CONSIGLIO DIRETTIVO ALI DI SCORTA

Ultimo Aggiornamento: 07/04/2013 09:18
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01/02/2013 19:23

IL SORRISO DEL MONDO.......
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Due giorni di riflessione con la Prometeo, dedicata ai bambini malati oncologici della Romania.


Non solo pedofilia. Da anni l’impegno incessante della Prometeo a favore dell’infanzia violata ha toccato anche altri temi, come i bambini sieropositivi e quelli malati di cancro.

Si è tenuta preso la sede di Prometeo una due giorni dedicata al progetto di adozione a distanza dei bambini ospiti del reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale Budimex di Bucarest.
La due giorni ha visto la presenza del dr. Scurtu, medico primario del reparto e della dr.ssa Gheorghica, psicologa e coordinatrice per la Prometeo del progetto.
Questo il resoconto della conferenza stampa tenuta alla fine dei due giorni, in cui sono stati incontrati i genitori “affidatari” e visitati gli ospedali di due grandi città, creando dei proficui contatti operativi.
“Il tutto è nato circa 8 anni fa” ha detto Massimiliano Frassi, presidente di Prometeo, “quando approdammo “per caso” al Budimex, dopo aver visitato un reparto dove venivano abbandonati i bambini vittime di gravissimi abusi. Rapiti dai turisti sessuali pedofili, venivano torturati e poi lasciati in mezzo alla strada o nel migliore dei casi fuori dall’ospedale medesimo, con ferite difficili da descrivere.
Scoprimmo allora l’esistenza dell’unico reparto di oncologia pediatrica di tutta la Romania, reparto che con pochissimi mezzi ma tantissima buona volontà cercava di contrastare il male che colpiva parecchi bambini.
All’epoca avevamo già aiutato il reparto di pediatria del padiglione di malattie infettive di Timisoara, acquistando letti nuovi e farmaci/strumenti di pronto intervento – siringhe sterili in primis – e cercavamo una nuova realtà da poter supportare”.
Continua Frassi: “il primo ingresso al Budimex non lo scorderò mai. Incrociare lo sguardo con dei bimbi, sconfitti dalla fame e dal dolore ma malgrado tutto sempre sorridenti, fu sicuramente la molla che fece scattare il nostro impegno. Un impegno gravoso, non facile.
Come spesso ho detto come Prometeo abbiamo scelto sempre la via più tortuosa, meno battuta, ma proprio per questo più bisognosa di noi.”
Interviene il dr. Scurtu. Poco più di sessantanni, da sempre anima dei bimbi del Budimex. Se li ricorda tutti e snocciola nomi e diagnosi con grande precisione. Il viso si illumina o si rabbuia a seconda della situazione in cui stanno oggi i “suoi” piccoli.
“Quando Prometeo venne a noi il primo pensiero fu che si sarebbero comportati come tutti gli altri prima e dopo di loro. Invece hanno dimostrato subito, che facevano sul serio. E se il tasso di mortalità allora per i nostri pazienti era del 80% mentre oggi si è pressoché dimezzato, sono orgoglioso di dire che lo dobbiamo al loro aiuto!”
“Per questo dico che l’impegno è gravoso” riprende la parola Frassi, “non possiamo permetterci di sbagliare né tantomeno di fare promesse che non possono essere mantenute, poiché qua si gioca con la vita. Di tanti bambini!”.
Dice il dr. Scurtu: “il primo impegno di Prometeo fu quello di comprare una macchina aspira veleni nocivi, senza la quale le infermiere che preparavano certi cocktail di farmaci rischiavano di ammalarsi loro stesse o se rimaste incinta di mettere al mondo dei bimbi con gravi disabilità.
Poi nel tempo, oltre ad aver creato lo spazio cucine per le mamme, ed aiutato tantissimi bimbi e tante famiglie, vorrei ricordare l’acquisto di alcune macchine per la chemioterapia.
Il nostro reparto è quello che subisce più tagli e che ha meno aiuti, ma permettetemi di dire che quelle macchine in tutta la Romania le abbiamo solo noi. E anche grazie a quelle macchine, oggi, possiamo dire ciò che ieri manco ci sognavamo: molti bambini sono definitivamente guariti!”.
Davanti ad un simile risultato non bisogna però abbassare mai la guardia. Il rischio di recidiva del male per alcuni di loro è ancora elevato.
Due giorni prima dell’arrivo in Italia della delegazione del Budimex, Ionut, anni 10, si è spento per un improvviso e fortissimo attacco di cuore.
Si commuove la dr.ssa Andreea Gheorghica al ricordo suo e di tutti quelli che in questi anni ha “salutato”. Bambini spesso soli, abbandonati in ospedale, o con situazioni familiari tragiche.
Lei per molti di loro era quella mamma che non hanno avuto, quel sorriso sempre presente, quell’essere portatrice di tante piccole attenzioni, per noi scontate, per questi bimbi merce rara.
Oggi lei ha un nuovo sogno: “abbiamo visto un letto che permette con una sorta di tenda di rendere l’ambiente sterile. Così facendo potremmo curare ancora più bambini”.
Purtroppo anche in questo caso l’ospedale non ha i fondi per acquistare nulla.
Altre volte arrivano invece risposte indegne.
Come quella che compare su un piccolo quotidiano indipendente, di quelli che stanno nascendo anche in Romania cercando di portare “la vera verità dei fatti”.
Il sindaco di un paese rifiuta di aiutare la famiglia di uno dei “nostri” piccoli del Budimex dichiarando che “essendo malato di cancro è inutile spendere dei soldi”.
“Bisogna poi fare i conti con la crisi che sta toccando il paese” aggiunge la dr.ssa Gheorghica. “Gli stipendi statali sono stati tagliati del 25% mentre l’iva è aumentata. Vuol dire che si va a fare la spesa coi prezzi dell’Italia ma con uno stipendio che ad esempio per il dr. Scurtu, che è primario, è di poco meno di 800 euro al mese. Questo ha creato una fuga del personale specializzato all’estero. Infermiere in Italia, medici in Francia e Spagna”.
“E pochi eroi, che ancora ci credono”, aggiunge Frassi, “fissi al Budimex”.
Alla Prometeo, oltre che la richiesta di dare un aiuto per il lettino sterile, sono stati “affidati idealmente” altri bambini. Una decina in tutto i nuovi casi bisognosi, al fronte di 50 nuovi ingressi annui al Budimex.
Tra questi una piccola di sei mesi ed un bimbo down di 13 anni, ma che fisicamente “ne dimostra non più di 8”.
Insieme a loro sono state consegnate le relazioni di aggiornamento dei bimbi presi in carico con alcune nuove fotografie.
Alcuni bimbi posano raggianti mostrando all’obbiettivo le scarpine nuove o i giochi ricevuti dalla “delegatio italiana”: “si sono tutti raccomandati di salutarvi, di ringraziarvi, ma soprattutto di ricordarvi che anche quest’anno vi aspettano con ansia per San Nicolaus”, aggiunge Andreea, ridendo.
Patricia è forse l’immagine che più di tutte riassume gli esiti del progetto.
“La affidammo a Prometeo che era uno scricciolo a tal punto che la giovane madre la metteva nel passeggino delle bambole, non avendo altro per portarla in giro. Oggi è cresciuta, è una bellissima ragazza, i capelli sono lunghi, ed è sulla via di una guarigione che pensiamo possa essere definitiva”.
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