00 24/02/2010 10:55
Abete deve andare a casa e smetterla di fare danni
Abete deve andare a casa e smetterla di fare danni

ROMA - Come novello Mosè degli anni 2010, l’avvocato Salvatore Colonna, Presidente del Comitato Regionale Campano della LND, aveva previsto tutto in un’intervista al nostro giornale ed in successive dichiarazioni stampa, richiamando l’attenzione di tutti sulla questione... morale nel settore arbitrale e nella Federcalcio.
E Colonna è uno dei pochi presidenti regionale con gli attributi che ha avuto il coraggio di dire quello che pensa. Se tutti avessero la sua determinazione le cose sarebbero cambiate ormai da tanto tempo. (Ai presidenti regionali non bastano le vostre telefonate di adesione alla nostra rubrica, ci vuole più coraggio e più determinazione).
Il condannato Dondarini è stato per poche ore Presidente della Sezione A.I.A. di Finale Emilia prima che venisse ordinato di corsa il commissariamento della predetta struttura, a seguito della levata di scudi sollevata dall’intera stampa nazionale. Questa commedia poteva essere evitata mostrando coraggio e determinazione e l’applicazione delle regole esistenti che impedivano e impediscono a Dondarini di candidarsi o di ricoprire qualsiasi incarico. Ma cosa c’è da aspettarsi dal presidente del settore arbitrale, signor Nicchi, l’uomo che estraeva le palline taroccate dall’urna, palline che inficiavano il risultato delle gare della divisione nazionale. Non va meglio per il suo vice Narciso Pisacreta, l’uomo (guardialinee) della partita Lazio-Fiorentina del 2006 (atti della Procura della Repubblica di Napoli) in dolce compagnia di Braschi e Pairetto di cui abbiamo già più volte parlato. Cosa ne è, caro presidente Abete, che si atteggia a super moralista, della proposta di radiazione di Moggi, che anche questa giace nel cassetto presidenziale da anni? Dovremo aspettare l’anno prossimo che si apra il caso Moggi, con le conseguenti polemiche? Di fronte a questo stato di cose la Lega Nazionale Professionisti di Milano è decisa ogni giorno di più (strafregandosene del parere della Federcalcio) a ritornare al sorteggio. In modo tale che il signor Collina, uomo da 500 mila euro l’anno (stipendio fortemente voluto dal presidente Abete e contro il parere di tutti) percepirà il suo “stipendiuccio” (si fa per dire) per fare l’estrazione della tombola. In campo internazionale, poiché dopo Carraro non contiamo proprio niente, ci sbeffeggiano designando arbitri ormai conosciuti da tempo, sulla cui oculatezza ed imparzialità nessuno è disposto a scommetterci un centesimo. E cosa fa il nostro prode paladino (presidente Abete) di fronte a tutto questo sfascio? Fa finta di non vedere nulla, come recita un detto popolare e assai volgare”ad un palmo dal mio cu….. non mi tange”. Circondato dalla sua corte imperiale, come uno degli ultimi imperatori del basso Impero Romano, non si accorge che ormai i barbari sono alle porte (la questione morale si fa sempre di più pressante) ed è solamente questione di giorni, dopodiché tutto finirà, e della “grandezza” di un tempo della FIGC dei Franchi e Carraro non ne rimarrà traccia. I suoi servi sciocchi, di cui uno intercettato mentre parlava con Moggi disprezzando il Procuratore Federale allora in carica (atti della Procura della Repubblica di Napoli), lo adulano, smorzano ogni problema, “quaeta non movere” è il loro motto e vivono in un mondo surreale, il crepuscolo e la quiete prima della tempesta. E vorremmo vedere quando questa arriverà e noi crediamo che ciò accadrà, molto presto (mentre scriviamo i bene informati ci comunicano che sta per essere depositata alla Camera dei Deputati una nuova interrogazione al Presidente del Consiglio sulla questione morale nella Federcalcio e chissà quante ne seguiranno), se questi signori gli rimarranno fedeli o scaricheranno, al momento opportuno, su di lui ogni responsabilità, cambiando casacca come già successo in passato.
Ora diteci, può continuare ad andare avanti questo mondo kafkiano, questa corte dei miracoli (con tutto il rispetto per i miserabili) alla faccia delle società e dei loro presidenti che si mettono le mani in saccoccia per disputare i campionati di competenza? Si, tutto va avanti, perché anche qui si vive in un regime, fatto di veti incrociati, di ricatti reciproci, dove ognuno tende a conservare la propria pagnotta. Chi non fa parte di questo sistema viene inesorabilmente espulso, come il microbo viene assalito dai linfociti “T” che difendono l’organismo. “È troppo onesto, non è manovrabile, cacciamolo fuori!”.
È vero, non ci meravigliamo più di tanto dopo quello che succede nel nostro Paese. Ma noi avevamo la speranza che nello sport non predominassero lobby economiche, non si andasse alla ricerca di rimborso e prebende (un arbitro della divisione nazionale guadagna 150mila Euro l’anno ed uno internazionale 300mila Euro l’anno) senza contare l’utilizzo di carte di credito open a carico delle leghe o della Federazione. Ci eravamo illusi? Ma noi siamo puri di cuore (i puri di cuore vedranno Dio) e non abbiamo paura di niente, non temiamo minacce e soprattutto abbiamo le mani pulite e non siamo ricattabili. Costi quel che costi, oggi è un bel giorno per morire (San Tommaso Becket). Ma una rabbia ci assale fin dal profondo del nostro cuore e diciamo a gran voce “Basta!!! Via i mercanti dal tempio”. Abete deve andare a casa e finire di fare danni (tanto ha molti altri incarichi con cui divertirsi e non annoiarsi).



robinhood.calcio@hotmail.it