Premiata ditta Balducci & Co.
di Fabrizio Gatti
Quello che si vede dalla veranda, affacciata sulla piscina olimpionica, non è proprio il panorama di Manhattan. Del mitico bar di New York c'è soltanto il nome: River Cafè. Il Tevere melmoso scorre vicino, un po' troppo vicino. Alle spalle ronza il traffico della Salaria, periferia nord di Roma, quartiere Settebagni. Il posto però è di amici degli amici dell'Italia che oggi comanda. Così, tra i campi da tennis e il centro estetico, capita di incontrare qualche faccia del centrodestra o di ritrovarsi in mezzo a un party con Paolo Bonaiuti, Elisabetta Gardini e Mariano Apicella, l'ex posteggiatore con chitarra lanciato da Silvio Berlusconi.
Forse è per questo che nessun vigile urbano, nessun assessore, nessun magistrato è venuto a vedere cosa sta succedendo intorno a questo club frequentato dalla Roma che conta e non solo, il Salaria sport village.
Il fondatore, Filippo Balducci, 30 anni, ha un cognome pesante. Il padre, Angelo, presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, è il manager di Stato proposto dalla Protezione civile e messo a gestire gli appalti per i Mondiali di nuoto 2009. Appalti in cui, grazie alla procedura d'urgenza, le scorciatoie sono benvenute. Come triplicare, contro il parere del Comune e della Provincia, le strutture di questo centro sportivo privato: quasi 38 milioni di investimento, 160 mila metri cubi di calcestruzzo, 27 mila 868 metri quadri di piscine coperte, palestre e un albergo-foresteria dentro l'area alluvionale vincolata dal piano regolatore.
Perché in caso di alluvione questi sono i terreni che dovrebbero dare sfogo all'onda di piena e salvare Roma. Lo si è visto poche settimane fa, quando il Tevere si è mangiato un pezzo del campo di calcio del club e l'acqua di falda è risalita fino a far affondare il cantiere. Ma qui, a Settebagni, è regolare. Così ha deciso Claudio Rinaldi, mostrando i poteri di Commissario delegato alle opere pubbliche e private per i Mondiali di nuoto. Alla carica di Commissario, Rinaldi viene nominato da Berlusconi il 13 giugno 2008, al posto di Angelo Balducci. E dopo appena cinque giorni firma il provvedimento di intesa, atto che sostituisce la concessione edilizia, per la società fondata da Filippo Balducci, il figlio di Angelo. Cinque giorni per chiudere un procedimento aperto da 16 mesi. Gli ambientalisti di Italia nostra stanno preparando gli esposti. Rinaldi è finito su YouTube con un filmato che lo prende in giro. Colonna sonora, un inno fascista: 'Me ne frego'.
Ma il Commissario difende la sua scelta: "Non ho fatto favori. Ho applicato gli stessi criteri per tutti". Anche se per il Salaria sport village il Comune di Roma ha espresso "parere non favorevole all'ampliamento e al potenziamento degli impianti". E la Provincia ha rilevato la "non trasformabilità" dell'area agricola. Rinaldi sostiene però che i poteri del Commissario scavalchino Comune e Provincia. E che valgano i pareri positivi raccolti: tra cui quello firmato il 31 marzo 2008 da Roberto Grappelli, segretario generale dell'Autorità di bacino del Tevere. In quei giorni Angelo Balducci non è solo Commissario per i Mondiali di nuoto. È anche 'soggetto attuatore' per conto del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, dei mega appalti per il G8 all'isola della Maddalena. E dietro il Salaria sport village si nasconde un'altra coincidenza che lega la famiglia Balducci e le imprese del gruppo Anemone che per il G8 si sono aggiudicate i contratti più ricchi.
Il 19 maggio 2004 Filippo Balducci e Diego Anemone, 38 anni, principale socio del gruppo di costruttori, costituiscono con 50 mila euro la Società sportiva romana e comprano per qualche milione di euro il centro sportivo della Banca di Roma a Settebagni. La società è la stessa srl che mesi dopo presenta al Commissario delegato, cioè al papà di Filippo, il progetto per ampliare il club privato nell'area di rispetto del Tevere. I due soci però scompaiono quasi subito. A fine 2004, prima che Berlusconi nomini il Commissario per i Mondiali di nuoto, Filippo Balducci e Diego Anemone consegnano tutte le loro quote a due fiduciarie. Le stesse che lo stesso giorno fondano la società Salaria sport village. Nel club sportivo Filippo mantiene comunque il suo ufficio da manager. Anche gli Anemone rimangono nell'affare, tanto che l'impresa che sta eseguendo i lavori è della moglie di Diego, Vanessa Pascucci, a sua volta socia e finanziatrice della moglie di Angelo Balducci in una casa di produzioni cinematografiche.
Ogni anno le due fiduciarie iniettano soldi, come anticipazioni a titolo gratuito, nella società fondata da Balducci junior: 2 milioni 180 mila euro nel 2004, 4 milioni 194 mila nel 2005, 3 milioni 595 mila nel 2006, 2 milioni 885 mila nel 2007. Ai quali vanno aggiunti 8 milioni di 'immobilizzazioni materiali'. Non va perso di vista un particolare: mentre la società ingurgita milioni, gli Anemone partecipano alle gare per opere di cui Balducci è l'arbitro. In una relazione lui smentisce legami e ammette solo una "identità dello studio commerciale utilizzato dalla ditta Anemone" e da un componente della sua famiglia. Nel frattempo, dopo anni all'Autorità di bacino, il segretario che ha autorizzato l'ampliamento del Salaria sport village, ottiene due incarichi di prestigio. Grappelli è ora presidente della metropolitana di Roma. E collaudatore delle grandi opere per il G8 alla Maddalena.
(16 gennaio 2009)
espresso.repubblica.it/dettaglio//2057738