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SICUREZZA SUI CAMPI

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2016 10:07
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Città: ROMA
Età: 55
Sesso: Maschile
13/12/2008 12:01

ROMA 12 DICEMBRE 2008 - Stiamo viaggiando sulla strada corretta. Così si può riassumere l'esito della conferenza tenuta al centro "Olimpia" di Pomezia in cui si è dibattuto sul tema della sicurezza nel dilettantismo. Un doppio punto di vista, quello medico relativo alla prevenzione e quello strutturale legato all'impiantistica laziale.

A fare gli onori di casa il Presidente del Pomezia Giovanni Santodonato che ha introdotto gli ospiti di questa "tavola rotonda". Su tutti Mario Brozzi, medico sociale dell'AS Roma, che ha reso alla platea la testimonianza di come sia nato il protocollo che porta il suo nome. Una storia drammatica, nata dall'esigenza di aiutare i giovani dopo aver rischiato di perdere la figlia sedicenne entrata nel tunnel dell' anoressia e uscitene grazie alla volontà di aiutare i ragazzi con altri disturbi.

Il Protocollo Brozzi ha già salvato diverse vite, grazie agli approfonditi esami svolti sui giovanissimi atleti. Un esempio su tutti, il figlio di Vito Scala (personal trainer di Francesco Totti), a cui è stato riscontrato lo stesso disturbo cardiaco che provocò la morte di Giorgio Castelli. Operato a cuore aperto, il figlio di Scala ha poi ripreso l'attività sportiva. Riflessioni che inevitabilmente si spostano sul versante del rapporto genitore-figlio e sulla difficoltà a focalizzare gli aspetti cruciali dell'attività sportiva, che non si riducono allo scarpino da centinaia di euro, ma che devono riguardare prevenzione e cultura della vita. L'invito è chiaro, non risparmiare sulle visite mediche di inizio anno, spesso inutili per verificare il reale stato di salute dei ragazzi. Per questo molte società si sono rivolte al Prof. Brozzi stipulando delle convenzioni con Villa Stuart per far effettuare delle visite approfondite che ricalcano in toto quelle svolte dai calciatori professionisti. Il tutto a un costo di 100 euro (assicurazione compresa).

Sul versante dell'impiantistica, invece, il cammino è ancor più arduo. Troppe infatti sono le strutture non a norma che dovrebbero chiudere, ma salvate costantemente da deroghe comunali. Il dato statistico parla di oltre 350 campi senza certificato di agibilità. Importante, in tal senso, l'impegno preso dal CR Lazio con il Presidente Zarelli di monitorare la situazione con crescente attenzione (relazioni annuali sullo stato degli impianti sportivi) sembra essere il primo passo verso una presa di coscienza sull'importanza di garantire sicurezza ai ragazzi. Ma ovviamente non basta.

In certi casi, riportando dati e storie così crude, si può essere accusati di terrorismo, ma di questi tempi la paura è forse l'unico alleato a disposizione per far si che un cambiamento radicale abbia luogo.



Un approfondimento, con interviste, in relazione alla Conferenza sarà compiuto nel corso della trasmissione Fuoriarea, in onda su SuperNova (ch. 47) con inizio alle ore 19,30.

FONTE: PASSIONE CALCIO
[Modificato da fausto1969 13/12/2008 12:02]
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