L'inferno dei baby calciatori costretti a truccarsi l'età

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misterc22
00sabato 12 giugno 2010 13:03
di LORENZO TONDO Repubblica
L'inferno dei baby calciatori costretti a truccarsi l'età
AGRIGENTO - Quando l'arbitro pronuncia i loro nomi, li senti imprecare a bassa voce. Tremano, tutti in fila, imbellettati, con le scarpe grondanti di grasso e le maglie impregnate di ammorbidente e sudore. La cerimonia della distinta, l'abituale recitazione dell'elenco dei giocatori prima della partita, è il momento più drammatico per i calciatori "truccati". Ragazzi con un nome e una data di nascita fasulli. Quattordicenni spacciati per undicenni. Giocatori clandestini, schierati in campo per non perdere. In Sicilia sono un esercito.

Hanno circa quattordici anni e davanti agli ufficiali della Federazione devono dimostrarne undici. Se il direttore di gara si insospettisse, ad alcuni di loro non resterebbe che attaccare le scarpe al chiodo. Ad altri, cercarsi una bella cassa da morto. I dirigenti glielo ripetono di continuo: "Mi raccomando picciuttazzi, sorridere, non stare mai sotto la luce e radersi sempre, quattro o cinque ore prima della partita". Le prime due regole del "truccato" le ricordano ad Ave Maria. La terza invece spesso non hanno mai avuto bisogno di osservarla. In fondo, quando le scuole calcio li trasformarono in "clandestini", molti di loro avevano appena undici anni.

A quell'età, falsificare i loro cartellini è semplice. I dirigenti scelgono gli adolescenti più bassi, quelli che dimostrano qualche annetto in meno. Sul cartellino del giocatore, grazie ad una raffinata tecnica artigianale, cambiano nome e data di nascita. In questo modo la società può schierare ragazzi di 14 anni di età (categoria giovanissimi) in una squadra di 11enni (categoria esordienti). Armati di forbici, timbri, pinzette e stampanti, passano giornate intere chiusi negli uffici della sede fabbricando calciatori illegali. Il più delle volte lo fanno solo per il gusto di vincere. Ma quando c'è di mezzo la mafia, le cose si complicano. A Napoli la Camorra falsifica i cartellini dei giocatori per vincere facile, scommettendo fior di quattrini sulle partite dei campionati giovanili.

Nella Gomorra del pallone, il più forte "clandestino" si chiamava Alfonso Sclafani e, prima che la guerra di "religione" tra Uomo e Zona imperversasse anche nel calcio giovanile, ricopriva il ruolo di libero in una rinomata società agrigentina. Fino a qualche anno fa il suo nome era sulla bocca di tutti: tecnica, tenacia, atletismo e una straordinaria visione di gioco. Nelle difficili partite in trasferta, o nei tornei nazionali, Alfonso Sclafani, classe 82, diventava Giuseppe Sclafani, nato nel 1985.

"Una volta mi portarono a Firenze a giocare con gli esordienti un prestigioso torneo di calcio nazionale- racconta Alfonso- Avevo 14 anni e venivo dalla mia migliore stagione: campione provinciale con i giovanissimi, titolare nella rappresentativa provinciale. Stravincemmo il torneo. Ed è chiaro che in mezzo ai giocatori più piccoli di età facevo la differenza. Un dirigente dell'Empoli mi regalò un gagliardetto promettendomi di venirmi a trovare in Sicilia. Erano "molto, molto interessati" mi disse".

L'Empoli mantenne la sua promessa e dopo meno di un mese mandò dalla Toscana un talent scout per visionare il giocatore ed accaparrarsi il più presto possibile il suo cartellino. "Quando poi il dirigente scoprì che ero dell'82', andò su tutte le furie. Ricordo ancora le urla che venivano fuori dagli uffici della Scuola Calcio. Fece le valigie e se ne ritornò in Toscana. Loro continuarono a schierarmi in altri tornei. Nel campionato giovanissimi ero Alfonso Sclafani, nei tornei esordienti mi trasformavo in Giuseppe Sclafani. Non avevamo scelta. Eravamo dei ragazzini e loro ne approfittavano". Così il suo nome che, forse, "se non fossi nato in Sicilia"-dice- avrebbe potuto essere sulle pagine della Gazzetta, finì nelle liste dell'ufficio collocamento. Alfonso oggi ha 27 e fa l'idraulico. A volte i clienti lo riconoscono, si ricordano dei suoi goal, delle sue imprese, che Alfonso racconta tra una perdita d'acqua da riparare e uno scarico da sostituire. Alfonso ha dato tutto al calcio. Pessime pagelle, una caviglia a pezzi, ginocchia lacerate, e un'intera adolescenza passata a rincorrere una sfera in un rettangolo di terra e polvere. Dal calcio, vigliacco, non ha ricevuto nulla in cambio. E oggi, l'unico pallone che rincorre è quello stampato in rilievo sulle insegne dei Bar dello Sport.

Domenico Lo Sciuto è un nome di fantasia. Quello vero si può ancora trovare negli almanacchi del calcio. Domenico, che in passato ha giocato in serie C, oggi milita in una squadra del campionato di Eccellenza. A svelare il nome della società non ci pensa nemmeno, perché quello che sta per confessarmi potrebbe compromettere il suo futuro e quello di centinaia di calciatori. Domenico guadagna 50.000 euro netti a stagione: "Sono tanti-dice- ma sono tutti in nero. In 15 anni di carriera professionistica sono sempre stato pagato così". Domenico Lo Sciuto per lo Stato italiano è un disoccupato con tre bocche da sfamare. Un cittadino eleggibile per la Social Card che Domenico usa per "comprarci i pannolini ai picciriddi".

E se Lo Sciuto si ritrova a fine mese in tasca un regalo statale di 100 euro, per il suo club i profitti provenienti dall'evasione fiscale sono incalcolabili, perché Domenico nella sua squadra non è l'unico calciatore "disoccupato". E la sua società, al Sud, non è la sola fuorilegge. "A volte ti fanno firmare un contratto di 13.000 euro a stagione, ma poi te ne danno altri 40.000 in nero. Sono accordi verbali e non vengono quasi mai rispettati. I dirigenti registravano in Lega solo il primo anno di contratto. Se il giocatore rendeva, allora registravano anche il secondo. Altrimenti, ti ritrovavi a fine anno senza squadra".

La Lega Calcio siciliana ha sempre covato qualche sospetto e per bocca di Stefano Saitta, presidente del Comitato palermitano della FIGC - Settore Giovanile e Scolastico, ammette: "Qui da noi il mondo del pallone non è un'isola felice. E' piuttosto lo specchio del degrado sociale. E c'è sempre chi prova a fare il furbetto".

"Furbetti", come quelli che falsificano i certificati medici, secondo l'ex presidente regionale del Settore Giovanile Aldo Violato, "uno dei più gravi mali del calcio giovanile siciliano". Il cosiddetto attestato di "Sana e robusta costituzione" è un requisito necessario al fine di ottenere dalla Lega il cartellino del giocatore, sia esso un professionista o un esordiente. Senza quello non si gioca. Ingaggiando un medico "di comodo", la società organizza delle certificazioni di massa. I controlli vengono fatti per telefono. Un problema spinoso per la Federazione, difficile da monitorare, essendo le responsabilità dei test medici esclusiva competenza dei club.

In Sicilia sono 650 le società di calcio giovanili e dilettantistiche, contro le 2.500 della Lombardia. I calciatori siciliani che militano nelle rose della serie A sono solo 12 contro i 70 giocatori lombardi e i 50 veneti (dati riferibili alla stagione 2008/09). Non c'è traccia invece di sicilianità tra gli azzurri campioni del mondo in Germania e nella rosa in partenza per il Sud Africa. In una regione dove il tasso di disoccupazione giovanile è fermo al 43%, solo uno su 10.000 tesserati ce la fa.

Alfonso Sclafani non ce l'ha fatta. "Conservo ancora quel gagliardetto dell'Empoli- racconta- E' sempre lì, appeso sul capezzale del mio letto". Quando la sera torna a casa stremato dal lavoro, prima di andare a dormire gli lancia un'occhiata: : "Chissà!- si ripete- Se solo non fossi nato in Sicilia...".
wdb
00sabato 12 giugno 2010 20:14
A me sembra un'esagerazione.
Un quattordicenne (1996) che gioca con uno di undici anni (1999).
Intanto gli arbitri (in quella categoria) non sono ufficiali a meno che mafia e camorra riescono pure a fare questo miracolo.
Ragazzi a quell'età tre anni sono tanti, non ho letto l'articolo (ma ho letto tanta pubblicità su quello scritto): cerco di stare con i piedi per terra e pensare che è uno sgub di un giovane cronista.
P.S.
Per la cronaca tanti anni fa l'Inter falsificò la data di nascita di un suo ragazzo per partecipare ad un mundialito in Sud America: il ragazzo si chiamava Pellegrini ed era di Frascati
misterc22
00sabato 12 giugno 2010 21:44
anche secondo me l'hanno romanzata un po', comunque il problema esiste, anche se penso che sia marginale, imbroglioni ci sono dappertutto ed ad ogni latitudine.
Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 09:40
tutto vero
Salve a tutti,
sono Lorenzo Tondo, l'autore del pezzo.
Avete ragione, le magagne delle baby calciopoli sono veramente assurde. Al punto che potrebbero addirittura sembrare false, o romanzate. Vi assicuro che è tutto vero.
È un mondo che conosco molto bene. Truffe che ho vissuto in prima persona.
Avevano truccato anche il mio cartellino quando giocavo ad Agrigento. Per due anni mi chiamavano Giuseppe Tondo, nato nel 1985 (mi chiamo Lorenzo e sono dell'82).
E Alfonso Sclafani, il ragazzo dell'intervista, è un mio vecchio compagno di squadra...
(curiosavo sulla rete alla ricerca di commenti sul pezzo. Giusto per tastare l'impatto dell'inchiesta tra i lettori. Ho letto i vostri commenti e non ho resistito a rispondere. E credo che anche questo faccia parte del nostro lavoro).
Cordialmente,
Lorenzo Tondo
Riflessione
00domenica 13 giugno 2010 10:14
Re: tutto vero
[POSTQUOTE][QUOTE:104275614=Lorenzo, 13/06/2010 9.40]Salve a tutti,
sono Lorenzo Tondo, l'autore del pezzo.
Avete ragione, le magagne delle baby calciopoli sono veramente assurde. Al punto che potrebbero addirittura sembrare false, o romanzate. Vi assicuro che è tutto vero.
È un mondo che conosco molto bene. Truffe che ho vissuto in prima persona.
Avevano truccato anche il mio cartellino quando giocavo ad Agrigento. Per due anni mi chiamavano Giuseppe Tondo, nato nel 1985 (mi chiamo Lorenzo e sono dell'82).
E Alfonso Sclafani, il ragazzo dell'intervista, è un mio vecchio compagno di squadra...
(curiosavo sulla rete alla ricerca di commenti sul pezzo. Giusto per tastare l'impatto dell'inchiesta tra i lettori. Ho letto i vostri commenti e non ho resistito a rispondere. E credo che anche questo faccia parte del nostro lavoro).
Cordialmente,
Lorenzo Tondo[/QUOTE][/POSTQUOTE]


Mi chiedo solo se i protagonisti si sentano vittime oppure, dato che a 14 anni non si può dire proprio ancora bambini, non si siano sentiti esaltati da tanto protagonismo che tra i loro coetanei certamente non avrebbero certamente avuto.
Quindi non credo che qualcuno li abbia obbligati ma piuttosto si sono prestati al gioco cogliendo un altrimenti improbabile momento di gloria.
sulle ginocchia maciullate, corpi fratturati ect... credo che il rischio fosse ed è molto di più per i poveri undicenni rispetto a dei quattordicenni.
siamo seri anche perchè in un paese o cittadina si sa tutto di tutti e se una volta passa si diventa la favola del paese.
Scusa ma resto molto dubbioso
Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 10:24
Non è così semplice. Considera che i nostri cartellini appartenevano alla società. Ribellarsi significava appendere le scarpe al chiodo. Alfonso ne ha pagato le conseguenze. Ma questa è un'altra storia.
Non c'è da vantarsi a giocare contro avversari più giovani. Anzi. In città tutti erano a conoscenza delle magagne. La gente ci sfotteva. Noi ci ridevamo su. Il mio sogno a quell'età era di giocare di in serie A. Per farlo ero disposto anche a quello.
Dubbioso? E perchè? Allora dovremmo esserlo goni volta che leggiamo qualcosa di pazzesco...o no???

misterc22
00domenica 13 giugno 2010 10:31
La storia è sicuramente vera, ognuno che sia stato nel calcio è a conoscenza di grandi-piccoli imbrogli.
Dicevo romanzata nei tratti in cui si descriveva lo stato d'animo dei ragazzini, io direi che fosse lo stesso di chi passa davanti alle casse con le gomme da masticare in tasca, quella via di mezzo tra paura di essere scoperti e il gusto di passarla liscia.
Non penso che il giocare sotto falso nome abbia inciso sui malanni fisici, così pure il fatto di giocare con certificati medici falsi.

Ritengo molto più pericoloso e dannoso giocare due tre partite di seguito nell'ambito dello stesso fine settimana.
Cosa che succede ancora oggi.
Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 10:46
"Caviglie a pezzi, ginocchia lacerate, ecc...." è riferito a chi, come Alfonso, per 15 anni ha sognato di fare della sua passione una professione da praticare al alti livelli, senza però riuscirci. E non solo per i suoi demeriti. Dopo il fattaccio del talent scout toscano, i dirigenti decisero di non schierare Alfonso in campo per un'intera stagione nella sua categoria (non quella truccata). Giusto per calmare le acque.
Roma
00domenica 13 giugno 2010 15:32
beh! anche a roma nel nostro piccolo c'e' stato un caso simile e spero isolato, vi ricordate la doppietta di Palma, in quella sfida salvezza? non era un calciatore + giovane, bensi' un calciatore tesserato per altra societa'...............
genitore
00domenica 13 giugno 2010 16:38
lo schifo
da genitore posso confermare lo schifo che regna attorno al calcio giovanile e non solo, perchè si arriva anche nelle scuole calcio.
Ad esempio già nei campionati della categoria pulcini alcune società non hanno mai convocato per la gara alcuni bambini; per contro alcuni giocavano ben due partite a fine settimana. Perchè ritenuti più forti o forse più raccomandati. Comunque contro tutti i regolamenti federali. A che servono i cartellini, le regole ecc. se non vengono rispettate. Qui va avanti l'imbroglio sempre più spinto, ragazzi bravi e promettenti, figli di nessuno che vengono nascosti o che gli viene negata l'esperienza delle partite fin dall'età di dieci anni (parlo di ragazzi bravi). Per favorire altri è ovvio. Non è solo per vincere a tutti i costi. Ho anche visto bambini con cartellino "sospeso" per motivi medici nella categoria pulcini e a questo punto però mi chiedo come facevano a giocare le partite della domenica? Forse giocavano con il cartellino di quello che non veniva mai convocato? Fermatevi un attimo a riflettere il calcio giovanile non dovrebbere essere praticato seriamente da chi ha voglia di fare sport, come in altri ambiti sportivi, con e per la passione di giocare? O invece viene praticato da bambini spinti da genitori che hanno chissà quali aspettative e che a volte arrivano anche a mettere a rischio la vita dei propri figli per l'ingordigia di futuri ipotetici ingaggi milionari? Ma non è uno schifo?
wdb
00domenica 13 giugno 2010 18:37
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:104280962=Roma, 13/06/2010 15.32]beh! anche a roma nel nostro piccolo c'e' stato un caso simile e spero isolato, vi ricordate la doppietta di Palma, in quella sfida salvezza? non era un calciatore + giovane, bensi' un calciatore tesserato per altra societa'...............[/QUOTE][/POSTQUOTE]
se c'è un caso denucia sennò sta zitto...

wdb
00domenica 13 giugno 2010 18:54
continuo a non crederci.
A maggior ragione che in questo forum sia intervenuto l'estensore dell'articolo continuo a credere che non sia cosi.
E non confondiamo con quello che accade nelle scuole calcio dove si vuole vincere a tutti i costi (ma non falsificando i cartellini): ricordo il magnifico rettore professor Toti (credo che ora sia alla Tor Tre Teste) che ai tempi in cui stava al Savio si presentava sempre con 7 giocatori evitando di fare i giochini e pretendeva di fare solo la partita. Sosteneva che allenava gli '87 più forti d'Italia: chissà dove staranno giocando ora; alla Lodigiani avevamo Leone, Romeo e un certo Candreva....
Comunque Toti non falsificava cartellini: non condivideva l'operato della federazione.

L'autore dell'articolo portasse prove certe è troppo facile sparare cazzate; facesse nomi e cognomi anche nel Lazio ci sono giocatori che in Eccellenza guadagnano 50.000 euro (e anche di più): se denuciano quanto accaduto non gli fanno il contratto? non diciamo cazzate.
Che il calcio in Italia sia gestito male è fuori dubbio, che ci sono persone nell'ambito federale poco capaci è fuori dubbio, che le continue correzioni che portano nel calcio giovanile (e dilettanti, leggasi giovani di lega) servono a poco è fuori dubbio:
ma che un '96 gioca con i '99 senza che nessuno se ne accorga è una gran cazzata.

P.S.
Pure Luciano del Chievo Verona dopo anni di professionismo disse che all'inizio di carriera si tose qualche anno per giocare....



VOGLIO LE PROVE
Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 19:06
Cosa di vuoi di più di un ex calciatore, Alfonso Sclafani, disposto a metterci la faccia e il suo nome (su un grosso quotidiano nazionale)? Disposto a pagare le conseguenze di eventuali denunce. Ma stai scherzando, spero. Ma chi sei? San Tommaso? E poi porti anche l'esempio di Luciano.
Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 19:19
la stessa Federazione, per bocca di Stefano Saitta, presidente del Comitato palermitano della FIGC - Settore Giovanile e Scolastico, ha parlato di casi simili. Una volta beccarono un calciatore con un cartellino falsificato. La società aveva cambiato le generalità dle ragazzo raschiando il suo nome con una moneta. E sai cosa? Fu sospeso il calciatore, per 2 anni, non la società.
Io capisco che certe cose possono sembrare assurde. Ma sono disposto a metterci la faccia.
Ne ho parlato anche ai ragazzi delle scuole.
wdb
00domenica 13 giugno 2010 19:20
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:104285005=Lorenzo, 13/06/2010 19.06]Cosa di vuoi di più di un ex calciatore, Alfonso Sclafani, disposto a metterci la faccia e il suo nome (su un grosso quotidiano nazionale)? Disposto a pagare le conseguenze di eventuali denunce. Ma stai scherzando, spero. Ma chi sei? San Tommaso? E poi porti anche l'esempio di Luciano.
[/QUOTE][/POSTQUOTE]
ma tu chi cazzo 6?
Io porto esempi incofutabili, come Pellegrini e Luciano, ma lo sai quanti Alfonso ci sono in giro per la penisola?
Purtroppo conosco più gente che ha giocato a pallone e ora si trova in comunità che gente che stà in serie A.

Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 19:52
Ma chi minchia sei tu!
é proprio questo il discorso. I ragazzi di cui parlo nell'inchiesta non sono VIP della serie A. Non sono Luciano o pellegrini. è proprio questo il punto! Il fatto che tu non li conosca non significa che sparino delle cazzate. Ma che minkia parlo arabo? E se proprio devi accusarmi di sparare cazzate, abbi almeno il coraggio di scrivere il tuo nome. Cu minkia è "wdb"?
wdb
00domenica 13 giugno 2010 22:03
Non sò se il tuo scopo è diventare il nuovo Saviano.
Ma perchè devi "sputtanare" la Sicilia per fare carriera?
Perchè fare un articolo del genere prima dei mondiali?
Ma la colpa non è tua, ma di chi pubblica i tuoi articoli.
Siamo nel 2010 e fai riferimento a dati del 2008-09!!!

Ma lo sai che il Palermo lo scorso anno (2008-09) è diventato campione d'Italia primavera per la prima volta?
E lo sai che quella squadra era formata da tutti giocatori siciliani?
E lo sai che Balotelli è nato a Palermo?
E lo sai che quest'anno sono stati 27 i giocatori siciliani che hanno giocato con squadre di A o B (fonte almanacco Panini, se non ce l'hai compralo)?
Accardi con la Sampdoria
Adamo-Palermo
Anastasi-Ancona
Aronica-Napoli
Balotelli-Inter
Calaiò-Siena
Camilleri-Reggina
Conti-Palermo
Cotroneo-Padova
D'Agostino-Udinese giocava con te pure lui visto che dell'82
Davi-Palermo
Foti-Sampdoria
Galeoto-Crotone
Marchese-Catania
Marino-Ascoli
Mascara-Catania
Mazzotto-Lecce
Millesi-Salernitana
Misuraca-Vicenza
Nasi-Mantova
Parisi-Bari
Rinaudo-Napoli
Sciacca-Catania
Scurto-Triestina
Tedesco Gia. Bologna
Tedesco Gio. Palermo
Terranova-Lecce
Titone-Sassuolo

considerando che il 40% dei calciatori che giocano in serie A sono stranieri non mi sembrano pochi

Hai fatto un grosso sgub e tanta gente c'è cascata.
Il problema del calcio italiano (e anche siciliano) non è la mafia.
I problemi che hai evidenziato nell'articolo, per me è acqua calda: qui nel Lazio ti potrei citare decine di avvenimenti simili.
SII ONESTO
W FALCONE
W BORSELLINO
Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 23:08
Sembri Fede....:)
Lorenzo
00domenica 13 giugno 2010 23:16
non vale la pena risponderti...divertiti!:)
Lorenzo
00lunedì 14 giugno 2010 00:09
Una cosa si, voglio dirtela...mote delle squadre che hai citato militano in serie B, mentre i miei dati si riferiscono alla serie A.. Balotelli è nato a Palermo, ma è stato adottato all'età di tre anni da una famiglia di Concesio nel bresciano. Anche Giovinco ha origini siciliane...se vuoi possiamo mettere pure lui..c'è nato suo padre...magari conta...che dici?
Per quanto riguarda l'acqua calda..beh..su quello avrei dei dubbi...visto che sono in tanti a non crederci..te incluso...
Il problema del calcio non è la mafia, dici. Giustissimo. Io sto semplicemente dicendo che il calcio giovanile siciliano è sporco...e che questo crea dei problemi ai piccoli campioni...che infine si ripercuotono nella massima serie.. Tutto qui.
Se vuoi polemizzare, divertiti pure...non possiamo mica pensarla tutti allo stesso modo.
Dispiace sentirsi dire certe cose...che ho scritto uno sgub...che la genter c'è cascata..ecc...ma le critiche fanno parte del nostro lavoro...le rispetto...
Buona fortuna!
x antonio
00lunedì 14 giugno 2010 09:52
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:104288388=wdb, 13/06/2010 22.03]Non sò se il tuo scopo è diventare il nuovo Saviano.
Ma perchè devi "sputtanare" la Sicilia per fare carriera?
Perchè fare un articolo del genere prima dei mondiali?
Ma la colpa non è tua, ma di chi pubblica i tuoi articoli.
Siamo nel 2010 e fai riferimento a dati del 2008-09!!!

Ma lo sai che il Palermo lo scorso anno (2008-09) è diventato campione d'Italia primavera per la prima volta?
E lo sai che quella squadra era formata da tutti giocatori siciliani?
E lo sai che Balotelli è nato a Palermo?
E lo sai che quest'anno sono stati 27 i giocatori siciliani che hanno giocato con squadre di A o B (fonte almanacco Panini, se non ce l'hai compralo)?
Accardi con la Sampdoria
Adamo-Palermo
Anastasi-Ancona
Aronica-Napoli
Balotelli-Inter
Calaiò-Siena
Camilleri-Reggina
Conti-Palermo
Cotroneo-Padova
D'Agostino-Udinese giocava con te pure lui visto che dell'82
Davi-Palermo
Foti-Sampdoria
Galeoto-Crotone
Marchese-Catania
Marino-Ascoli
Mascara-Catania
Mazzotto-Lecce
Millesi-Salernitana
Misuraca-Vicenza
Nasi-Mantova
Parisi-Bari
Rinaudo-Napoli
Sciacca-Catania
Scurto-Triestina
Tedesco Gia. Bologna
Tedesco Gio. Palermo
Terranova-Lecce
Titone-Sassuolo

considerando che il 40% dei calciatori che giocano in serie A sono stranieri non mi sembrano pochi

Hai fatto un grosso sgub e tanta gente c'è cascata.
Il problema del calcio italiano (e anche siciliano) non è la mafia.
I problemi che hai evidenziato nell'articolo, per me è acqua calda: qui nel Lazio ti potrei citare decine di avvenimenti simili.
SII ONESTO
W FALCONE
W BORSELLINO[/QUOTE][/POSTQUOTE]


lascia perde anto che se no gli facciamo pure pubblicità
misterc22
00lunedì 14 giugno 2010 17:22
non riesco a capire dove sia nata la vostra contrapposizione....

l'unico elemento nelle argomentazioni di wdb mi sembra essere un'opposizione alla mentalità meridionale di scaricare sulle ingerenze malavitose tutti i mali della loro terra.

In effetti quello che in Sicilia è mafia, quello che in calabria è ndrangheta, quello che in campania è camorra, nel Lazio è potere politico, baronia, massoneria ed al nord sono lobby, logge, salotti, cooperative.

Sicuramente usano armi diverse dai fucili a canne mozze ma sono ugualmente in grado esercitare un potere enorme, di distruggere vite e sogni.
Fausto(1)
00mercoledì 16 giugno 2010 17:35
Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:104288388=wdb, 13/06/2010 22.03]Non sò se il tuo scopo è diventare il nuovo Saviano.
Ma perchè devi "sputtanare" la Sicilia per fare carriera?
Perchè fare un articolo del genere prima dei mondiali?
Ma la colpa non è tua, ma di chi pubblica i tuoi articoli.
Siamo nel 2010 e fai riferimento a dati del 2008-09!!!

Ma lo sai che il Palermo lo scorso anno (2008-09) è diventato campione d'Italia primavera per la prima volta?
E lo sai che quella squadra era formata da tutti giocatori siciliani?
E lo sai che Balotelli è nato a Palermo?
E lo sai che quest'anno sono stati 27 i giocatori siciliani che hanno giocato con squadre di A o B (fonte almanacco Panini, se non ce l'hai compralo)?
Accardi con la Sampdoria
Adamo-Palermo
Anastasi-Ancona
Aronica-Napoli
Balotelli-Inter
Calaiò-Siena
Camilleri-Reggina
Conti-Palermo
Cotroneo-Padova
D'Agostino-Udinese giocava con te pure lui visto che dell'82
Davi-Palermo
Foti-Sampdoria
Galeoto-Crotone
Marchese-Catania
Marino-Ascoli
Mascara-Catania
Mazzotto-Lecce
Millesi-Salernitana
Misuraca-Vicenza
Nasi-Mantova
Parisi-Bari
Rinaudo-Napoli
Sciacca-Catania
Scurto-Triestina
Tedesco Gia. Bologna
Tedesco Gio. Palermo
Terranova-Lecce
Titone-Sassuolo

considerando che il 40% dei calciatori che giocano in serie A sono stranieri non mi sembrano pochi

Hai fatto un grosso sgub e tanta gente c'è cascata.
Il problema del calcio italiano (e anche siciliano) non è la mafia.
I problemi che hai evidenziato nell'articolo, per me è acqua calda: qui nel Lazio ti potrei citare decine di avvenimenti simili.
SII ONESTO
W FALCONE
W BORSELLINO[/QUOTE][/POSTQUOTE]

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A Mister
quando ci metti le mani le discussioni prendono sempre corpo.

X WDB

....."qui nel Lazio ti potrei citare decine di avvenimenti simili".

Con questa frase a me sembra che dai ragione a Lorenzo.
In fin dei conti,a me sembra,che non faccia una distinzione tra regioni ma denunci solo e solamente un "andazzo"da lui toccato con mano e non riportato, come solitamente avviene, "per sentito dire".

In fin dei conti bastererbbe che anche te citassi le decine di avvenimenti simili per stare sulla stessa lunghezza d'onda.

E non centra nessuna "forza"extra pallone ad indirizzare al "fuori legge".
E solo un malcostume generalizzato,per fortuna per quello che mi consta in diminuzione,che si trova in ogni dove pallonaro.

Niente di più.

Tutti lo sanno ma pochi ne parlano e/o denunciano.

Salutoni.
Dubbioso
00giovedì 17 giugno 2010 14:05
molto romanzo almeno da noi
tolstoi
00venerdì 18 giugno 2010 23:42
sembra tratto dal romanzo di un giovane povero
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