Zarelli: occorre limitare i rimborsi spese ai calciatori e va contrastata efficacemente la nefasta attività dei procuratori

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PIERLUIGI47
00martedì 23 agosto 2011 08:36
Il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito.
Il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito.
Per il presidente della FIGC Lazio Zarelli occorre limitare i rimborsi spese ai calciatori e va contrastata efficacemente la nefasta attività dei procuratori che va bandita nel mondo dei dilettanti. A suo parere il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito.

Le affermazioni del n. 1 del calcio dilettantistico laziale alla Festa dei Calendari di ieri faranno certamente discutere.

Dal sito del CR Lazio

I DILETTANTI AFFRONTANO I VENTI DI CRISI

Aperta la Festa dei Calendari. Il presidente Zarelli bacchetta gli "spendaccioni" e bandisce la figura del procuratore per i calciatori nel mondo dei dilettanti. In Seconda categoria avvicendate 63 società. Allenatori, occhio agli accordi

E’ stato Melchiorre Zarelli, il presidente del Comitato Regionale Lazio, come da tradizione, ad aprire la Festa dei Calendari 2011-2012. In sala, nel Grand hotel duca d’Este di Tivoli Terme, oltre 300 persone a seguire quello che è diventato il primo atto ufficiale della nuova stagione: la presentazione dei gironi e dei calendari dei campionati maschili di vertice, ovvero Eccellenza, Promozione e juniores Elite.

Il numero uno del calcio laziale, prima di svelare le “griglie” dei nuovi campionati, ha colto l’occasione, alla presenza del Consiglio Direttivo dei rappresentanti del Calcio a 5, del Calcio Femminile, dell’Assoallenatori e dell’Assocalciatori, per fare un punto sulla situazione. Zarelli è partito da alcune considerazioni sul momento del calcio dilettantistico laziale “che se dal punto di vista tecnico gode, tutto sommato, di ottima salute, non altrettanto possiamo dire, da quello societario e dirigenziale”.

Zarelli ha dunque svelato come il Comitato Regionale Lazio, con una certa difficoltà sia riuscito a completare gli organici dei campionati dilettantistici, con particolare riferimento alla Prima e Seconda Categoria. “Addirittura in Seconda Categoria – ha sottolineato il presidente - abbiamo dovuto avvicendare ben 63 società. Non era mai successo prima”. Difficoltà che, tuttavia, non debbono far parlare di vera e propria crisi, “anche se la difficile situazione economica, fa propendere in tal senso – ha spiegato Zarelli - in quanto molte società hanno optato per la disputa di campionati di categoria inferiore, o, addirittura, di Puro Settore Giovanile”.

Alla base della crisi economica, il presidente pone alcuni punti su cui “invito tutti a fare un’attenta disamina: primo fra tutti, quello relativo ai rimborsi spese che vengono elargiti a calciatori e allenatori”, ha sottolineato Zarelli. Che poi ha aggiunto, lanciando un monito: “In particolare per i calciatori, è necessario limitarli se vogliamo che il calcio dilettantistico continui ad esistere. Il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito”.

Sotto la lente d’osservazione, anche un’altra “categoria” del settore, quella “della presenza dei cosiddetti “operatori di mercato” o presunti “procuratori. Entrambe – ha ricordato Zarelli - sono figure che per i calciatori dilettanti non sono assolutamente previste. Dico questo perché abbiamo sentore dei loro interventi, ma per agire e contrastare efficacemente la loro nefasta attività, è necessario che la loro presenza ci venga segnalata adeguatamente. E’ proprio da voi dirigenti di società, che può arrivare l’aiuto migliore affinchè questo nostro mondo, non diventi prigioniero di logiche inaccettabili per chi dovrebbe praticare calcio, esclusivamente per divertimento o funzione sociale”.

Toccati anche gli allenatori, per i quali è stato fatto un discorso diverso: “Per questa categoria attualmente – ha spiegato Zarelli - secondo quanto disposto dal Comunicato Ufficiale numero 52 della LND del 10 agosto scorso, esistono degli accordi economici relativi ai meri rimborsi delle spese sottoscritti dalle parti. Lo stesso comunicato 52 ribadisce che attualmente sono vietati gli accordi economici relativi ai premi di tesseramento per la corrente stagione sportiva. Tutto andrà certamente rivisto – ha aggiunto il presidente- come anche andrà rivisto l’obbligo dell’allenatore iscritto al settore tecnico, per i campionati di Prima, Seconda categoria e Juniores regionali. Attualmente per queste categorie il tesseramento di un tecnico abilitato è facoltativo. Tutto questo nell’ottica di un ridimensionamento delle spese per le nostre società”.

Riguardo agli accordi economici, Zarelli ha vivamente inviato a corrispondere i rimborsi dietro rilascio di apposita quietanza liberatoria, soprattutto in caso di esonero dell’allenatore, “onde evitare – ha spiegato - quello che è successo ad alcune società, che dopo essere state condannate dal collegio arbitrale a corrispondere alcune somme ai tecnici e non avendovi ottemperato nel termine perentorio di 30 giorni, sono state sanzionate con un punto di penalizzazione da scontare in questa stagione, e con pesanti ammende. E, purtroppo, per loro la storia non è finita qui, in quanto non avendo adempiuto alla regolarizzazione di quanto dovuto entro il termine ordinatorio fissato per l’iscrizione al campionato di competenza, ed avendovi provveduto solo entro il successivo termine perentorio, purtroppo saranno di nuovo deferite alla Procura Federale”.

“Peggior sorte – ha poi rivelato Zarelli - è capitata invece ad altra società, che addirittura non ha potuto iscriversi a causa di due delibere del collegio arbitrale alle quali non ha potuto o inteso ottemperare in quanto sostiene di aver liquidato regolarmente i due tecnici reclamanti”.
Fausto(1)
00martedì 23 agosto 2011 22:26
Re: Il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito.
[POSTQUOTE][QUOTE:112773547=PIERLUIGI47, 23/08/2011 08.36]Il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito.
Per il presidente della FIGC Lazio Zarelli occorre limitare i rimborsi spese ai calciatori e va contrastata efficacemente la nefasta attività dei procuratori che va bandita nel mondo dei dilettanti. A suo parere il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito.

Le affermazioni del n. 1 del calcio dilettantistico laziale alla Festa dei Calendari di ieri faranno certamente discutere.

Dal sito del CR Lazio

I DILETTANTI AFFRONTANO I VENTI DI CRISI

Aperta la Festa dei Calendari. Il presidente Zarelli bacchetta gli "spendaccioni" e bandisce la figura del procuratore per i calciatori nel mondo dei dilettanti. In Seconda categoria avvicendate 63 società. Allenatori, occhio agli accordi

E’ stato Melchiorre Zarelli, il presidente del Comitato Regionale Lazio, come da tradizione, ad aprire la Festa dei Calendari 2011-2012. In sala, nel Grand hotel duca d’Este di Tivoli Terme, oltre 300 persone a seguire quello che è diventato il primo atto ufficiale della nuova stagione: la presentazione dei gironi e dei calendari dei campionati maschili di vertice, ovvero Eccellenza, Promozione e juniores Elite.

Il numero uno del calcio laziale, prima di svelare le “griglie” dei nuovi campionati, ha colto l’occasione, alla presenza del Consiglio Direttivo dei rappresentanti del Calcio a 5, del Calcio Femminile, dell’Assoallenatori e dell’Assocalciatori, per fare un punto sulla situazione. Zarelli è partito da alcune considerazioni sul momento del calcio dilettantistico laziale “che se dal punto di vista tecnico gode, tutto sommato, di ottima salute, non altrettanto possiamo dire, da quello societario e dirigenziale”.

Zarelli ha dunque svelato come il Comitato Regionale Lazio, con una certa difficoltà sia riuscito a completare gli organici dei campionati dilettantistici, con particolare riferimento alla Prima e Seconda Categoria. “Addirittura in Seconda Categoria – ha sottolineato il presidente - abbiamo dovuto avvicendare ben 63 società. Non era mai successo prima”. Difficoltà che, tuttavia, non debbono far parlare di vera e propria crisi, “anche se la difficile situazione economica, fa propendere in tal senso – ha spiegato Zarelli - in quanto molte società hanno optato per la disputa di campionati di categoria inferiore, o, addirittura, di Puro Settore Giovanile”.

Alla base della crisi economica, il presidente pone alcuni punti su cui “invito tutti a fare un’attenta disamina: primo fra tutti, quello relativo ai rimborsi spese che vengono elargiti a calciatori e allenatori”, ha sottolineato Zarelli. Che poi ha aggiunto, lanciando un monito: “In particolare per i calciatori, è necessario limitarli se vogliamo che il calcio dilettantistico continui ad esistere. Il Calcio Dilettantistico non può essere una fonte di reddito”.

Sotto la lente d’osservazione, anche un’altra “categoria” del settore, quella “della presenza dei cosiddetti “operatori di mercato” o presunti “procuratori. Entrambe – ha ricordato Zarelli - sono figure che per i calciatori dilettanti non sono assolutamente previste. Dico questo perché abbiamo sentore dei loro interventi, ma per agire e contrastare efficacemente la loro nefasta attività, è necessario che la loro presenza ci venga segnalata adeguatamente. E’ proprio da voi dirigenti di società, che può arrivare l’aiuto migliore affinchè questo nostro mondo, non diventi prigioniero di logiche inaccettabili per chi dovrebbe praticare calcio, esclusivamente per divertimento o funzione sociale”.

Toccati anche gli allenatori, per i quali è stato fatto un discorso diverso: “Per questa categoria attualmente – ha spiegato Zarelli - secondo quanto disposto dal Comunicato Ufficiale numero 52 della LND del 10 agosto scorso, esistono degli accordi economici relativi ai meri rimborsi delle spese sottoscritti dalle parti. Lo stesso comunicato 52 ribadisce che attualmente sono vietati gli accordi economici relativi ai premi di tesseramento per la corrente stagione sportiva. Tutto andrà certamente rivisto – ha aggiunto il presidente- come anche andrà rivisto l’obbligo dell’allenatore iscritto al settore tecnico, per i campionati di Prima, Seconda categoria e Juniores regionali. Attualmente per queste categorie il tesseramento di un tecnico abilitato è facoltativo. Tutto questo nell’ottica di un ridimensionamento delle spese per le nostre società”.

Riguardo agli accordi economici, Zarelli ha vivamente inviato a corrispondere i rimborsi dietro rilascio di apposita quietanza liberatoria, soprattutto in caso di esonero dell’allenatore, “onde evitare – ha spiegato - quello che è successo ad alcune società, che dopo essere state condannate dal collegio arbitrale a corrispondere alcune somme ai tecnici e non avendovi ottemperato nel termine perentorio di 30 giorni, sono state sanzionate con un punto di penalizzazione da scontare in questa stagione, e con pesanti ammende. E, purtroppo, per loro la storia non è finita qui, in quanto non avendo adempiuto alla regolarizzazione di quanto dovuto entro il termine ordinatorio fissato per l’iscrizione al campionato di competenza, ed avendovi provveduto solo entro il successivo termine perentorio, purtroppo saranno di nuovo deferite alla Procura Federale”.

“Peggior sorte – ha poi rivelato Zarelli - è capitata invece ad altra società, che addirittura non ha potuto iscriversi a causa di due delibere del collegio arbitrale alle quali non ha potuto o inteso ottemperare in quanto sostiene di aver liquidato regolarmente i due tecnici reclamanti”.[/QUOTE][/POSTQUOTE]
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Da una veranda in riva al mare e con un bel drink da sorseggiare.


Ma perchè per gli allenatori si e per i giocatori no?

In maniera molto semplice la butto là e chiedo:
ma gli stessi allenatori,cioè quelli che allenano dall'eccellenza in giù,non allenano nei dilettanti?

Perchè due pesi e due misure?

Liberalizzassero il movimento,
contrattualizzassero i giocatori,
mettessero in atto quanto dovrebbe valere per gli allenatori(che invece firmano per 1€ e poi ne prendono 5 a nero e tutti lo sanno )con obbligatorietà-incrociate per tutti-di dover dichiare le uscite/entrate.I vantaggi per il fisco sarebbero ingenti perchè
alla fin fine c'è una gran bella "fetta"di evasione.

Si dice,si ridice, tutti predicano bene ma il problema viene solo sfiorato o quantomeno focalizzato per quello che può far comodo.

Nessuno ti obbliga a fare il presidente benefattore di una società di calcio e rimetterci del tuo.
Se lo vuoi fare il presidente hai i tuoi motivi(tornaconti?)e nessuno li può discutere.
Se non hai voglia di spendere nessuno ti può obbligare,
se hai voglia di spendere nessuno te lo può impedire(semprechè non vengano mollate "sole"come spesso avviene ma li tante volte sbagliano gli ingordi perchè ormai "i sola"sono conosciuti ma riescono sempre a essere convincenti aumentando gli importi che poi non onorano).

Ed allora perchè vietare di far essere fonte di reddito quanto già è in atto sotto gli occhi di chi non ha i mezzi per impedirlo?

Ma allora non è più conveniente dare delle norme che regolano quanto già avviene in maniera illegale con evasione al 100%?

Perchè per gli allenatori si e per i giocatori no?
non dicessero che per gli allenatori c'è la possibilità di rivalersi sulle società al momento della iscrizione mentre per i giocatori non si possono attivare le stesse iniziative.Stabilissero regole sulla fattispecie.
L'anno seguente se hai delle pendenze non puoi iscriverti al campionato.

Una volta regolamentato il tutto potrebbero trovare dei "motivi"per continuare a chiamare dilettantistico il movimento.

Troppo semplice? chissà se già non c'è qualcosa allo studio su qualche tavolo di coloro che pensano.
PIERLUIGI47
00mercoledì 24 agosto 2011 03:18
Sono vietati premi di tesseramento in favore degli Allenatori Dilettanti per la stagione sportiva 2011/2012.
Sono vietati premi di tesseramento in favore degli Allenatori Dilettanti per la stagione sportiva 2011/2012.

Le nuove regole in tema di rapporti tra Società dilettantistiche e allenatori fissate dalla Lega.

Sono vietati premi di tesseramento in favore degli Allenatori Dilettanti per la stagione sportiva 2011/2012.

Per le Società partecipanti ai Campionati di 1^ e 2^ Categoria e Regionali Juniores é per ora facoltativo il tesseramento di allenatori abilitati dal Settore Tecnico iscritti nei ruoli ufficiali dei tecnici. Si deroga quindi dall’art. 40 del Regolamento della L.N.D. in attesa del complessivo riordino della materia.

Ecco qui di seguito il testo integrale della delibera adottata il 10 agosto scorso dal Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti.


www.lnd.it/index.php?page=user.documents.selectDoc&id=782655&am...

Lega Nazionale Dilettanti

COMUNICATO UFFICIALE n. 52

Il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti

- vista la propria delibera del 20 Giugno 2011 in merito alla modifica delle norme in materia di rapporti tra Società dilettantistiche e allenatori;
- visto il Comunicato Ufficiale L.N.D. n. 1 del 1° Luglio 2011, con il quale, al punto 14), si rimandava ad un apposito Comunicato Ufficiale la pubblicazione delle disposizioni riguardanti la regolamentazione dei rapporti tra le Società della L.N.D. e gli Allenatori per la stagione sportiva 2011-2012;
- ritenuto che, in attesa del riordino complessivo della materia secondo le indicazioni di cui alla richiamata delibera del 20 giugno 2011, occorre provvedere a disciplinare in via transitoria, per la stagione 2011-2012, i rapporti di tesseramento delle Società
dilettantistiche con i loro allenatori

DELIBERA

I rapporti tra le Società della L.N.D. e gli Allenatori per la stagione 2011–2012 sono regolati come segue:

E’ fatto obbligo alle Società partecipanti al Campionato Nazionale Serie D, al Campionato di Eccellenza, di Promozione, ai Campionati Nazionali di Calcio a Cinque e ai Campionati Nazionali di Calcio Femminile, di affidare la prima squadra ad un allenatore abilitato dal Settore Tecnico ed iscritto nei ruoli ufficiali dei tecnici.
In deroga all’art. 40, del Regolamento della L.N.D., in attesa del complessivo riordino della materia, il tesseramento di allenatori abilitati dal Settore Tecnico iscritti nei ruoli ufficiali dei
tecnici e’ facoltativo per le Società partecipanti ai Campionati di Prima e di Seconda Categoria e per le squadre partecipanti ai Campionati Regionali Juniores.

Per la conduzione tecnica delle squadre di Calcio a Cinque di Serie A e A2 è obbligatorio conseguire l’abilitazione di Allenatore di Calcio a Cinque di primo livello.

Un’eventuale deroga può essere accordata dal Comitato o dalla divisione competente alle Società che, promosse al Campionato di Serie “B” di Calcio Femminile o di Calcio a Cinque, intendano
confermare l’allenatore non abilitato che ha guidato la squadra nella precedente stagione sportiva.

La deroga scade al termine del primo corso per allenatori dilettanti successivo alla conferma dell’Allenatore che sia indetto dal Comitato Regionale nel cui territorio ha sede la Società, e per il quale l’Allenatore è tenuto a presentare domanda di ammissione, mpegnandosi alla frequenza qualora venga ammesso. Alle Società che partecipano al Campionato Regionale di Calcio a Cinque di Serie “C” o di Serie C/1 maschile è fatto obbligo di affidare la prima squadra ad un allenatore di Calcio a Cinque abilitato dal Settore Tecnico ed iscritto nei ruoli ufficiali dei tecnici.

E’ fatto obbligo alle Società che partecipano al Campionato Juniores Nazionale di affidare la conduzione della squadra ad un allenatore abilitato dal Settore Tecnico ed iscritto nei ruoli ufficiali
dei tecnici.

E’ fatto obbligo alle Società Nazionali che partecipano al Campionato Nazionale Under 21 di Calcio a Cinque di affidare la conduzione della squadra a un allenatore abilitato dal Settore Tecnico e iscritto nei ruoli ufficiali dei tecnici.

E’ fatto obbligo alle Società che partecipano alle attività giovanili, di tesserare almeno un allenatore abilitato avente la funzione di allenatore “squadre minori”.

Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, venisse a cessare il rapporto con l'allenatore tesserato, le Società interessate dovranno provvedere al tesseramento di un altro allenatore regolarmente iscritto nei ruoli ufficiali dei tecnici entro il termine di 30 giorni dalla cessazione del rapporto precedente.

Gli Allenatori che vengono esonerati prima dell’inizio del Campionato di competenza possono tesserarsi con altra Società nella stessa Stagione Sportiva.

Fino al riordino complessivo della materia, sono vietati premi di tesseramento in favore degli Allenatori Dilettanti per la stagione sportiva 2011/2012.

Gli accordi economici relativi ai meri rimborsi delle spese formalizzati fra le Società appartenenti alla Lega Nazionale Dilettanti e gli Allenatori e concordati fra gli stessi nel
rispetto della vigente normativa fiscale, debbono essere depositati presso le Divisioni o i Comitati di appartenenza, unicamente se riguardano la conduzione tecnica della prima squadra.

Il deposito della suddetta documentazione dovrà essere effettuato, a cura dell’allenatore interessato, entro il termine di giorni 20 dalla data della richiesta di tesseramento effettuata dalla Società. Il deposito dovrà essere accompagnato dalla copia della richiesta di tesseramento che la Società deve rilasciare al tecnico interessato.

In caso di completa gratuità della conduzione tecnica, le parti dovranno darne atto con la sottoscrizione di un’apposita dichiarazione da depositarsi, a cura della Società o dell’allenatore
interessato, entro il termine di giorni 15 dalla sottoscrizione e dovrà essere accompagnata dalla relativa richiesta di tesseramento del tecnico.

La Divisione o il Comitato competente avranno cura di trasmettere le richieste di tesseramento al Settore Tecnico della F.I.G.C., previa verifica della regolarità della dichiarazione di gratuità della conduzione tecnica ovvero dell’accordo sul rimborso delle spese allegati alla richiesta di tesseramento.

Per gli Allenatori tesserati con funzioni diverse da quelle relative alla conduzione della prima squadra, non è obbligatorio il deposito degli accordi sulla gratuità o sul rimborso delle spese della
conduzione tecnica, ferme restando l’obbligatorietà della loro sottoscrizione e la validità dei contenuti degli stessi in caso di controversia; le relative richieste di tesseramento dovranno essere
inviate direttamente al Settore Tecnico.

Il nominativo dell’allenatore deve essere segnalato al Comitato o alla Divisione mediante il deposito della documentazione di cui sopra all’atto dell’iscrizione della squadra al Campionato o, al più tardi, entro i venti giorni precedenti all’inizio dello stesso.

Gli Allenatori con abilitazione professionistica tesserati con le Società dilettantistiche possono sottoscrivere accordi economici che dovranno essere redatti in forma scritta, in carta libera, fino alla
predisposizione e alla approvazione del modello di accordo-tipo tra L.N.D., A.I.A.C. e F.I.G.C.

Gli stessi accordi economici, che dovranno essere depositati presso i competenti Comitati o Divisioni, non potranno inderogabilmente superare il massimale lordo annuale di Euro 25.822,00 - che potrà essere corrisposto in un massimo di dieci rate - e dovranno essere depositati a cura dell’allenatore entro il termine di giorni 20 dalla data della richiesta di tesseramento effettuata dalla Società. Il deposito dovrà essere accompagnato dalla copia della richiesta di tesseramento che la Società deve rilasciare al tecnico interessato.

In caso di contestazioni relative agli accordi relativi ai rimborsi spese, per gli Allenatori Dilettanti, ed agli accordi economici per gli Allenatori con abilitazione professionistica, competente a decidere è il Collegio Arbitrale presso la Lega Nazionale Dilettanti.

PUBBLICATO IN ROMA IL 10 AGOSTO 2011

IL SEGRETARIO GENERALE IL PRESIDENTE
Massimo Ciaccolini Carlo Tavecchio
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