per tutti i genitori

Sono un investimento
ma attenti ai truffatori"


"Sono un investimento ma attenti ai truffatori"


Professionisti a caccia di talenti: "Non ci guadagnamo un euro, il nostro lavoro è costruire un rapporto e sperare che duri quando diventeranno campioni. Ma sui giovani c'è un vero mercato"
ROMA - Nei tornei importanti li vedi tutti insieme in un angolo della tribuna. Eleganti, foglio delle formazioni in mano, durante la partita scrivono appunti e parlottano tra di loro. Scena da serie A e invece è solo la finale riservata a ragazzi di 14 anni: bravi perché giocano con le giovanili di squadre professioniste ma bambini, al massimo adolescenti. Che c'entrano i procuratori? A quell'età è difficile capire chi potrà farcela, eppure a fine partita li vedi all'inseguimento di ragazzi e genitori. Biglietto da visita in mano, rapida presentazione e tanti complimenti al giovane campione, tanto bravo da non poter continuare senza procuratore. Non chiedono soldi o percentuali, anche perché a quell'età non ci sono contratti, ma solo di poter seguire il ragazzo e poi si vedrà. Una sorta di prenotazione sui futuri guadagni. Una scommessa, un "derivato" del calcio.

Giovanni Ferro è un giovane avvocato, ex calciatore, che ha scelto come professione di fare il procuratore. Lavora in uno studio tutto dedicato al calcio: lui si occupa di trovare nuovi talenti.
"La concorrenza è tanta, bisogna cominciare presto a trovare nuovi campioni. Bisogna girare su tutti i campi, vedere centinaia di partite l'anno, cercare di individuare quei giovani di prospettiva e poi comincia il lavoro..."

Ma a 14 anni a cosa serve il procuratore? Non girano soldi, solo tanti sogni e illusioni. A cosa servite?
"Se un ragazzo ha prospettive importanti, le qualità tecniche e atletiche per poter emergere, a 14 anni ha bisogno di essere guidato".

Ci sono i genitori...
"Non tutti i genitori sono adeguati a gestire situazioni del genere. A volte fanno dei danni irreparabili. Troppe aspettative. Una partita andata male, un gol sbagliato, una sostituzione, possono diventare momenti di tensione. Voi non avete idea di quanti ragazzi sono stati rovinati dalla famiglia. Perché, per parlare chiaro, la serie A la sognano più papà e mamma...".

Detta così sembrate i "Montessori" del calcio...
"Noi sappiamo come gestire certe situazioni è il nostro lavoro. Ma ammetto che non è sempre così. La nostra categoria è abbastanza variegata. Un studio di procuratori serio ha interesse a investire sul ragazzo, a farlo crescere, a conquistarsi la sua fiducia, a creare un rapporto vero. Poi, quando arriverà il primo contratto, la speranza è che il lavoro fatto sia stato buono e il rapporto resti. Ma non sempre è così. Per noi è un vero investimento".

Abbiamo letto di compravendita di giovani, di cartellini che passano di mano in mano: e c'era sempre qualche procuratore a gestire tutto
"E' vero, nel mondo del calcio giovanile ci sono personaggi che si spacciano per procuratori ma pensano solo a sfruttare il ragazzo o si prestano a strani giochi con le società. Il cartellino di un giovane di 14 anni può valere anche 40 mila euro. E c'è un gran mercato. In Campania, da Napoli in giù, è una vera giungla. Sono le stesse società che obbligano le famiglie a firmare procure. Un vero mercato".

Se girano tanti soldi, permette se dubito del ruolo di buon educatore. Sa i procuratori non sembrano insensibili al richiamo dell'euro...
"Anch'io voglio guadagnare, è il mio lavoro. La differenza sostanziale è quando voglio guadagnare. Ma non vale solo per me e il mio studio. Ormai tutti i procuratori italiani più importanti dedicano attenzione ai giovani: sono loro il futuro. Ma è un lavoro serio, non deve portare soldi. Guardiamo in prospettiva: se troviamo un talento importante, e trovarlo non è facile, il nostro lavoro è costruire un rapporto e contribuire alla crescita del ragazzo. I soldi arrivano dai campioni, dai loro contratti, dal mercato, dalle consulenze".

Neanche un euro dai giovani?
"Niente, anzi siamo noi a portare soldi a loro e senza nessun ritorno. Ho avuto ragazzi che avevano situazioni familiari difficili, problemi economici. Noi gli abbiamo trovato sponsor che hanno garantito piccoli aiuti. In altri casi siamo andati a parlare con la società per ottenere rimborsi spese per i genitori. Ecco, questo è il vero lavoro: parlare tanto e cercare di risolvere, dove è possibile, i problemi al ragazzo. La speranza è che se diventerà un campione si ricordi di noi...".

io me venno pe 1 piatto de minestraaaaaaaa

Articolo di merda che nasconde la realtà, in primis quella dei piottari.

Chi l'ha scritto sto articolo, paperino?

[POSTQUOTE][QUOTE:131659013=Roma sud, 29/10/2015 16:47]Articolo di merda che nasconde la realtà, in primis quella dei piottari.

Chi l'ha scritto sto articolo, paperino? [/QUOTE][/POSTQUOTE]


No, stò cazzo.

Ancora che scrivi romasudde, fatte na vita tua.

[POSTQUOTE][QUOTE:131659236=fattenavitatua, 29/10/2015 17:27]


No, stò cazzo.

Ancora che scrivi romasudde, fatte na vita tua.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Che palle!

[POSTQUOTE][QUOTE:131659236=fattenavitatua, 29/10/2015 17:27]


No, stò cazzo.

Ancora che scrivi romasudde, fatte na vita tua.[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Eccomi, qualcuno mi ha chiamato?

E' tanto tempo che non scrivo ma leggo e devo dire caro "fattenavitauta" che sinceramente ci hai stancato con i tuoi interventi.

Te e Roma sud state rovinando questo spazio con i vostri insulti vergognosi!

Vi ricordo che qui ci leggono anche ragazzi che hanno l'età dei vostri figli, che bell'esempio che state dando. Veramente bravi.

[POSTQUOTE][QUOTE:131663422=Roma sud, 30/10/2015 13:09]


Che palle! [/QUOTE][/POSTQUOTE]


Falla finita pure tu!

[POSTQUOTE][QUOTE:131663434=sto cazzo, 30/10/2015 13:11]


Eccomi, qualcuno mi ha chiamato?

E' tanto tempo che non scrivo ma leggo e devo dire caro "fattenavitauta" che sinceramente ci hai stancato con i tuoi interventi.

Te e Roma sud state rovinando questo spazio con i vostri insulti vergognosi!

Vi ricordo che qui ci leggono anche ragazzi che hanno l'età dei vostri figli, che bell'esempio che state dando. Veramente bravi. [/QUOTE][/POSTQUOTE]

certo che con quel nick...anche tu nn sei no stinco de santo

[POSTQUOTE][QUOTE:131664237=felix, 30/10/2015 15:11]

certo che con quel nick...anche tu nn sei no stinco de santo
[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Lo so, ma ormai mi ci sono affezionato. :)

Un conto una banale parolaccia, e in campo se ne sentono, un altro sono gli insulti alla madre, alla figlia e alla moglie.

Non credi?

[POSTQUOTE][QUOTE:131750394=si, 15/11/2015 14:14] [/QUOTE][/POSTQUOTE]

caviii

Sono un investimento
ma attenti ai truffatori"


"Sono un investimento ma attenti ai truffatori"


Professionisti a caccia di talenti: "Non ci guadagnamo un euro, il nostro lavoro è costruire un rapporto e sperare che duri quando diventeranno campioni. Ma sui giovani c'è un vero mercato"
ROMA - Nei tornei importanti li vedi tutti insieme in un angolo della tribuna. Eleganti, foglio delle formazioni in mano, durante la partita scrivono appunti e parlottano tra di loro. Scena da serie A e invece è solo la finale riservata a ragazzi di 14 anni: bravi perché giocano con le giovanili di squadre professioniste ma bambini, al massimo adolescenti. Che c'entrano i procuratori? A quell'età è difficile capire chi potrà farcela, eppure a fine partita li vedi all'inseguimento di ragazzi e genitori. Biglietto da visita in mano, rapida presentazione e tanti complimenti al giovane campione, tanto bravo da non poter continuare senza procuratore. Non chiedono soldi o percentuali, anche perché a quell'età non ci sono contratti, ma solo di poter seguire il ragazzo e poi si vedrà. Una sorta di prenotazione sui futuri guadagni. Una scommessa, un "derivato" del calcio.

Giovanni Ferro è un giovane avvocato, ex calciatore, che ha scelto come professione di fare il procuratore. Lavora in uno studio tutto dedicato al calcio: lui si occupa di trovare nuovi talenti.
"La concorrenza è tanta, bisogna cominciare presto a trovare nuovi campioni. Bisogna girare su tutti i campi, vedere centinaia di partite l'anno, cercare di individuare quei giovani di prospettiva e poi comincia il lavoro..."

Ma a 14 anni a cosa serve il procuratore? Non girano soldi, solo tanti sogni e illusioni. A cosa servite?
"Se un ragazzo ha prospettive importanti, le qualità tecniche e atletiche per poter emergere, a 14 anni ha bisogno di essere guidato".

Ci sono i genitori...
"Non tutti i genitori sono adeguati a gestire situazioni del genere. A volte fanno dei danni irreparabili. Troppe aspettative. Una partita andata male, un gol sbagliato, una sostituzione, possono diventare momenti di tensione. Voi non avete idea di quanti ragazzi sono stati rovinati dalla famiglia. Perché, per parlare chiaro, la serie A la sognano più papà e mamma...".

Detta così sembrate i "Montessori" del calcio...
"Noi sappiamo come gestire certe situazioni è il nostro lavoro. Ma ammetto che non è sempre così. La nostra categoria è abbastanza variegata. Un studio di procuratori serio ha interesse a investire sul ragazzo, a farlo crescere, a conquistarsi la sua fiducia, a creare un rapporto vero. Poi, quando arriverà il primo contratto, la speranza è che il lavoro fatto sia stato buono e il rapporto resti. Ma non sempre è così. Per noi è un vero investimento".

Abbiamo letto di compravendita di giovani, di cartellini che passano di mano in mano: e c'era sempre qualche procuratore a gestire tutto
"E' vero, nel mondo del calcio giovanile ci sono personaggi che si spacciano per procuratori ma pensano solo a sfruttare il ragazzo o si prestano a strani giochi con le società. Il cartellino di un giovane di 14 anni può valere anche 40 mila euro. E c'è un gran mercato. In Campania, da Napoli in giù, è una vera giungla. Sono le stesse società che obbligano le famiglie a firmare procure. Un vero mercato".

Se girano tanti soldi, permette se dubito del ruolo di buon educatore. Sa i procuratori non sembrano insensibili al richiamo dell'euro...
"Anch'io voglio guadagnare, è il mio lavoro. La differenza sostanziale è quando voglio guadagnare. Ma non vale solo per me e il mio studio. Ormai tutti i procuratori italiani più importanti dedicano attenzione ai giovani: sono loro il futuro. Ma è un lavoro serio, non deve portare soldi. Guardiamo in prospettiva: se troviamo un talento importante, e trovarlo non è facile, il nostro lavoro è costruire un rapporto e contribuire alla crescita del ragazzo. I soldi arrivano dai campioni, dai loro contratti, dal mercato, dalle consulenze".

Neanche un euro dai giovani?
"Niente, anzi siamo noi a portare soldi a loro e senza nessun ritorno. Ho avuto ragazzi che avevano situazioni familiari difficili, problemi economici. Noi gli abbiamo trovato sponsor che hanno garantito piccoli aiuti. In altri casi siamo andati a parlare con la società per ottenere rimborsi spese per i genitori. Ecco, questo è il vero lavoro: parlare tanto e cercare di risolvere, dove è possibile, i problemi al ragazzo. La speranza è che se diventerà un campione si ricordi di noi...".