SICUREZZA SUI CAMPI

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2016 10:07
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28/03/2011 13:42



IL CASO
Operazione calcetto sicuro
"I campi vanno rifatti"
Maxi controlli e nuovi materiali: le regole del ministero. Mentre l'allarme sulle sostanze tossiche lanciato dalla procura viene confermato dalle analisi di CORRADO ZUNINO

Operazione calcetto sicuro "I campi vanno rifatti"
CON sei pagine di uno "schema di decreto" il ministero della Salute vuole risolvere l'allarme sollevato nel 2006 dalla procura di Roma sui campi di calcio in erba artificiale, "potenzialmente cancerogeni". Il ministro Fazio con i suoi tecnici ha deciso, letti i lavori di due commissioni e dell'Istituto superiore di Sanità, che ogni 8 anni tutti i fondi e manti "artificiali" per campi a 5, a 8, a 11 vanno rifatti.

L'allarme del 2006 ha trovato riscontri, a partire dalla lunga inchiesta dell'Iss che ha testato a campione tredici campi di calcio in erba artificiale a undici. Li ha controllati in estate e in inverno, con il sole e la pioggia scoprendo che tutti avevano problemi: nell'intaso di gomma (il materiale che sostiene il manto d'erba artificiale) si sono riscontrate quantità pericolose, in alcuni casi picchi elevati, di Ipa (idrocarburi policiclici aromatici dannosi per reni, fegato e polmoni), toluene (composto volatile altamente tossico) e metalli pesanti. Tre campi, in particolare, sono stati classificati "a rischio". Per i ricercatori è stato più difficile certificare, successivamente, come le polveri che possono sollevarsi da un manto consumato vengano inalate dai calciatori in attività. Senza trarre conclusioni nette, lo studio ha dato indicazioni di prudenza soprattutto per i professionisti, che possono trascorrere su un campo artificiale dalle 4 alle 6 ore cinque giorni la settimana.

Oggi il decreto prevede questo. Primo: saranno produttori e distributori di pneumatici
riciclati (è su questo tipo di intaso, la gomma riciclata, che si sono riscontrati i rischi) a dover immettere sul mercato prodotti sicuri. E affinché siano sicuri la concentrazione di Ipa, i nove pericolosi idrocarburi assimilabili alle diossine che si trovano negli olii della mescola di un pneumatico, dovrà essere ridotta di dieci volte. Il decreto chiede al fornitore di certificare il suo buon operato conservando un campione dell'intaso utilizzato "per ogni lotto di produzione". Quindi, all'articolo 8 prevede "la sostituzione integrale dell'intaso ogni otto anni dalla messa in opera originale del campo da gioco". Il ministero della Salute, che sta rifilando il decreto insieme all'Ambiente e lo Sviluppo economico, lascerà una fase di transizione solo per alcuni campi. L'operazione non sarà indolore. Per rimuovere e cambiare le 130 tonnellate di intaso gommoso presenti in un campo a 11 si possono spendere cifre vicine al mezzo milione di euro, inaffrontabili per la gran parte delle società sportive che campano di calcetto. "Ci siamo attenuti a un principio di prudenza e di probabilità perché in nessun punto delle nostre ricerche c'è scritto che i campi di calcetto possono aumentare il rischio tumori", dice il ministro Fazio.

La Lega nazionale dilettanti, discusso gestore dell'intera partita "campi in erba artificiale", ha anticipato le direttive ministeriali dando spazio agli intasi ecologici realizzati con una mistura di sabbia di Carrara, caucciù naturale, cocco e sughero. Il presidente dei Dilettanti, Carlo Tavecchio, è accusato dai produttori di gomma di aver sempre favorito un ristretto numero di aziende (Limonta e Mondo su tutte) a lui storicamente vicine nonché sponsor di molte iniziative della Lega.

(27 marzo 2011)
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