GIOVANI, SI' AI NUOVI LIMITI - LE SOCIETA' CHIEDONO PIU' SPAZIO PER GLI UNDER
Articolo pubblicato nel sito del C.R. Lazio
GIOVANI, SI' AI NUOVI LIMITI
LE SOCIETA' CHIEDONO PIU' SPAZIO PER GLI UNDER
Sì ai giovani e al loro utilizzo nei campionati di Eccellenza e Promozione. E' l'indicazione arrivata dall'incontro tra le società dei due principali campionati laziali e il Consiglio Direttivo del Comitato Regionale, che si è svolto nella sala Colonnelle del Grand Hotel Duca d'este di Tivoli Terme e al quale ha preso parte anche l'Assocalciatori.
L'incontro è stato voluto dal presidente Melchiorre Zarelli per portare a conoscenza delle società delle novità che la Lega Nazionale Dilettanti sta pianificando per l'impiego obbligatorio dei giovani calciatori. Novità che devono ancora essere discusse e approvate dal Consiglio Direttivo della Lega, ma che sono già sul tavolo per la discussione. Oggi, in serie D vengono utilizzati cinque giovani calciatori in età juniores, mentre in Eccellenza (per quanto concerne il Lazio) il numero dei giovani calciatori è di quattro unità. Il progetto di riforma, prevede un percorso lungo tre stagioni, al termine delle quali si arriverà ad una riduzione da cinque a quattro dei giovani da mandare in campo in serie D, e di un minimo di tre per Eccellenza e Promozione.
Di questi, e qui c'è la novità più importante, uno dovrà essere un "fidelizzato", ovvero un giovane calciatore con alle spalle uno o due anni di tesseramento per il club con cui gioca. Per la serie D la "fidelizzazione" dovrebbe partire dalla stagione 2011/2012, mentre per Eccellenza e Promozione (qui l'anno di "fidelizzazione" è uno soltanto) dalla stagione successiva, 2012/2013.
Nel Lazio, tuttavia, le società hanno dato indicazioni al Consiglio Direttivo per accelerare l'introduzione di queste novità e di abbassare l'anno di entrata dei giovani calciatori in Eccellenza e Promozione. "Il Lazio si distingue per la sua pecularietà in fatto di giovani - ha spiegato Melchiorre Zarelli - sia come numero che come qualità. Negli ultimi cinque anni abbiamo vinto quattro volte il titolo Juniores e ottenuto un secondo posto in questa categoria, mentre con i Giovanissimi abbiamo vinto il titolo la scorsa stagione, sfiorando il tris con gli Allievi. Questo significa che il nostro movimento è il numero uno in Italia, e non lo dico con presunzione, anche a dispetto del maggior numero di società rispetto al Lazio, che hanno Lombardia e Veneto. L'intento del Comitato è dunque quello di salvaguardare e valorizzare questo patrimonio e per questo con il Consiglio Direttivo abbiamo deciso di allargare, già da un paio di stagioni, il numero di giovani impiegati in Eccellenza".
Tutto ciò, però, alle società sembra non essere sufficiente. Almeno secondo gli interventi ascoltati a Tivoli Terme (dov'era presente anche il rappresentante dell'Assocalciatori, Lauro Di Fabio), perchè c'è stata un'esplicita richiesta affinchè le novità vengano attuate subito e con un allargamento dei limiti d'ingresso. La proposta emersa è quella che vedrebbe già dalla prossima stagione il Lazio ridurre da quattro a tre il numero dei giovani in campo, ma di portare ad un 93, un 92 e un 91 i limiti d'età dei tre calciatori. "Credo che questo porterebbe vantaggi alle società, che così sarebbero pronte a confrontarsi con la serie D e, magari anche con i professionisti, potendo offrire loro dei ragazzi che hanno sulle spalle già uno o due anni di Eccellenza", ha sottolineato Zarelli, che ha aggiunto come "il Consiglio Direttivo da tempo stia pensando di anticipare i tempi già dalla stagione 2010/2011 per fare un passo avanti rispetto alla serie D, a cui dobbiamo e possiamo proporci come serbatoio da cui attingere per trovare i giovani da far giocare nel massimo campionato dilettantistico nazionale e non solo". La serie D, infatti, nella stagione 2011/2012 manderà in campo proprio il 1993 che nella prossima stagione potrebbe essere titolare in Eccellenza.
La proposta sarà presa in esame dal Consiglio Direttivo non appena ci sarà il via libera dalla Lega. In pratica, se la Lega prevede che il 1992 sia l'anno di ingresso in questa norma, il Lazio passerà, qualora venga deciso di seguire questa linea, direttamente al 1993, oltre al 1992 e al 1991. E' su questa linea che si sono incentrati alcuni interventi. Alfredo Gobbi (Anguillara) dopo aver detto sì alla politica dei giovani, ha chiesto "maggiore attenzione nei confronti di fuoriquota prodotti dai vivai". Massimiliano Litta (Almas) è invece stato il primo a chiedere di abbassare ancora i limiti dei giovani calciatori. "Le società dilettanti del Lazio devono rischiare i giovani se vogliamo proporli ai professionisti o anche soltanto alle squadre di serie D. Chiedo, quindi, di tagliare un giovane ma di mandare in campo, già dal prossimo anno, un 91, un 92 e un 93". Anche Bernardo Iannicelli (Santa Marinella) ha chiesto uno sforzo affinchè gli investimenti delle società sui giovani vengano premiati. "Che senso ha valorizzare i giovani se poi non abbiamo la possibilità di fargli fare il salto di categoria?". Tradotto: prepariamo in Eccellenza e Promozione i giovani per la serie D. Un sì ai giovani è venuto anche da Roberto Causio (Pescatori Ostia), favorevole all'abbassamento dei limiti d'età, ma si è detto perplesso sulla fidelizzazione proposta dalla Lega Dilettanti. "Farli giocare, valorizzarli e poi essere costretti a tenerli un anno in più può essere un vincolo penalizzante", ha spiegato il dirigente lidense.
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