Sondaggio:: Premi Preparazione & Liberatorie
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Premi Preparazione & Liberatorie

Ultimo Aggiornamento: 22/08/2023 14:07
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OFFLINE
Post: 27
Città: MILANO
Età: 30
Sesso: Maschile
19/05/2010 12:01

Finita la stagione riemerge un annoso problema da molti dirigenti evocato ma che non ha avuto alcuna soluzione: quello relativo ai Premi di Preparazione ed alle Liberatorie.

Con l'abolizione del vincolo e dei cartellini pluriennali, si è fatto credere che ogni anno i giovani calciatori fossero liberi di scegliere dove andare, è stato nascosto che per ogni anno di attività si accumulasse un compenso economico che avrebbe avuto riscontro al momento della firma del vincolo definitivo.

Se da un punto di vista, il pagamento dell'attività di preparazione è giusto, ci troviamo di fronte ad un meccanismo che, invece di rateizzare, crea di fatto un montante che raggiunge cifre decisamente non in linea con il momento congenturale. Le cifre che la Società che acquisisce il vincolo definitivo son spoporzionate rispetto alle prospettive di investimento.

Ci troviamo di fronte a ragazzi che terminato il campionato allievi hanno grossi problemi a proseguire la loro carriera dilettantistica.

La conseguenza più evidente di tutto ciò sono delle pesanti situazioni che si creano nelle Segreterie delle Società, discussioni che sfociano in violenza e minaccie.

Tale clima sta incattivendo tutti i rapporti, di fatto ora le Società stanno usando il pugno duro e per non creare precedenti, negano la Liberatoria, che per tanti significa proprio la possibilità di continuare a farecalcio, anche a ragazzi che sanno non avere alcun futuro calcistico.

Quali potrebbero essere le soluzioni a questo problema?
viva gli anonimi...............
viva la libertà d'espressione.........
viva il nuovo forum libero........





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anonimo
[Non Registrato]
19/05/2010 13:30

PUNTO PRIMO ,DAGLI ESORDIENTI IN POI UNA SOCIETA' CHE TESSERA UN RAGAZZO DOVRA' RICONOSCERE UN INDENNIZZO (ALLA SOCIETA' DI PROVENIENZA) DICIAMO 150 EURO SE IL RAGAZZO NELL'ULTIMO CAMPIONATO DELLA SUA CATEGORIA L'HA DISPUDATO NELL'ELITE' 200 EURO SE ERA' DI REGIONALE B 300 EURO SE ERA PROVINCIALE COSA AVVERRA' CHE LE SOCIETA' NON CHIAMERANNO I GIOCATORI SOLO X PURO DISPETTO MA UN VERO CALCIO MERCATO SI CERCHERA' DI PRENDERE SOLO QUEI RAGAZZI CHE SERVIRANNO A COMPLETARE LA ROSA DI CONSEGUENZA I RAGAZZI (GENITORE) NON POTRANNO FARE IL GIRO DELLE SETTE CHIESE E PROPORSI A DESTRA E A MANCA . SE UN RAGAZZO NON VIENE RICONFERMATO IL PREMIO DECADE CON LETTERA LIBERATORIA IMMEDIATA ,PUNTO SECONDO E' QUELLO DI OBBLICARE LE SOCIETA' A TESSERARE UN MASSIMO DI 23 GIOCATORI X ANNO DI NASCITA.
Fausto(1)
[Non Registrato]
19/05/2010 22:17

Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:103705577=anonimo, 19/05/2010 13.30] PUNTO PRIMO ,DAGLI ESORDIENTI IN POI UNA SOCIETA' CHE TESSERA UN RAGAZZO DOVRA' RICONOSCERE UN INDENNIZZO (ALLA SOCIETA' DI PROVENIENZA) DICIAMO 150 EURO SE IL RAGAZZO NELL'ULTIMO CAMPIONATO DELLA SUA CATEGORIA L'HA DISPUDATO NELL'ELITE' 200 EURO SE ERA' DI REGIONALE B 300 EURO SE ERA PROVINCIALE COSA AVVERRA' CHE LE SOCIETA' NON CHIAMERANNO I GIOCATORI SOLO X PURO DISPETTO MA UN VERO CALCIO MERCATO SI CERCHERA' DI PRENDERE SOLO QUEI RAGAZZI CHE SERVIRANNO A COMPLETARE LA ROSA DI CONSEGUENZA I RAGAZZI (GENITORE) NON POTRANNO FARE IL GIRO DELLE SETTE CHIESE E PROPORSI A DESTRA E A MANCA . SE UN RAGAZZO NON VIENE RICONFERMATO IL PREMIO DECADE CON LETTERA LIBERATORIA IMMEDIATA ,PUNTO SECONDO E' QUELLO DI OBBLICARE LE SOCIETA' A TESSERARE UN MASSIMO DI 23 GIOCATORI X ANNO DI NASCITA. [/QUOTE][/POSTQUOTE]

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Alla base di tutto ci dovrebbe essere la libertà di movimento alla fine di ogni anno calcistico.


Ma che alla fine fosse una maniera "sofisticata" per fare "badge"da parte della Federazione o meglio da parte dei Comitati Regionali?

Con i mezzi telematici in essere si potrebbe portare il tesseramento solo all'anno calcistico e quando un ragazzo, di qualsiasi età,vuol cambiare squadra,lasciarlo andare senza nessuna difficoltà.

In automatico il tesseramento dovrebbe comportare l'accredito/addebito alle società interessate del premio dovuto e stabilito da meccanismi studiati,approvati e resi operativi in via telematica.

Ma poichè,e tutti lo sanno,c'è sempre "un dare e un avere"a tutti i livelli,i vincoli,gli indennizzi e le liberatorie continueranno ad imperversare con somma goduria di determinati addetti e con immensa rabbia da parte di tantissimi genitori.

Quanto sopra unito alla possibilità di schierare in tutti i campionati calciatori di qualsiasi età-per ora penalizzati(per me) dalle presenze dei calciatori"in età di lega".
anonimo x fausto 1
[Non Registrato]
20/05/2010 11:58

Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:103719172=Fausto(1), 19/05/2010 22.17]

======================================================================
Alla base di tutto ci dovrebbe essere la libertà di movimento alla fine di ogni anno calcistico.


Ma che alla fine fosse una maniera "sofisticata" per fare "badge"da parte della Federazione o meglio da parte dei Comitati Regionali?

Con i mezzi telematici in essere si potrebbe portare il tesseramento solo all'anno calcistico e quando un ragazzo, di qualsiasi età,vuol cambiare squadra,lasciarlo andare senza nessuna difficoltà.

In automatico il tesseramento dovrebbe comportare l'accredito/addebito alle società interessate del premio dovuto e stabilito da meccanismi studiati,approvati e resi operativi in via telematica.

Ma poichè,e tutti lo sanno,c'è sempre "un dare e un avere"a tutti i livelli,i vincoli,gli indennizzi e le liberatorie continueranno ad imperversare con somma goduria di determinati addetti e con immensa rabbia da parte di tantissimi genitori.

Quanto sopra unito alla possibilità di schierare in tutti i campionati calciatori di qualsiasi età-per ora penalizzati(per me) dalle presenze dei calciatori"in età di lega".[/QUOTE][/POSTQUOTE]


ricordati che le societa' anno delle spese x far giocare i ragazzi e molte societa' esistono x far divertire i ragazzi e magari quando sono riuscite a fare una squadra decente boom ecco che 5-6 giocatori vengono portati via con false promesse il resto dei ragazzi se ne va perke non c'e' piu' la squadra e via gli sforsi svaniscono con la tesi che sostengo io vedrai che si cercheranno solo i ragazzi di cui si HA BISOGNO VERAMENTE
Fausto(1)
[Non Registrato]
20/05/2010 21:52

Re: Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:103728171=anonimo x fausto 1, 20/05/2010 11.58]


ricordati che le societa' anno delle spese x far giocare i ragazzi e molte societa' esistono x far divertire i ragazzi e magari quando sono riuscite a fare una squadra decente boom ecco che 5-6 giocatori vengono portati via con false promesse il resto dei ragazzi se ne va perke non c'e' piu' la squadra e via gli sforsi svaniscono con la tesi che sostengo io vedrai che si cercheranno solo i ragazzi di cui si HA BISOGNO VERAMENTE [/QUOTE][/POSTQUOTE]
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Anonimo
tutte le idee potrebbero essere buone;le tue,le mie ecc. ma sicuramente non vanno bene a loro.
E qui' "gira"tutta la storia.
Per me bisogna salvaguardare tutti:ragazzi,società e genitori.
Il tutto dovrebbe essere fatto alla luce del sole.
Niente sotterfugi,ma solo libertà di poter far quello che ognuno vuole.
A cio' bisogna aggiungere"la salvaguardia dei diritti/dovere delle società e dei genitori.

A me pare molto semplice,forse complicato da mettere in pratica?????????
OFFLINE
Post: 9.958
Città: ROMA
Età: 58
Sesso: Maschile
20/05/2010 22:55

Il Principio del premio di preparzione mi sembra abbastanza contorto.

C'è un luogo comune che dice che il calcio è uno sport gratuito, in realtà non è così.

Ad esaminare in modo approfondito la cosa, si evidenzia addirittura un paradosso: i giocatori scarsi giocano gratuitamente, quelli bravi pagano profumatamente.

Il premio di preparazione riguarda i tre anni precedenti la firma del vincolo definitivo, che in linea di massima avviene in età juniores, quindi nei tre anni precedenti il calciatore paga per giocare una cifra che dovrà sborsare la società con cui firmerà il vincolo definitivo.

Se smetterà di giocare prima della firma del vincolo avrà giocato gratuitamente, se riuscirà a continuare dovrà corrispondere una cifra alla società che lo ha preparato.

Per uscire da questo paradosso sarei favorevole all'abolizione del Premio di Preparazione, mantenendo il Premio alla Carriera per le Società che abbiano preparato un ragazzo che diventa professionista.

Le Società potrebbero far pagare direttamente ed annualmente, le spese sostenute per l'addestramento, alla famiglia del giocatore, come avviene in tutti gli altri sports, avendo la facoltà di decidere Borse di Studio per quei ragazzi particolarmente bravi che, secondo le valutazioni, potrebbero ambire a diventare calciatori professionisti, facendo rientrare i denari investiti.

Pagando per la propria attività, i calciatori sarebbero, giustamente liberi di scegliere, di anno in anno, dove andare a giocare, senza essere costrtti a versare altri balzelli.

Fausto(1)
[Non Registrato]
21/05/2010 16:43

Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:103745840=misterc22, 20/05/2010 22.55]Il Principio del premio di preparzione mi sembra abbastanza contorto.

C'è un luogo comune che dice che il calcio è uno sport gratuito, in realtà non è così.

Ad esaminare in modo approfondito la cosa, si evidenzia addirittura un paradosso: i giocatori scarsi giocano gratuitamente, quelli bravi pagano profumatamente.

Il premio di preparazione riguarda i tre anni precedenti la firma del vincolo definitivo, che in linea di massima avviene in età juniores, quindi nei tre anni precedenti il calciatore paga per giocare una cifra che dovrà sborsare la società con cui firmerà il vincolo definitivo.

Se smetterà di giocare prima della firma del vincolo avrà giocato gratuitamente, se riuscirà a continuare dovrà corrispondere una cifra alla società che lo ha preparato.

Per uscire da questo paradosso sarei favorevole all'abolizione del Premio di Preparazione, mantenendo il Premio alla Carriera per le Società che abbiano preparato un ragazzo che diventa professionista.

Le Società potrebbero far pagare direttamente ed annualmente, le spese sostenute per l'addestramento, alla famiglia del giocatore, come avviene in tutti gli altri sports, avendo la facoltà di decidere Borse di Studio per quei ragazzi particolarmente bravi che, secondo le valutazioni, potrebbero ambire a diventare calciatori professionisti, facendo rientrare i denari investiti.

Pagando per la propria attività, i calciatori sarebbero, giustamente liberi di scegliere, di anno in anno, dove andare a giocare, senza essere costrtti a versare altri balzelli.

[/QUOTE][/POSTQUOTE]

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Passaggio da "scheggia".

Mister
non c'è niente da fare.
Quando uno è del mestiere la vede sempre come me che non lo sono.
Allora le cose sono due:
o non capiamo nulla entranbi
o il sottoscritto ragiona con il cervello ed il suo modo di "vedere"le cose è condiviso da chi sta nel "mondo pallonaro"ma si deve adattare.
E proprio l'adattarsi che a me non sta bene.
Al "sistema"non va di cambiare,bisognerebbe rivoluzionare tutto e mettersi contro da la possibilità di fatturare a tutti.
Insomma si verrebbe a togliere possibilità di lucrare a chi è del mestiere,giustamente od ingiustamente non lo so.Si toglierebbe la possibilità alle spocietà di cedere ragazzi che altrimenti,avendo comunque mercato,sarebbero liberi di andare dove vogliono e fare della loro libertà e persona cosa vogliono senza essere costretti a "prendere o lasciare"e fare il gioco-comunque-della società.

Mister se volessero tutte le tue osservazioni potrebbero essere ben dipanate per arrivare alla conclusione a cui facevo riferimento ieri:essere libero di andare dove voglio e premi a chi di dovere se ci sono le premesse.
Punto.

Salutoni.
pasquino
[Non Registrato]
01/07/2011 16:39

Liberatorie
ed il piacere di giocare a pallone senza preoccuparsi di chiedere liberatorie "ricattatorie".....non si riesce a tutelare nemmeno la voglia di giocare di un ragazzo
OFFLINE
Post: 9.958
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Sesso: Maschile
06/11/2011 15:50

da iusport
Il premio di preparazione: tutto quello che bisogna sapere/1



di Avv. Cristian Zambrini*

In due puntate analizzeremo l'intricata questione del premio di preparazione. Uno dei nodi cruciali della normativa FIGC che riguarda piccole e grandi società.
Per le piccole società calcistiche, in particolar modo per quelle dilettantistiche, il premio di preparazione, come quello per la carriera, rappresentano una entrata consistente e di primaria importanza per il proseguimento della loro attività. Poche sono, tuttavia, le società che azionano concretamente questi diritti.

Per mera ignoranza della normativa o per scarsa informazione proveniente dalla Lega di appartenenza, le associazioni dilettantistiche finiscono spesso per essere terra di saccheggio delle potenti corazzate professionistiche che, sfruttando le norme organizzative a loro vantaggio, riescono a smarcare con agilità eventuali richieste di premi.
Al fine di meglio comprendere la questione sarà utile portare, agli occhi di voi lettori, un esempio tipico, nel quale molti si riconosceranno.
Nel 2007 il presidente di una sodalizio partecipante ai campionati nazionali di Serie D cede un ragazzo di talento del settore giovanile ad una nota squadra di Serie A.
Il Settembre scorso il ragazzo compie 14 anni. L’associazione, nella persona del suo Presidente, convinta di averne diritto, avanza presso le competenti sedi richiesta per il pagamento del premio di preparazione ricevendo, tuttavia, un tonante diniego. Quale è il motivo?
Si può riferire che l’art. 96 Noif “Premio di preparazione” stabilisce che “le società che richiedono per la prima volta il tesseramento come “giovane di serie”, “giovane dilettante” o “non professionista” di calciatori che nella precedente stagione sportiva siano stati tesserati come “giovani”, con vincolo annuale, sono tenute a versare alla o alle società per le quali il calciatore è stato precedentemente tesserato un premio di preparazione”.
Prima di proseguire nell’analisi di questa disposizione, al fine di meglio comprenderne il senso, risulta necessario chiarire cosa significhi e cosa comporti lo status di “giovane di serie”. Ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 33 Noif “i calciatori giovani dal 14° anno di età assumono la qualifica di giovani di serie quando sottoscrivono e viene accolta la richiesta di tesseramento per una società associata in una delle Leghe professionistiche”.
È bene immediatamente evidenziare che fino al 2005 tale disposizione presentava delle differenze.
Con la vecchia normativa, in sostanza, il calciatore tesserato per una società professionistica all'atto del compimento del 14° anno di età faceva scattare automaticamente il diritto al premio per le società titolari del tesseramento, annuale o biennale, nelle ultime tre stagioni sportive, ciò in quanto la qualifica di "giovane di serie" veniva acquisita dal ragazzo per il semplice fatto di essere "vincolato" per un club professionista. La nuova versione dell'art. 33 delle Noif puntualizza che lo status di "giovane di serie" si concretizza quando il calciatore, dopo aver compiuto i 14 anni, sottoscrive la richiesta di tesseramento e questa viene accolta dalla Lega di competenza.
Dalla lettura della nuova disposizione si può dedurre come non sia più automatico il pagamento del premio di preparazione da parte delle società professionistiche. Questo l’effetto della recente modifica dell'articolo 33 comma 1 delle Norme organizzative interne federali (Noif), contenuta nel comunicato ufficiale della Figc n° 220/A del 13 giugno 2005, integrato successivamente dal comunicato n° 230/A del 29 giugno 2005.
Formalmente la procedura non è cambiata ma, nella sostanza, gli effetti, ai fini del premio, sono diversi.
Prima della modifica la società professionista che non provvedeva alla sottoscrizione del tesseramento come "giovane di serie" doveva ugualmente pagare il premio alle eventuali società aventi diritto e in caso di mancato accordo la Commissione premi di preparazione, preposta in prima istanza a decidere su eventuali ricorsi, verificata la legittimità della richiesta, deliberava il pagamento del premio, oltre a liberare "contrattualmente" il giovane calciatore libero di accasarsi con un'altra società.
Con la nuova versione dell'art. 33 comma 1, il club professionista può decidere di non sottoscrivere il tesseramento come "giovane di serie" senza quindi far scattare il diritto al premio, rendendo vano un eventuale ricorso alla Commissione da parte delle società/associazioni aventi diritto secondo il vecchio testo; come in precedenza, però, il mancato tesseramento come "giovane di serie" pone in posizione di svincolo il calciatore.
La modifica apportata, quindi, indebolisce la posizione delle società/associazioni dilettantistiche e di puro settore giovanile. Le società professionistiche fanno il bello e cattivo tempo e le risorse a favore del calcio di base risultano sempre più ridotte. Con questo meccanismo un club professionista può decidere, valutando le effettive potenzialità del calciatore, se procedere o meno ad un tesseramento come "giovane di serie", senza doversi accollare il pagamento del premio in via automatica.

*Avv. Cristian Zambrini (Email: cristian_zambrini@yahoo.it) iscritto all’Albo degli Avvocati di Lecce. Specializzato in diritto sportivo avendo conseguito il Master di II° livello in “diritto ed economia dello sport” presso la Lumsa di Roma con tesi dal titolo “la clausola compromissoria e l’arbitrato sportivo. Problematiche di diritto sportivo ed ordinario. Presta la sua attività di consulenza per atleti e società sia nell’ambito professionistico che dilettantistico.
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06/11/2011 15:50

Il premio di preparazione: tutto quello che bisogna sapere/2



Seconda parte dell'analisi del premio di preparazione. Istituto analizzato per Iusport dall'Avv. Cristian Zambrini.

In realtà la furbizia delle società professionistiche è ancora più sottile; non è un caso, infatti, che queste riempiano i loro vivai di giovani dai 10 agli 11 anni. Quattro anni di preparazione sono più che sufficienti per maturare un giudizio sulle potenzialità del giocatore e, se non bastasse,

liberano da qualsiasi peso di eventuali premi da pagare in favore delle società dilettantistiche di provenienza. Come su indicato, infatti, se al compimento del 14esimo anno di vita si deciderà di sottoscrivere il fatidico contratto come giovane di serie la società dovrà versare il premio in favore della o delle società che nei precedenti 3 anni abbiamo avuto il giocatore tra le loro fila.

Se, tuttavia, le società professionistiche non siano riuscite a scippare il giovane in quell’intervallo di età queste “rischiano” di dover pagare il premio. Anche per questa evenienza la soluzione è pronta. Spesso, infatti, si decide di far firmare al calciatore, prima del compimento del 14° anno di età, un cartellino biennale, posticipando dunque la decisione sul tesseramento come "giovane di serie" smarcando così la problematica premi.

Gli ingranaggi di queste diaboliche strategie siano sempre ben oliati. Basterebbe trattenere il ragazzo anche un solo anno in più per rompere questo meccanismo perfetto e vedersi riconosciuto il tanto meritato premio. In realtà bisogna comprendere che solo la conoscenza della normativa può salvare il calcio dilettantistico.

In realtà un ulteriore rammarico può aggiungersi. Se il ragazzo riuscisse poi ad emergere, giungendo perfino ad esordire in serie A neanche in questo caso la sua società potrà accedere ad alcun premio. L’art. 99 bis delle Noif “Premio alla carriera” stabilisce, infatti, che “alle società della L.N.D. e/o di puro Settore Giovanile è riconosciuto un compenso forfettario pari a Euro 18.000,00= per ogni anno di formazione impartita a un calciatore da esse precedentemente tesserato come “giovane” o “giovane dilettante” quando il calciatore disputa, partecipandovi effettivamente, la sua prima gara nel Campionato di serie A o quando disputa, partecipandovi effettivamente con lo status di professionista, la sua prima gara ufficiale nella Nazionale A o nella Under 21”. Il medesimo articolo precisa, tuttavia, che “il compenso è dovuto esclusivamente a condizione che il calciatore sia stato tesserato per società della L.N.D. e/o di puro Settore Giovanile almeno per la stagione sportiva iniziata nell’anno in cui ha compiuto 12 anni di età o successive...”

Si deduce chiaramente che neanche tale premio potrà essere riconosciuto alla associazione se il giovane prodigio, al momento del trasferimento al nuovo sodalizio, non aveva raggiunto tale età!!! Si capisce, dunque, che basterebbe trattenere almeno fino ai 12 anni un giocatore per salvare i conti di molte società dilettantistiche ricche di talenti ma troppo presto svenduti alla prima richiesta.

Per concludere a prescindere dal caso specifico, a parer di chi scrive, l'intero istituto dei premi andrebbe rivisto. La semplicità degli "escamotage" studiati dalle società professionistiche per eludere il pagamento dei premi, sono un forte segnale della necessità di nuovi meccanismi di funzionamento e applicazione al sol fine di mantenere vivo il settore base del calcio italiano.
maria.venere
[Non Registrato]
13/05/2012 20:47

premio preparazione
per me il premio preparazione va pagato per un ragazzo che ha sempre militato nella stessa società, invece un ragazzo che ha cambiato sempre non è giusto perchè se un ragazzo cambia è motivo di insoddisfazione verso una società che non lo rispetta e così facendo date alla società il coltello da puntare alla gola del ragazzo che non può realizzarsi e tentare la sua carriera.

Poi siamo meravigliati di tutto ciò che succede nel mondo del calcio, siete voi figc che create tale mondo con queste " specie di regole".
paolo
[Non Registrato]
11/07/2012 11:09

premio preparazione già pagato dai genitori
E se come nel mio caso il premio preparazione è stato da me pagato da 10 anni, dalla categoria pulcini agli allievi regionali, con quote di 300 euro l'anno alla società di appartenenza ?
spetta sempre alla stessa il premio preparazione?
grazie
andrea
[Non Registrato]
16/11/2012 22:15

premio preparazione
Scusate forse ne avete gia parlato mio figlio e' cresciuto dai pulcini ai giovanissimi d'elite nella stessa societa adesso a dicembre per ragioni di scuola vorrebbe cambiare societa e andare a fare un campionato provinciale, ha firmato a luglio il vincolo annuale, mi devo aspettare che mi venga richiesto questo premio? Nonw ho capito ma la scuola calcio costa 300 euro l'anno pagati per 6 anni....mica era gratis..
OFFLINE
Post: 9.958
Città: ROMA
Età: 58
Sesso: Maschile
17/11/2012 09:45

Re: premio preparazione
andrea, 16/11/2012 22:15:

Scusate forse ne avete gia parlato mio figlio e' cresciuto dai pulcini ai giovanissimi d'elite nella stessa societa adesso a dicembre per ragioni di scuola vorrebbe cambiare societa e andare a fare un campionato provinciale, ha firmato a luglio il vincolo annuale, mi devo aspettare che mi venga richiesto questo premio? Nonw ho capito ma la scuola calcio costa 300 euro l'anno pagati per 6 anni....mica era gratis..



il premio di preparazione scatta quando si firma un vincolo definitivo,perciò in età juniores o giovane professionista, riguarda gli ultimi 2 anni, perciò iniziate a preoccuparvi dal I anno di allievi, purtroppo, essendo esclusivamente un rapporto tra società, le quote versate dai genitori, non vengono considerate
sunny
[Non Registrato]
21/11/2012 19:26

Quindi ogni richiesta di soldi per ottenere lo svincolo fatta in categoria giovanissimi e'puramente illecita ma viene effettuata regolarmente dai dirigenti ai genitori o i piu' accorti li fanno chiedere per interposta persona. Bella roba!
Roberto
[Non Registrato]
03/07/2013 12:16

Ma le spese sono tutte a carico della famiglie le società sono solo delle trozine che possono decidere quanto vale un ragazzo esagerano sempre ma vorrei sapere se dichiarano quanto guadagnano .
La federazione deve rivedere questo sistemi .possono prendere dei soldi per gli hanni di prepazione solo se a 18 anni rientrano in una squadra di sere B.ma no per ragazzi di 14 anni che provono una squadra che fa un nazionale neanche possono provare che si parla di premi di prepazione.
Basta.RAGAZZI MINORENNI FRUTTATI APRITE L OCCHI E BASTA .
LE SOCIETÀ SONO PEGGIO DEI POLITICI SE MANGIA SOLO SULLE SPALLE DEI RAGAZZI...


.

DGx
[Non Registrato]
10/07/2013 08:38

premio preparazione
Mio figlio per infortunio praticamente ultimi 2 anni non ha quasi mai giocato e ora non rientrando nei piani della società per cambiare squadra mi vengono richiesti (si perchè alla fine sono i genitori a pagare) 1700 euro inquanto società che si accollano questa spesa non ce ne sono oppure danno disponibilità ma senza tirare fuori un euro, quindi o il ragazzo resta fermo un altro anno o pago, siamo all'assurdo faccio presente che ogni spesa medica/riabilitativa è stata da me pagata ma vi pare una cosa GIUSTA?
fer
[Non Registrato]
11/09/2013 12:24

extracomunitari
ma il premio è dovuto anche x i giocatori extracomunitari?
mik
[Non Registrato]
15/09/2013 10:30

Re:

Buongiorno,

vi sottopongo gli ulteriori quesiti, ai quali, non essendo competente in materia, non sono ancora riuscito ad ottenere risposte univoche:

Mio figlio è nato nel maggio 2000.

Da gennaio 2010 a giugno 2013 è stato tesserato da una squadra dilettante dove ha disputato i campionati provinciali.

Il mese scorso abbiamo firmato il tesseramento in una squadra di serie A dove disputerà il campionato giovanissimi professionisti.

I miei dubbi sono:

a) la durata del tesseramento che abbiamo firmato è per legge massimo un anno non avendo ancora compiuto i 14 anni?

b) alla fine del prossimo anno (giugno 2014) potrà essere non riconfermato?

c) se alla fine del prossimo anno verrà riconfermato, verrà tesserato minimo per 5 anni?

d) al termine dei 5 anni a quanto ammonta circa (basandosi sugli ultimi dati annuali) l'indennità che gli spetterà?

e) al compimento del 14° anno la società di serie A dovrà versare il premio di preparazione alla società dilettantistica precedente e se si a quanto ammonterà circa tale premio?

Ringrazio sentitamente in anticipo per le eventuali risposte.

Cordialmente
OFFLINE
Post: 1
Città: CANTERANO
Età: 64
Sesso: Maschile
30/10/2013 17:18

premio idi preparazione
mio figlio è stato tesserato per 4 anni con una società di calcio firmando il cartellino anno per anno negli ultimi due anni uno lo ha passato stando fermo per infortunio al ginocchio l'altro ha firmato il cartellino a febbraio, ora la società di calcio dove giocava non partecipa a nessun campionato e non ha nemmeno un campo di calcio la mia domanda è può questa società richiedere il premio di preparazione?
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