visto il film sa a cosa ci riferiamo)non sposta nulla anzi accresce la nostra sete di verità.
Per far capire che di fronte ad un errore ci cospargiamo il capo di cenere siamo pronti ad una rettifica nei confronti dell’ex presidente del CRCalabria Cosentino e di sua figlia, che come erroneamente riportato dal nostro Robin Hood non fa parte del Comitato calabro.
Per il resto come già detto e ridetto siamo ostaggi solo della nostra etica e deontologia professionale, oltre che di un diritto costituzionalmente riconosciuto: la libertà di opinione.
Se quello che riportiamo non risponde a verità perchè nessuno si prende la briga di alzare il telefono e di dirci che stiamo sbagliando?
Noi cerchiamo di contattare tutti, alcuni non rispondono altri sarebbe inutile visto che non sembrano capire molto di ciò che gli accade intorno.
Non vogliamo mica essere cattivi, anche se onestamente ci divertiamo e non poco, ma la verità deve essere la prima causa di un giornalista (libero) e proprio per questo quando un maestro del calibro di Filippo Grassia, ha una linea vicina alla nostra la cosa non può che farci piacere.
Intanto visto che non ci basta più rompere le scatole su un giornale la prossima settimana potrete leggerci anche sul sito www.professionecalcio.eu e a breve potrete guardarci sulla nostra WebTv intermanete dedicata al mondo del calcio.
Così chi vorrebbe sapere chi sono questi che ce l’hanno con tutti (pensa così solo chi non capisce l’italiano) potrà anche vederci in faccia.
In questo numero oltre all’interpellanza parlamentare del Senatore Oskar Peterlini che chiede al Presidente del Consiglio di far luce sull’immobilismo della Federcalcio, il nostro uomo dal Palazzo ci spiega nuovamente (visto che nessuno sembra ascoltare, ma la cadrega è comoda e non si abbandona mai a cuor leggero) perchè il presidente Federale dovrebbe andare a casa e smetterla di affossare il calcio italiano.
Tanto per restare in tema è già pronta una nuova interpellanza parlamentare per la prossima settimana e come al solito noi saremo i primi a pubblicarla.
Buona settimana e buone interpellanze a tutti, almeno a quelli che le meritano.

Abete deve andare a casa e smetterla di fare danni

ROMA - Come novello Mosè degli anni 2010, l’avvocato Salvatore Colonna, Presidente del Comitato Regionale Campano della LND, aveva previsto tutto in un’intervista al nostro giornale ed in successive dichiarazioni stampa, richiamando l’attenzione di tutti sulla questione... morale nel settore arbitrale e nella Federcalcio.
E Colonna è uno dei pochi presidenti regionale con gli attributi che ha avuto il coraggio di dire quello che pensa. Se tutti avessero la sua determinazione le cose sarebbero cambiate ormai da tanto tempo. (Ai presidenti regionali non bastano le vostre telefonate di adesione alla nostra rubrica, ci vuole più coraggio e più determinazione).
Il condannato Dondarini è stato per poche ore Presidente della Sezione A.I.A. di Finale Emilia prima che venisse ordinato di corsa il commissariamento della predetta struttura, a seguito della levata di scudi sollevata dall’intera stampa nazionale. Questa commedia poteva essere evitata mostrando coraggio e determinazione e l’applicazione delle regole esistenti che impedivano e impediscono a Dondarini di candidarsi o di ricoprire qualsiasi incarico. Ma cosa c’è da aspettarsi dal presidente del settore arbitrale, signor Nicchi, l’uomo che estraeva le palline taroccate dall’urna, palline che inficiavano il risultato delle gare della divisione nazionale. Non va meglio per il suo vice Narciso Pisacreta, l’uomo (guardialinee) della partita Lazio-Fiorentina del 2006 (atti della Procura della Repubblica di Napoli) in dolce compagnia di Braschi e Pairetto di cui abbiamo già più volte parlato. Cosa ne è, caro presidente Abete, che si atteggia a super moralista, della proposta di radiazione di Moggi, che anche questa giace nel cassetto presidenziale da anni? Dovremo aspettare l’anno prossimo che si apra il caso Moggi, con le conseguenti polemiche? Di fronte a questo stato di cose la Lega Nazionale Professionisti di Milano è decisa ogni giorno di più (strafregandosene del parere della Federcalcio) a ritornare al sorteggio. In modo tale che il signor Collina, uomo da 500 mila euro l’anno (stipendio fortemente voluto dal presidente Abete e contro il parere di tutti) percepirà il suo “stipendiuccio” (si fa per dire) per fare l’estrazione della tombola. In campo internazionale, poiché dopo Carraro non contiamo proprio niente, ci sbeffeggiano designando arbitri ormai conosciuti da tempo, sulla cui oculatezza ed imparzialità nessuno è disposto a scommetterci un centesimo. E cosa fa il nostro prode paladino (presidente Abete) di fronte a tutto questo sfascio? Fa finta di non vedere nulla, come recita un detto popolare e assai volgare”ad un palmo dal mio cu….. non mi tange”. Circondato dalla sua corte imperiale, come uno degli ultimi imperatori del basso Impero Romano, non si accorge che ormai i barbari sono alle porte (la questione morale si fa sempre di più pressante) ed è solamente questione di giorni, dopodiché tutto finirà, e della “grandezza” di un tempo della FIGC dei Franchi e Carraro non ne rimarrà traccia. I suoi servi sciocchi, di cui uno intercettato mentre parlava con Moggi disprezzando il Procuratore Federale allora in carica (atti della Procura della Repubblica di Napoli), lo adulano, smorzano ogni problema, “quaeta non movere” è il loro motto e vivono in un mondo surreale, il crepuscolo e la quiete prima della tempesta. E vorremmo vedere quando questa arriverà e noi crediamo che ciò accadrà, molto presto (mentre scriviamo i bene informati ci comunicano che sta per essere depositata alla Camera dei Deputati una nuova interrogazione al Presidente del Consiglio sulla questione morale nella Federcalcio e chissà quante ne seguiranno), se questi signori gli rimarranno fedeli o scaricheranno, al momento opportuno, su di lui ogni responsabilità, cambiando casacca come già successo in passato.
Ora diteci, può continuare ad andare avanti questo mondo kafkiano, questa corte dei miracoli (con tutto il rispetto per i miserabili) alla faccia delle società e dei loro presidenti che si mettono le mani in saccoccia per disputare i campionati di competenza? Si, tutto va avanti, perché anche qui si vive in un regime, fatto di veti incrociati, di ricatti reciproci, dove ognuno tende a conservare la propria pagnotta. Chi non fa parte di questo sistema viene inesorabilmente espulso, come il microbo viene assalito dai linfociti “T” che difendono l’organismo. “È troppo onesto, non è manovrabile, cacciamolo fuori!”.
È vero, non ci meravigliamo più di tanto dopo quello che succede nel nostro Paese. Ma noi avevamo la speranza che nello sport non predominassero lobby economiche, non si andasse alla ricerca di rimborso e prebende (un arbitro della divisione nazionale guadagna 150mila Euro l’anno ed uno internazionale 300mila Euro l’anno) senza contare l’utilizzo di carte di credito open a carico delle leghe o della Federazione. Ci eravamo illusi? Ma noi siamo puri di cuore (i puri di cuore vedranno Dio) e non abbiamo paura di niente, non temiamo minacce e soprattutto abbiamo le mani pulite e non siamo ricattabili. Costi quel che costi, oggi è un bel giorno per morire (San Tommaso Becket). Ma una rabbia ci assale fin dal profondo del nostro cuore e diciamo a gran voce “Basta!!! Via i mercanti dal tempio”. Abete deve andare a casa e finire di fare danni (tanto ha molti altri incarichi con cui divertirsi e non annoiarsi).



robinhood.calcio@hotmail.it

L'INTERPELLANZA PARLAMENTARE
LA POLITICA SPOSA LE NOSTRE TESI


Legislatura 16º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 335 del 16/02/2010


RESOCONTO SOMMARIO

Presidenza della vice presidente MAURO


Interrogazioni
PETERLINI - Al Presidente del Consiglio dei ministri - Premesso che:
il calcio è lo sport più amato dagl...i italiani;
la Federazione italiana gioco calcio (FIGC) è una delle più importanti federazioni sportive del Coni, che ha avuto anche in un recente passato uomini di eccezionali competenze manageriali e di grande prestigio che hanno operato, come hanno dimostrato anche le recenti sentenze, nell'esclusivo interesse dello sport;
attualmente in ambiti sportivi si lamenta uno stato di crisi soprattutto della organizzazione della Federazione: a distanza di circa nove mesi dall'elezione del presidente federale non si è ancora provveduto a rinnovare le commissioni tecniche, commissioni tesseramenti, commissioni vertenze economiche, commissioni premi preparazioni ed è già trascorsa oltre metà dell'anno calcistico in corso;
la tanto invocata richiesta di modifica dei campionati della Lega nazionale professionisti di Firenze C1-C2 giace in un cassetto da oltre un anno nonostante le reiterate richieste delle società interessate;
la Commissione federale antidoping, fiore all'occhiello del calcio europeo, è rimasta 50 giorni senza il suo presidente a seguito di inibizione, nell'indifferenza generale e, nonostante la delicatezza dei compiti assegnati a tale commissione, la vicenda è stata considerata alla stregua di una semplice squalifica inflitta ad un giocatore di calcio;
gli ispettori federali antidoping, che secondo il regolamento andrebbero nominati ogni anno, sono in prorogatio continuativamente dal 2006;
il settore giovanile scolastico ormai da tempo non esercita le funzioni che gli sono proprie e, dall'uscita di scena dell'ultimo presidente, vive in uno stato "vegetativo", risvegliato solo dall'utilizzo di 2 milioni di euro che la FIGC mette a disposizione di questo settore; anche in questo caso, miracolo dell'attuale presidenza federale, i vertici sono in continua proroga, pur essendo trascorsa oltre la metà della stagione sportiva;
secondo l'interpretazione che la giurisprudenza ha dato dell'istituto della prorogatio, essa deve essere concessa per un periodo assai limitato nel tempo e solamente per fatti gravi,
si chiede di sapere:
se il Presidente del Consiglio dei ministri, per quanto di propria competenza, non intenda intervenire sul Coni, organo di vigilanza preposto sulle federazioni sportive, al fine di far sì che si proceda alle nomine negli incarichi citati, anche in regime di prorogatio, al fine di consentire un normale e regolare svolgimento dell'attività della FIGC;
qualora perdurasse questo stato di cose, quali provvedimenti di competenza intenda adottare al fine di evirare gli inconvenienti lamentati e ridare alla FIGC dignità e prestigio, che le sono dovuti sia in Italia che all'estero.
(4-02693)

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