[POSTQUOTE][QUOTE:135232955=eugenio, 15/12/2017 17.07][POSTQUOTE][QUOTE:135232747=Il carro di buoi, 15/12/2017 15.39]
Grazie della tua analisi che trovo molto interessante.
Qualche anno fa parlando con un mister della categoria giovanissimi Elite, mi disse che per allenare nella squadra in cui allenava dovette scendere a compromessi, ovvero far giocare diversi ragazzi presentati dalla società ( accordi che derivavano da società amiche ) a discapito di altri seppur bravi.
A fine anno si dimise perché diceva che la coscienza gli mordeva.
A mio avviso doveva mordergli prima, ogni santo Sabato quando accettava questi compromessi doveva sputarsi in faccia. Troppo comodo aspettare fine campionato per dimettersi.
Uno serio, si sarebbe dimesso subito, anzi, non avrebbe proprio accettato un incarico del genere. Per me un allenatore che accetta compromessi dalla società, non è uno che sa farsi valere e non ha polso, uno che venderebbe la madre per emergere.
Io credo che il problema sia più complesso, credo ci siano troppi incompetenti nel calcio giovanile. che agiscono pensano e parlano come se avessero a che fare con adulti e non con ragazzi in piena età evolutiva. Quindi vedi che per vincere i campionati fanno giocare chi è più avanti fisicamente o più scaltro a discapito di chi magari ha bisogno ancora di fare dei passaggi di crescita ma magari più dotato tecnicamente. Specie nelle categorie più piccole attenzione alla psicologia del ragazzo pari allo zero. Poi ci sta che il genitore non riesca ad essere obbiettivo riguardo al figlio. I raccomandati ci sono e ci sono sempre stati ma finiscono presto se non hanno talento .
Dovremmo tutti prendere il calcio giovanile meno seriamente e se proprio si vuole raccomandare il figlio ,farlo per mandarlo nelle migliore scuole, forse lì troverà la soluzione per un futuro che nel calcio è cosi complicato e effimero...[/QUOTE][/POSTQUOTE]
eugenio, tu stai parlando di un altro problema, dove si preferisci l'atleta fisicamente pronto a quello che non lo è anche se dotato di buona tecnica.
Il problema, semmai vogliamo parlare di questo, è un altro, ovvero che molto spesso nelle scuole calcio non si insegnano i fondamentali e come si deve stare in campo. Si pensa più alla tattica che alla tecnica. Poi ben venga l'atleta fisicamente pronto ma che si faccia in modo che sia anche dotato di tecnica, allora si che i nostri vivai possano sfornare nuovi piccoli campioni per il calcio italiano.
E come se a scuola non si insegnasse a scrivere e leggere e poi si pretende di avere un genio in matematico o un nuovo luminare della medicina. Solo gli "autodidatti" o i "talenti naturali" ce la fanno. E così che sta avvenendo nel calcio nostrano.
Poi parliamoci chiaro, a causa di questo i raccomandati hanno la meglio perché la "concorrenza" è di basso livello. Ma la Nord Italia, caso strano, i raccomandati se ci sono vengono subito mesi da parti. Il vero calcio si gioca al Nord, inutile prenderci in giro.
Qui a centro sud pensiamo solo a ingrassare le pancia di certi personaggi a discapito di ragazzi che vedono cadere in mille pezzi il sogno di giocare e non parlo di diventare calciatori professionisti, ma di calcare semplicemente un campo di calcio di una squadre che gioca in elite o nel regionale. Siamo all'apoteosi dell'assurdità.