PROMOZIONE GIRONE B: il reportage
articolo del 19/7/2010
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Roma VIII voto 9: ci sono state tante, troppe voci, sul sodalizio di Mimmo Zingaro, sul fatto che fosse una di quelle società in difficoltà, che non pagasse gli stipendi o se preferite i rimborsi. Il campo ha detto il contrario, ha raccontato i grandi meriti societari per aver scelto un direttore sportivo navigato quale è di sicuro Piero Valanzuolo, che pure tecnico è stato, in passato; di aver puntato su Franco Pagliarini che è una persona conoscitrice delle categorie regionali. E perché lo stesso allenatore romano ha giocato questo torneo con i gol di Cerroni ma anche con una squadra capaci di incoraggiarne le qualità. Il blocco dovrebbe rimanere lo stesso, con qualche aggiustamento per poter essere una presenza in Eccellenza almeno da metà graduatoria. Già quello sarebbe un bel traguardo, per il riaffacciarsi nel massimo campionato laziale dei rosso-verdi. Il merito maggiore è stata la costanza di rendimento, in un torneo. L’anno prossimo non ci saranno Ciocchetti e (per scelta sua) Ferramini: al suo posto è arrivato Giacché, unitamente ad Alcini, che ha conquistato la promozione con l’Ostiantica. E ancora un gruppo di giovani tra i ’91 e i ’92. Il prossimo futuro racconterà della bontà gestionale o meno per dare delle certezze e fugare i dubbi degli scettici gratuiti su questa società della periferia romana.
Tor Sapienza voto 9: partiamo dalla base. Già, perché una caratteristica positiva fin dai tempi della presidenza di Mimmo Di Battista è che i giovani buoni per la categoria il Tor Sapienza li abbia sempre avuti. Su questa linea ha proseguito Gino Santamaria, e il campionato finito è stato un bel sentiero per la prossima avventura nell’Eccellenza. Detto francamente, a un certo punto in parecchi hanno pensato che delle tre quella meno “pesante” e meno continua fosse proprio la formazione passata da Marco Ferretti a Marco Ippoliti, che peraltro rimane alla corte casilina, in attesa che ci si trasferisca a Colli Aniene, comune di Roma permettendo. E pensando al fatto che sono due anni che il club giallo-verde paga l’affitto alla Polisportiva Giardinetti non possiamo che esaltare i meriti, i sacrifici, la lungimiranza di Santamaria e dei suoi. Vero è che il massimo campionato sia arrivato coi play-off, per cui il voto dovrebbe, di norma, essere appena sotto quello di chi ha vinto il campionato. Ma, pur nella difficoltà, la compattezza di un gruppo di volenterosi dirigenti ha permesso al club di combattere e realizzare le cose, un po’ alla volta.
La Sabina voto 8: non nascondiamoci dietro a un dito. La delusione è stata forte, sia per non aver preso uno dei due posti idonei a salire, sia per come è andata la questione della penalizzazione, che ha condizionato inevitabilmente la vicenda dello sprint, di fatto non giocato dai colori di Poggio Mirteto e Montopoli. Non sono bastati 81 punti, in un girone a 19 squadre. De Tommaso è andato via, è tornato Roticiani, e si lavora sulla base per evitare di andarsi a prendere i giovani da lontano. La voglia di rifarsi c’è, pur consapevoli di doversela vedere con più di una realtà, su tutte Monterotondo Scalo. Il livello del girone nell’annata 2009-2010 non è stato di eccelso livello, e crediamo che di ritocchi, alla corte di Onofri, Micarelli e Di Giacobbe, saranno pochi. Fermo restando che, errore societario a parte (voto 4.5), il giudizio sul campionato resta positivo, e anche tanto.
La Storta voto 7,5: è una delle squadre che ha confermato la voglia di puntare sulla qualità e non su un gioco meramente muscolare. La squadra di Verdiglione ha giocato partite di interessante livello, ha dimostrato che il calcio si può fare con un budget assai contenuto, anche se diversi dei suoi giocatori attuali pare stiano credendo (fessi!) a delle sirene da Promozione. Come si fa a barattare la chiara serietà di Stefano Pizzichini, apprezzato imprenditore romano, con quella del primo “cazzaro” che viene da una società e arriva in un’altra? E’ proprio vero che certi giocatori….
Poggio Nativo voto 7,5: Il quinto posto è prezioso, è la conferma di quanto accaduto due anni fa, è la conferma della volontà societaria, dei singoli giocatori, del tecnico, di continuare a far parlare di un calcio di provincia che non viene tentato dalle follie appartenenti ad altre latitudini. Ha giocato e combattuto subendo un calo quasi a metà del campionato. Ma quando la formazione di Luciano Vagni ha ricominciato a inanellare i risultati, lo ha fatto con grande convinzione, condizione atletica, carattere. E i 56 punti, in un girone di 3 marziane, sono da applaudire. La prossima edizione di Promozione vedrà il pubblico di Poggio restare vicino alla squadra e anzi sono stati incuriositi anche i paesi vicini, dal fatto che siamo già al quarto anno di grande visibilità, per un sito fatto di 2.400 abitanti.
Pro Calcio Sabina voto 7: il sesto posto finale è certamente un fatto positivo, per la società di Collevecchio e Forano. Il futuro immediato vede il ritorno di Fernando Nesta alla presidenza, e della volontà di togliersi qualche bella soddisfazione. Rimane Rotelli con buona parte del precedente gruppo. Tra le realtà da seguire, se saprà essere costante sul campo. Intanto la stagione 2009-2010 ha riportato entusiasmo. Ed è già qualcosa. I giocatori che sono arrivati nelle ultime ore sono Bonvissuto e Nardecchia.
Torri in Sabina, Villa Adriana e Monterotondo Scalo punti 53: pur avendo concluso con la stessa dote in classifica va fatto un disinguo per ognuna delle tre società. Il Torri, detto francamente, è una delle grandi deluse, rispetto a ciò che si diceva nell’estate del 2009, e al massimo può ricevere un 6. Ma il problema è il futuro, se in diversi non si rimboccheranno le maniche per collaborare con il presidente Carlo Polidori. Il Villa Adriana merita un 5,5 rispetto al fatto che l’anno prima aveva fatto un grande campionato e si è ritrovata nelle retrovie per parecchio tempo, con la costruzione di una squadra che ha convinto davvero pochi. Il Monterotondo Scalo stesso non è stato quello coriaceo dell’anno prima però qualche buona gara l’ha giocata: voto 6. Il futuro sembra migliore per lo “Scalo”, tra queste tre realtà, tutte con grande seguito, con la sola Torri che rappresenta, frazioni comprese, 1.100 abitanti, quindi potrebbe essere giustificabile un accontentarsi evitando di prendere troppi giocatori da lontano, come accadeva solo qualche mese fa.
Le tre di quota 49: Atletico Vescovio, Settebagni e Fonte Nuova.
Atletico Vescovio voto 5-: rispetto ai giocatori che ha il rendimento non è stato di buon livello, con un dato su tutti che riguarda la difesa, che ha preso ben 46 reti al cospetto di 51 fatte. Su quanto è accaduto sul piano disciplinare ci siamo già soffermati, in più occasioni, tra tribuna (soprattutto!) e campo. I 49 punti sono una tranquilla permanenza in categoria, ma rispetto a realtà meno note avrebbe potuto fare di più. Speriamo che l’anno prossimo, a questa voce, si parli solo e sempre di calcio. Sarebbe un punto di partenza. La vittoria più importante sarebbe, nel tempo, la costruzione di un settore giovanile, anche se non è facile.
Settebagni 7: il club di Giacomo Spaini ha avuto un grande merito. Quello di credere nella giustizia sportiva, che, a calendari già fatti, gli ha riconsegnato il diritto a essere in Promozione. E questa categoria l’ha vissuta senza grandi nomi, con un campo diverso su cui giocare, come del resto l’Atletico Vescovio, e con una squadra assai giovane. Drago è rimasto al Settebagni, e questa è una cosa positiva, per la società e per il tecnico romano. Una soluzione di continuità che può premiare l’aver scelto le persone giuste, da una parte e dall’altra. Non si può paragonare, con tutta la considerazione, chi fa settore giovanile con il Fidene di fronte, dall’altra parte della Salaria, e chi non lo fa pagando una multa. In questo il Settebagni ricorda il calcio di una volta. E per questo va applaudito.
Fonte Nuova 5: è stato perlopiù un campionato anonimo, fatto di bassi più che di alti, con la sola seconda parte che ha restituito qualcosa in fatto di punti. E’ stato impelagato nella zona play-out a lungo e la società non è che abbia fatto granché per portare giocatori capaci di invertire il trend. Ci è riuscito Livigni, che rimane sulla Nomentana in questa curiosa fusione con i “cugini” del Tor Lupara, dopo anni e anni di chiara rivalità. Ma la stagione 2009-2010 si spera abbia insegnato qualcosa. Per Fonte Nuova, come per il Casal Barriera, come per tante altre società vale l’antica regola: il calcio si fa, a certi livelli, coi soldi. Anche a livello regionale. La retrocessione dall’Eccellenza avrebbe fatto pensare a qualche correttivo, concreto, ma non è stato così. Il futuro dirà qualcosa in più, su questo accorpamento al Tor Lupara. Dirà, cioè, se sussista (o meno) una reale e solida unità d’intenti. Attendiamo, curiosi.
Alba Villa Reatina voto 6 per il fatto di aver ottenuto la conferma in categoria, 5,5 per il fatto di aver infilato una striscia negativa che ne ha limitato ulteriori soddisfazioni. Avrebbe potuto ottenere di più. Il nuovo allenatore è Pasquale Torello, già allenatore della juniores, per una squadra giovane. Qualche giocatore potrebbe arrivare alla corte reatina in settimana. Ma l’esperienza precedente deve aver insegnato che qualche elemento esperto ci vuole. No?
Centro Italia voto 5- e Anguillara voto 3: detto con spudorata franchezza, queste due espressioni calcistiche si sono salvate dai play-out perché di sotto Casal Barriera e Fiano Romano sono state due lumache. Non si può attendere dai reatini, con i trascorsi tanto in Promozione quanto in Eccellenza un torneo così infelice, anonimo. Bisognerà che a Rieti si diano una svegliata, forse già cominciata con la riconferma di Costantino Fabiani, uno del posto, che conosce l’ambiente. L’Anguillara ha fatto persino peggio chiudendo a quota 42. Dicono che in riva al lago stiano preparando cose grandi ma diverse volte l’avevamo sentito dire. Non è chiamando i giocatori con ingaggi da…Dubai che si costruiscono le squadre. Lo dovrebbero sapere, dalle parti di quelle belle rive. Qualche persona disse che con l’arrivo dei vari Venturini e soci l’Anguillara avrebbe fatto il salto in avanti, e invece per poco non ne fa uno indietro. Ma pare che la lezione sia servita a poco. Porcelli, nel frattempo, è andato via. Adesso vediamo cosa estrae il cilindro del presidente Crucianelli.
Casal Barriera e Fiano Romano, ma anche Sant’Angelo Romano e Marcellina non sono pervenute: voto 2. Impreparate. E’ mancata la programmazione, e si è tentato, nel caso del Sant’Angelo, di prendere qualche giocatore da fuori ma i risultati sono stati scarsi, davvero. Lo stesso discorso per il Fiano Romano, che ci ha abituati all’ascensore, oramai da tanti anni, ossia ogni volta che sale puntualmente si rivela realtà non adatta a un’impegnativa categoria quale è la Promozione. Diversi, sono stati i tentativi. Il Casal Barriera di due anni fa è un lontano, remoto ricordo. La squadra è stata messa in piedi, almeno questa è l’idea che ha dato, con tanta improvvisazione, i giovani non sono stati all’altezza e da sotto non ne sono giunti in grado di far cambiare il passo, mettere il sale sulla coda dei “grandicelli”. Quattro vittorie su trentasei partite giocate la raccontano assai, sull’agonia della realtà di Pietralata. Che si sia pensato troppo alla struttura e poco al calcio, quello giocato?
Massimiliano Cannalire