CONSIGLIO DIRETTIVO ALI DI SCORTA

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2013 09:18
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Città: ROMA
Età: 65
Sesso: Maschile
21/10/2009 10:44

L'ANGOLO DELLA POESIA


Ve porto dentr’ar core!
Grazie a voi,
capaci de soffrì la mancanza;
me state ggia a ffa sentì la lontananza!
Ve devo confessà che,
a rilegge ‘na poesiola così caruccia,
me stava già a partì la lacrimuccia.
Perché ce potete crede,
che dentro a ‘sta scorza,
ce sta pure er sentimento,
alla riscossa.
Co’ vvoi vicino
me sentivo forte;
cor vostro fare un po’ professionale,
ma con un grand’amore sempre dentr’ar core!
Co’ ‘sta tenacia che c’avete dentro,
capaci de scrollà ‘sti musi ar vento!
Siete più tosti voi
de un coccio de Martina;
tanto che posso dì
che siete de pietra viva!
E come tali
portate con orgoglio
il vostro fa assistenza
in tutt’er monno.
De pietra viva, dico,
e lo riaffermo,
de quella che nun crolla ar primo inverno.
Me sento forte d’avè creduto,
perché così io ho potuto
costruì con voi er gran futuro
de la Neurochirurgia dentro a ‘sto muro!
E a tutti l’artri ci verranno
me permetto de dì: nun fate inganno
nun ve permetto de rovinà la salute
a ste fijette c’ho cresciute!
Guai a chi tocca e a chi me le rovina;
sarò presente qui ogni mattina,
co la preghiera rivorta ar mio Signore
che vve protegga da ogni marfattore!
E all’unico omo che stà tra voi
chiedo de sorvegliavve come li pastori
e de fa in ogni modo e in ogni maniera
che nun ve sorprenda la bufera.
Ve abbraccio tutti!
(Antonia Sileno)



APRI LE TUE ALI
Aquila o Pegaso che tu sia
Apri le tue ali.
Non temere il sole,
tu non sei Icaro.
L’universo che non ha confini
Ti sembrerà poco,
ma, a non aver paura
si resta soli,
e il vento delle parole
confonde voci
di uomini e intriganti.
Diomedea,
da quella rupe di scogliera
e il are mosso,
il tuo non è un canto d’amore,
e ad aspettare
quello che il tempo
ancora non mi ha dato.
(Nunzio Gambuti)

Orme sulla sabbia
Ho sognato che camminavo
in riva al mare con il Signore
e rivedevo sullo schermo del cielo
tutti i giorni della mia vita passata.
E per ogni giorno trascorso
apparivano sulla sabbia die orme:
le mie e quelle del Signore.
Ma in alcuni tratti ho visto
una sola orma, proprio nei giorni
più difficili della mia vita.
Allora ho detto: “Signore,
io ho scelto di vivere con te
e tu mi avevi promesso
che saresti stato sempre
con me.
Perché mi hai lasciato solo
proprio nei momenti
più difficili?”
E lui mi ha risposto:
“ Figlio, tu lo sai che io ti amo
e non ti ho abbandonato mai:
i giorni nei quali
c’è soltanto un’orma
sulla sabbia
sono proprio quelli
in cui ti ho portato in braccio”.



PER NON ESSERE MAI SOLI
Vivere in silenzio senza dialogare
Solo il tuo male, ti può accompagnare,
Non aver calore di qualcuno e parlare,
dei sogni che avresti voluto realizzare.
Ma a volte i sogni si possono avverare,
da qualcuno che problemi non ha provare,
si qualcuno, cui la vita ha voluto regalare,
momenti di cui non potrà dimenticare.
Ma succede che, Sandro Massimo vuol provare,
e la S.S. Lazio vuol far partecipare,
tutti a pensare che ciò non si possa fare,
ma Sergio Cragnotti, si lui ha voluto donare.
Tutti sanno che gli atleti son bravi nel calcolare,
ma sapendo che quei bambini vogliono giocare,
subito hanno rinunciato a guadagnare,
pensando al bel sorriso nei bambini a brillare.
Inizialmente la meta non è realizzata,
qualcosa si è fatto ma è finalizzata,
il progetto non è al capolinea ma alla fermata,
proseguendo sarà come pescare ci sarà una bella retata.
Sta arrivando il Natale e si pensa a cosa fare,
Sandro Massimo qualcosa saprà combinare,
Cragnotti e i giocatori doni a portare,
ai bambini tanto sole per scaldare.
Insieme ai più ricchi anche noi dovremo dare,
dolcezza affetto e calore senza far pensare,
chi sta male vicino a noi non possa stare,
un sorriso di un bambino per non dimenticare.
Un grazie a Massimo che ha potuto realizzare,
con Cragnotti ha potuto finalizzare,
e noi che di Sergio avevamo di che pensare,
con umiltà chiediamo scusa e a te diciamo….
Continua così e non ti fermare!!!!
Pierpaolo Piselli



Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta (BA) e presidente nazionale di Pax Christi, ha dedicato la sua vita ed il suo apostolato al servizio ed alla difesa dei poveri e dei più deboli, con gesti concreti, a volte clamorosi, di condivisione. Una lunga e dolorosa malattia, che lo ha portato alla morte nel 1993, non gli ha impedito di continuare fino alla fine il suo impegno per la pace e la giustizia; a pochi mesi dalla morte, nel dicembre 1992, ha guidato una missione di pace a Sarajevo. Questa è una delle sue preghiere, forse la più bella.

Dammi, Signore, un’ala di riserva
(Preghiera)
Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con
un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che anche tu abbia un’ala soltanto. L’altra la tieni nascosta: forse per farmi capire che anche tu non vuoi volare
senza di me.
Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi
tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a librarmi con te.
Perché vivere non è “trascinare la vita”,
non è “strappare la vita”,
non è “rosicchiare la vita”
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano,
all’ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà.
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi
sa di avere nel volo un partner grande come te!
Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita.
Anzitutto, per le vite uccise prima ancora che nascessero.
Sono ali spezzate. Sono voli che avevi progettato di fare e
ti sono stati impediti. Viaggi annullati per sempre.
Sogni troncati sull’alba.
Ma ti chiedo perdono, Signore, anche per tutte le ali che
non ho aiutato a distendersi.
Per i voli che non ho saputo incoraggiare.
Per l’indifferenza con cui ho lasciato razzolare nel cortile,
con l’ala penzolante,
il fratello infelice che avevi destinato a navigare nel cielo.
E tu l’hai atteso invano,
per crociere che non si faranno mai più.
Aiutami ora a planare, Signore.
A dire, terra terra,
che l’aborto è un oltraggio grave alla tua fantasia.
E’ un crimine contro il tuo genio.
E’ un riaffondare l’aurora nelle viscere dell’oceano.
E’ l’antigenesi più delittuosa.
E’ la “decreazione” più desolante.
Ma aiutami a dire, anche, che mettere in vita non è tutto.
Bisogna mettere in luce.
E che antipasqua non è solo l’aborto,
ma è ogni accoglienza mancata.
E’ ogni rifiuto del pane, della casa, del lavoro, dell’istruzione, dei diritti primari.
Antipasqua è la guerra: ogni guerra.
Antipasqua è lasciare il prossimo
nel vestibolo malinconico della vita,
dove “si tira a campare”, dove si vegeta solo.
Antipasqua è passare indifferenti vicino al fratello
che è rimasto con l’ala, l’unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria
e della solitudine.
E si è persuaso di non essere più degno di volare con te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore, un’ala di riserva.

UN RAGGIO DI SOLE
Sentire dentro noi, tanta dolcezza,
curando il male, donando una carezza,
due persone, dall’animo pieno di purezza,
prendersi cura, di bambini con grande tenerezza.
Che amici Massimo e Di Rocco di grande qualità,
per loro prestarsi, non è novità,
visitare tanti bambini, non è notorietà,
ma solo perché la fiamma della vita devono ravvivà.
Alle volte viè da domandà, che vita è questa qua,
vedè quell’angeli che non possono giocà,
e grazie a questi due amici il sorriso continuano a provà,
e con l’impegno forte, qualche difficoltà vanno a superà.
“Ali di Scorta” nome di fantasia, pensarlo è sentimentale,
trascurare casa e famiglia, per loro molto normale,
da due anni, il pensiero è per i bimbi… naturale,
collaborare, impegnarsi a fondo per sconfiggere il male.
Io non conosco, questi signori dall’animo generoso,
sono poeta, ma per me loro hanno del valoroso,
io pensate, loro a creare qualcosa di fantasioso,
per far tornare nei cuoricini il più bello e gioioso.
Sandro Massimo,la tua opera farà apprezzare la tua persona,
Concezio Di Rocco, le tue mani a tanti bimbi la vita dona,
la gratitudine non si farà attendere, per voi gente alla buona,
i genitori, sanno che con voi il male non sempre la fa da padrona.
Aver scritto per voi questo madrigale,
ho sentito dentro me quacosa di speciale,
pensare ai bimbi, è più che normale,
dedicare a Massimo e Di Rocco ha del sensazionale.
E a fin di questa mia a voi voglio ringraziare,
tutto il mondo intero, insieme a partecipare……
si sa che il denaro e l’oro ha valore……
…… .ma se la gente ti sorride qualcosa può significare!!!!
Pierpaolo Piselli



Poesie scritte da l’infermieri della Neurochirurgia Infantile per
Salutare la Ex Caposala Sig.ra Antonia Sileno


Grazie Antonia
Antonia cara,
oggi l’occasione è più unica che rara:
dopo tanti anni di servizio e devozione,
finalmente è arrivata la pensione.
Certo ce n’avrai tante de memorie,
tante vite, tante facce, tante storie,
ma a questo punto quel che è stato è stato!
Accetta ste du righe de commiato.
Ci mancherà la tua presenza quotidiana
E farà l’effetto di una cosa strana
Non sentire i rimbrotti mattutini,
non vedere appesi in giro i bigliettini.
Perdona arrabbiature ed incomprensioni,
gli screzi vari e le nostre confusioni
che, di sicuro non abbiamo fatto apposta,
certo, però, che pure tu sei tosta!
“ Ahò, qui non se fuma, andate fori,
me fa specie che ce fate li dottori!!”
“Ragazze, qui la cassa piange; è inutile che dica quel che voglio;
forza, mettete mano al portafoglio!”
Non te la prendere, dai stiamo scherzando,
perché sei ancora qui e ci stai mancando.
Ma vai serena e goditi la pensione,
e questo è il nostro augurio:
che chiusa questa porta si apra un bel portone.




Io lavoro e penso a.… che?


Me ne vado la mattina a lavorare.
Quando vedo la caposala arrivare
Il passo sicuro, la faccia severa
“ Aioh, oggi è na giornata nera”
Forza che le notturne c’hanno sonno
“ Sapessi chi ti sente, porco monno”
Pure il caffè è venuto schifoso
“ Ma non era megkio se facevo riposo?”
Una pillola, un prelievo, una supposta
“ Anche oggi è na mattinata tosta!”
Arrivano i dottori a spicciolata
“ Ecco, s’è finita de rovinà la mattinata!”
Facciamo il giro, entriamo nelle stanze
Io guardo fuori e penso alle vacanze”
Bisogna fare le medicazioni
“ Ma quandi finisce sta rottura de meloni?”
Arriva il vitto e, forse, un po’ di pace
“ Signorina, il pranzo ar pupo nu je piace”
Finalmente arriva il cambio e vado via
“ pure sta mattinata è stata na poesia”




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