00 28/11/2009 10:54
Professione Calcio....la voce dell'indecenza
MARIO MACALLI, SUL CASO POSTIGLIONE: "SIAMO AFFRANTI, STIAMO ASPETTANDO DI SAPERE COSA FARA' LA MAGISTRATURA"

Mi viene il dubbio che, Giuseppe Postiglione abbia scommesso anche sul suo arresto. Altrimenti qualcuno mi dovrebbe spiegare perchè stava ridendo all’uscita dalla caserma. Siamo stati ore ed ore a pensare se usc...ire con un titolo del tipo:
“Che cazzo te ridi”, proprio perché pensiamo che chiunque abbia visto la foto del presidente del Potenza sorridente si sia fatto questa domanda. Il calcio ripiomba nel mondo delle scommesse, se mai ne era uscito, e lo fa con un clamore che ricorda quello degli anni ’80. Noi forse esasperando il concetto crediamo che la responsabilità sia anche di chi non fa nulla per cambiare il mondo del calcio, ci sono riforme nascoste in un cassetto che andrebbero tirate fuori per permettere alle Istituzioni di avere un maggiore controllo sulle società, perché se è vero che in economia c’è una legge non scritta che recita: “cattiva moneta scaccia buona moneta”, in questo periodo di difficoltà è più facile che casi del genere accadino. Il caso di Potenza abbiamo detto scuote il mondo della Lega Pro, come ci conferma il presidente Mario Macalli: «Siamo tutti estremamente turbati per l’accaduto, siamo in attesa di vedere come si svilupperà la situazione perché è chiaro che la Lega non si fermerà e andrà avanti per la sua strada e se ci fosse bisogno si costituirebbe parte civile. Attendiamo l’esito, ma possiamo affermare con certezza che nel 99% dei casi, evidentemente questo era l’1% i nostri campionati sono regolari. Quello che più mi sconvolge è che si pensi solo alla fase finale del calcio che è la partita, ma non ci si sofferma a risolvere i problemi che stanno a monte. Ci sono presidenti che dichiarano che sono indietro con gli stipendi, ma che non è un problema visto che per mettersi inregola hanno tempo fino a dicembre erchè la COVISOC controlla ogni tre mesi, ma questa è un’assurdità i controlli dovrebbero essere fatti ogni mese e se non sei in regola vai fuori». Macalli se la prende, e noi diciamo anche giustamente, con le società di scommesse che a volte blocano le “giocate” sulle partite come è accaduto qualche settimana fa nel girone B di Seconda Divisione senza spiegarne i reali motivi: «Se blocchi le giocate di determinate partite devi anche spiegarmi perché lo fai. Se c’è un flusso di giocate anomale se ci sono degli illeciti allora fai le denunce alla Procura della Repubblcica, perché qui si rischia di mettere in difficoltà un intero movimento e una categoria. Ma questo è un mondo dove l’importante è che la domenica ci siano le partite non importa in che condizioni vertono le società. Credo - conclude Macalli - che il mondo del calcio sia in grave difficoltà e che basta essere realisti per capire che sarà sempre peggio».
Mentre Giuseppe Postiglione se la ride, il calcio va a rotoli, ma nessuno è colpevole fino a prova contraria.
Cambiando argomento, mi preme ricordarvi che negli editoriali delle settimane scorse abbiamo puntato l’indice contro l’AIAC e il suo gruppo del Lazio, qualcosa sembra smuoversi. visto che ci sarà tra pochi giorni un incontro con allenatori provvisti di patentino e altri sprovvisti, cosa che noi avevamo auspicato la scorsa settimana, vuol dire che qualcuno ci ascolta, ma resta sempre il fatto che dei casi eclatanti portati alla luce da noi vengono dribblati con grande abilità da parte dei diretti interessati.
Ma vi assicuriamo che stiamo controllando e dove non arriviamo noi sicuramente arriverà la Procura Federale.
In più da questo numero iniziamo una nuova rubrica “Voci dal Palazzo” scritta da un uomo, che ci ha chiesto di restare anonimo, ben introdotto nelle stanze dei bottoni della Federazione Italiana Giuco Calcio, che settimana dopo settimana porterà alla luce alcuni casi e alcune notizie che si cerca di non far uscire dalle stanze del Palazzo con la P maiuscola. Ci sarà da divertirsi e come amiamo ripetere siamo sempre pronti ad un contraddittorio con chiunque affermasse che quello che scriviamo non corrisponde al vero.