da : il calcio della tuscia
La crisi del Tanas Casalotti che ora si guarda alle spalle. Il diesse Iannicelli: "Troppi rigori contro ma non sono per la cultura del sospetto"
Momento nero del Tanas Casalotti che partito di certo con ben altre ambizioni si ritrova a guardarsi alle spalle per non venire risucchiato nella lotta per evitare i play out.
Domenica il team del presidente Quoiani è tornato a giocare allo Sbardella sul proprio terreno amico ma questo non è bastato ad evitare la quarta sconfitta casalinga.
Anche questa volta però sono le polemiche arbitrali a farla da padrone. Il Tanas si lamenta non solo del calcio di rigore concesso ieri al Ladispoli ma anche delle sviste arbitrali avvenute nelle gare precedenti.
Il direttore sportivo Bernardo Iannicelli però non vuole fare polemica sul caso che ha visto protagonista il signor De Lucia di Roma, il quale sarebbe lo stesso arbitro che ha condotto il match del giorno prima di juniores regionale tra Fiumicino e Ladispoli conclusosi con la vittoria dei tirrenici.
Diesse Iannicelli, ancora una volta è un calcio di rigore a mettere nei guai il suo Tanas. Ora vi siete un po’ stancati non è vero?
“Stavamo vincendo a Trevignano e ci hanno dato un calcio di rigore contro, con La Storta la stessa cosa. Ieri contro il Ladispoli pareggiavamo meritatamente e l’arbitro ancora una volta ci ha fischiato un penalty. Così non va, ci siamo un po’ stancati. Ci vuole più rispetto e trasparenza da parte della classe arbitrale, ce ne stanno combinando di tutti i colori”.
Qui nel viterbese si è diffusa la notizia che il direttore di gara di Tanas-Ladispoli, il signor De Lucia di Roma, è lo stesso arbitro che ha condotto il match del giorno prima di juniores regionale tra Fiumicino e Ladispoli conclusosi con la vittoria dei tirrenici. E’ proprio così? Una semplice coincidenza?
“Basta leggere un quotidiano laziale di oggi e risulta la stessa persona. Ma non sono per la cultura del sospetto. Quindi evitiamo di pensare male anche se il rigore che ci ha fischiato contro ci ha fatto molto arrabbiare”.
Vista la sua esperienza decennale che differenza c’è tra gli arbitri di oggi e quelli di qualche anno fa?
“E’ diverso il modo di arbitrare perché è cambiata la gioventù odierna. Molti vogliono dimostrare che sono bravi ed autoritari ma poi manca l’esperienza”.
Passiamo a parlare un po’ del Tanas. Per voi stagione disgraziata. Colpa della lontananza dal vostro terreno amico?
“Sicuramente ha pesato tantissimo sul rendimento. Se noi avessimo comunque potuto giocare sullo stesso campo per questi mesi sicuramente la musica sarebbe stata diversa. Cambiare continuamente terreno di gioco influisce molto. Non siamo abituati a giocare di pomeriggio: è un dato di fatto, ne abbiamo vinte solo due”.
Fermi a quota 33 punti. Appena tre pari nelle ultime sette gare. Siete preoccupati per il discorso salvezza?
“Ancora non siamo salvi. Sono cambiate alcune cose quest’inverno ed ecco il nostro rallentamento. Dobbiamo arrivare a 40 punti. Se non fossimo in grado di raccogliere sette punti sarebbe un grosso fallimento”.