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Scandaloso come un mister rovini un bambino

Ultimo Aggiornamento: 04/04/2016 17:23
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Toledo
[Non Registrato]
16/02/2016 14:55

Re: chi vivrà vedrà
[POSTQUOTE][QUOTE:132273940=cinico, 16/02/2016 13:41]Mi accorgo di leggere questo post con una lieve smorfia di rabbia.
Vorrei dire la mia sull'argomento.
Questo genere di chiamiamole "difficoltà" sono quelle con cui i ragazzi si confronteranno nel corso della vita.
Conosceranno un discreto campionario di ragazzi accompagnati da genitori psicopatici e parassiti, falliti e infami, disposti all'invidia ed al tradimento, alla corruzione d'animo e clientelare, mitomani e maligni.
In compenso in campo conosceranno degli splendidi compagni di avventura, che si selezioneranno sempre più nel corso degli anni e vi assicuro che non sono e non saranno quelli con i genitori di cui sopra. La selezione naturale colpirà prima quelli.
Quindi non credo che nessun mister o presidente o genitore o chicchessia possa rovinare un ragazzo. Può solo creargli delle difficoltà e le difficoltà fanno emergere il carattere.
In campo scendono i ragazzi, non i genitori e l'esame del campo non mente mai.




[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Ciao Cinico, interessante il tuo punto di vista e andrebbe analizzato con più tempo per cui cerca di vedere nelle mie parole solo un semplice confronto.
Questo dibattito mi sta piacendo sempre di più.
Anche io sono convinto che il giocatore forte alla lunga esce fuori. Ma quello forte non è solo quello bravo tecnicamente e tatticamente. Lo dico sempre a mio figlio, non basta allenarsi duramente, fare esattamente quello che dice il mister, ma bisogna essere forti soprattutto mentalmente, riuscire a superare le proprie difficoltà che possono incontrarsi durante il percorso, accettare le scelte del mister, le ingiustizie e la competizione con i compagni. E’ così che si forma il campione. Ma il campione non deve sovrastare gli altri, il campione nasce dando l’esempio agli altri. Dico sempre a mio figlio che non bisogna mai ripagare con la stessa moneta le angherie degli altri, i soprusi e la violenza. Anni fa mio figlio fu oggetto di scherno da alcuni suoi compagni, perché fisicamente era piccolino e timido, durante gli allenamenti un suo compagno lo sgambettò violentemente durante una partitella di allenamento, perché aveva “osato” togliergli palla in un contrasto. Mio figlio si alzò da terra e guardò in faccia il mister. La domenica successiva quel suo compagno non fu convocato. Ecco cosa voglio dire. Sono stato fiero di questo atteggiamento di mio figlio, quando già a 9-10 anni si vedono falli da reazione da far invidia ai grandi. Oggi che mio figlio è una bella branda, socialmente molto più aperto e scherzoso, gode del rispetto altrui. Su di lui nessuno credeva, oggi è un centrocampista centrale che ha una grande visione di gioco e sono contento che molte malelingue oggi tacciono riconoscendo che merita il posto che ha. Chiedo scusa di questo esempio, ma come genitore ho sempre pensato al bene di mio figlio lasciando da parte discussioni e derisioni, e un po’ di ho sofferto, perché quelle parole venivano da chi si professava amico. E tale scoperta fu fatta casualmente, quando questi individui non si accorsero della mia presenza poiché intento a guardare mio figlio allenarsi. Fu un bel boccone amaro da digerire.
Ma non voglio parlare di mio figlio perché questo post l’ho aperto su Federico, perché quello che sta subendo questo bambino è molto simile al sentimento che ho provato per mio figlio quando fu schernito e offeso da persone che reputavo intelligente e corrette. Ma aldilà di questo mi viene da chiederti una cosa caro Cinico, secondo te non esistono le raccomandazioni in questo mondo? C’è qualche giocatore che va avanti grazie alle raccomandazioni di qualcuno? Non credo che i genitori abbiano un potere così grande da influire sulle scelte di società e mister, ma nel caso fossero amici di qualcuno che può cambiare la carriera di costoro, seppur non meritevoli, esiste questa possibilità? Qualcuno bravo capita che rimane indietro e che non venga valutato correttamente, oppure è lo stesso giocatore che non riesce a superare questi ostacoli, però non credo che tutti quelli che vanno avanti sono tutti quelli che ho hanno meritato. O mi sbaglio a pensarla così?
Inoltre sono d’accordo con te, questi episodi possono essere un momento di crescita per il ragazzo, che se è capace di superarli con l’aiuto dei propri genitori, può essere un’ottima scuola di vita per il futuro uomo. La crescita che ho sempre inteso io è anche di questo livello. Non basta saper tirare due calci al pallone è fondamentale curare anche l’aspetto mentale dell’atleta, abituandolo a superare gli ostacoli che gli si porranno davanti.


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