[POSTQUOTE][QUOTE:127638082=GENITORE 2, 03/12/2014 17:27]Condivo entrambe le vostre considerazioni.
E' vero, talvolta ci sono società "male-intezionate". Ma noi, come genitori, abbiamo il dovere e la responsabilità di tutelare questi ragazzi contro ogni avversità. Anche quella di dirigenti/procuratori o società perverse.
Ci sarà pure il "povero" genitore ignaro e inconsapevole dell'ambiente che cade nel giochino del "magna-magna". Lo capisco anche se non lo giustifico, e comunque - per me - è una spauruta minoranza. La maggior parte (basta girare per i campi) sono gentori troppo gonfi dell'idea del "grande campione" che hanno in casa, così gonfi che sono facile preda di queste società traffaldine. Allora mi chiedo: di chi è la colpa? Di chi approfitta o di chi - illuso - chiede solo di essere approfittato? Di chi approfitta o di chi ha un DOVERE a tutelare prima di tutto l'integrità e il futuro dei prorpi figli?[/QUOTE][/POSTQUOTE]
Uno su 50.000 ce la fa. Questo non il ritornello di una canzone di Gianni Morandi ma è il dato di quanti ragazzi partendo dalle giovanili arrivano ad una carriera professionistica. Questo è il dato che dovrebbe rimanere in mente a noi genitori, se vogliamo veramente bene a nostro figlio. Dati FIGC SGS sempre più bambini smettono di giocare al calcio prima dei 13 anni, dati allarmanti se pensiamo che ai miei tempi si cominciava a giocare mediamente, coi NAGC o con il CSI, a circa 10/11 anni, ora a questa età ci sono bambini che sono già al sesto anno di scuola calcio, ndr compreso mio figlio. Ma non è che tutte queste aspettative stressano i nostri ragazzi? Sto facendo di tutto per non provocare questo a mio figlio, l'altro ha smesso a 18 anni per sua scelta, non aveva abbastanza tempo per portare avanti bene due cose, studio e calcio, ha preferito lo studio.
Un saluto