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volteggiatore napoletano wip

Ultimo Aggiornamento: 06/02/2014 00:06
19/01/2014 21:56
 
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altro passetto,ritoccati i pantaloni e fatta la pettorina,il colore base e' un azzutto scuro poi schiarito con carne e scurito con blu scuro,lavaggio nero per uniformare e via
[IMG]http://i42.tinypic.com/2s10qhk.jpg[/IMG]
19/01/2014 22:01
 
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Che bello... qualche bottone mi pare un po' sbavato, ma si riprende... cosa vengo a dirlo a te...

Domandina: il lavaggino nero l'hai fatto su tutta la pettorina o solo nella parte centrale e ai lati?

Marco
19/01/2014 22:17
 
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comunque bel bianco.... [SM=g27811]


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La mia Galleria
Fiero di essere modellista senza padrone
19/01/2014 22:37
 
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grazie mad,pape no il lavaggino su tutto,uniforma e smorza i toni,...volevo farla rosa ma non me la sono sentita
19/01/2014 22:45
 
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Danke [SM=g27811]

Marco
19/01/2014 23:06
 
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19/01/2014 23:22
 
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Ciao Fabrizio, grandi complimenti per il tuo napoletano, lavoro davvero delizioso. Ottimo il bianco e magnifici l'incarnato e l'azzurro del colore reggimentale.

Volevo però, se me lo permettete, dire due cose sulla prima parte del topic, perché mi pare sulla questione voltigeurs si sia fatta un minimo di confusione.

Cominciamo proprio da loro, dai volteggiatori. L'idea del volteggio sul cavallo è affascinante ma del tutto fantasiosa. Al contrario i volteggiatori e in generale tutte le truppe che si schieravano in ordine aperto erano particolarmente vulnerabili agli attacchi della cavalleria, anche se si trattava di piccoli distaccamenti di cavalleria leggera. Tanto è vero che nel regolamento di fanteria francese si raccomandava che i distaccamenti di fanteria leggera che operavano sulla fronte dei battaglioni chiusi si tenessero ad una distanza che permettesse loro di fuggire nei ranghi o al riparo dietro la linea in caso di intervento di cavalleria nemica.

Per il resto ci siamo quasi, il decreto imperiale che istituisce le compagnie leggere, appunto di volteggiatori, è della fine del 1803, prima, le demi brigades dell'esercito rivoluzionario e consolare avevano una sola compagnia d'élite per ogni battagliano quella dei granatieri.

Seconda cosa, il modo di combattere e di schierarsi delle fanterie napoleoniche, (così come le loro uniformi colorate) non erano frutto di eccentricità o di follia da parte di qualcuno. Al contrario, col tipo di armi da fuoco che avevano, il tiro a raffica di massa, di norma coordinato per plotone, era l'unico modo per rendere un minimo efficaci i moschetti.

Nel 1805 l'esercito prussiano compì un interessante esperimento: fatto schierare in linea, su tre ranghi come d'abitudine, un battaglione di moschettieri di 600 uomini, gli fece aprire il fuoco contro una sagoma di tela, posta a 50 metri, che aveva l'ingombro di un omologo battaglione di fanteria in linea. dato che sparavano solo le prime due file ad ogni scarica i moschetti che sparavano erano 400. Bene dopo tre scariche si constatò che i colpi andati a segno nella sagoma non superavano i 50. Pensate se ogni soldato avesse sparato da se, da posizioni differenti, e senza il coordinamento della scarica.

Bene per adesso mi taccio non volendo essere noioso, se qualcuno ha ancora dubbi sulla questione guerre napoleoniche e dintorni e ha voglia di discuterne io sono qui.

Ancora complimenti a Fabrizio e un saluto a tutti.

Sandro
20/01/2014 08:23
 
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Fabrizio il viso è stupendo..Mi piace..mi piace...
20/01/2014 08:57
 
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Re:
Sandro Matteoni, 19/01/2014 23:22:

Ciao Fabrizio, grandi complimenti per il tuo napoletano, lavoro davvero delizioso. Ottimo il bianco e magnifici l'incarnato e l'azzurro del colore reggimentale.

Volevo però, se me lo permettete, dire due cose sulla prima parte del topic, perché mi pare sulla questione voltigeurs si sia fatta un minimo di confusione.

Cominciamo proprio da loro, dai volteggiatori. L'idea del volteggio sul cavallo è affascinante ma del tutto fantasiosa. Al contrario i volteggiatori e in generale tutte le truppe che si schieravano in ordine aperto erano particolarmente vulnerabili agli attacchi della cavalleria, anche se si trattava di piccoli distaccamenti di cavalleria leggera. Tanto è vero che nel regolamento di fanteria francese si raccomandava che i distaccamenti di fanteria leggera che operavano sulla fronte dei battaglioni chiusi si tenessero ad una distanza che permettesse loro di fuggire nei ranghi o al riparo dietro la linea in caso di intervento di cavalleria nemica.

Per il resto ci siamo quasi, il decreto imperiale che istituisce le compagnie leggere, appunto di volteggiatori, è della fine del 1803, prima, le demi brigades dell'esercito rivoluzionario e consolare avevano una sola compagnia d'élite per ogni battagliano quella dei granatieri.

Seconda cosa, il modo di combattere e di schierarsi delle fanterie napoleoniche, (così come le loro uniformi colorate) non erano frutto di eccentricità o di follia da parte di qualcuno. Al contrario, col tipo di armi da fuoco che avevano, il tiro a raffica di massa, di norma coordinato per plotone, era l'unico modo per rendere un minimo efficaci i moschetti.

Nel 1805 l'esercito prussiano compì un interessante esperimento: fatto schierare in linea, su tre ranghi come d'abitudine, un battaglione di moschettieri di 600 uomini, gli fece aprire il fuoco contro una sagoma di tela, posta a 50 metri, che aveva l'ingombro di un omologo battaglione di fanteria in linea. dato che sparavano solo le prime due file ad ogni scarica i moschetti che sparavano erano 400. Bene dopo tre scariche si constatò che i colpi andati a segno nella sagoma non superavano i 50. Pensate se ogni soldato avesse sparato da se, da posizioni differenti, e senza il coordinamento della scarica.

Bene per adesso mi taccio non volendo essere noioso, se qualcuno ha ancora dubbi sulla questione guerre napoleoniche e dintorni e ha voglia di discuterne io sono qui.

Ancora complimenti a Fabrizio e un saluto a tutti.

Sandro




Sandro come ti ho scritto in privato e pubblico sei una fonte preziosissima di informazioni e mi farebbe un enorme piacere se quando posto aggiungessi sempre delle note storiche.
grazie delle delucidazioni [SM=g2915736]

20/01/2014 12:52
 
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stupendo fabrizio complimenti, aspetto il resto [SM=g2915736] [SM=g2915775]
20/01/2014 14:03
 
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grazie,l'importante per chi e' interessato ai figurini e' vedere un attimo come si procede e le diluizioni come si usano,perche' un errore con gli acrilici molto frequente e' la scarsa diluizione con cui si dipinge. ho scelto il bianco perché erroneamente si crede un colore difficile,mentre basta solo partire da una base panna carico per risolvere tutti i problemi e le luci sono piu' facili che non con altri colori
[Modificato da fabrizio19691969 20/01/2014 14:05]
20/01/2014 14:26
 
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20/01/2014 14:29
 
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Gran bel Wip, e gran bel figurino, grazie e complimenti Fabrizio.
Se posso vorrei farti una domanda, il colore acrilico"Uniforme Inglese", ha una corrispondenza nei colori ad olio ?
Ciao e ancora grazie.
Graziano.


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20/01/2014 14:35
 
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Re:
Zanna63, 20/01/2014 14:29:

Gran bel Wip, e gran bel figurino, grazie e complimenti Fabrizio.
Se posso vorrei farti una domanda, il colore acrilico"Uniforme Inglese", ha una corrispondenza nei colori ad olio ?
Ciao e ancora grazie.
Graziano.




ciao, non lo so ma non e' altro che marrone terra ,basta che non tenda al rossiccio,allego di nuovo tabella colori con i numerini cosi' si capiscono i passaggi,l'importante e' partire da un panna e mai dal bianco


20/01/2014 14:42
 
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Ok, io infatti, che come tu sai, sono un oliatore, il bianco lo faccio (male), usando un mix fra il bianco di titanio e la terra di kassel, speravo che l'uniforme inglese, fosse la bacchetta magica, è invece alla fine è sempre e solo la mano che conta. [SM=g27828]
Grazie Fabrizio, sto seguendo con grande interesse i tuoi insegnamenti. [SM=g27811] [SM=g27811] [SM=g27811]
Ciao,
Graziano. [SM=g27823]


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20/01/2014 15:17
 
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grazie graziano,ma vedi molti pensano che gli acrilici essiccando in fretta siano difficili da sfumare,invece appresa la tecnica sono molto buoni,credo un pelino meno facili all'inizio degli oli come sfumature,ma poi proprio grazie alla loro essiccazione e alla capacita' di velarli cambiandone il tono siano molto buoni e alla fine piu' semplici degli oli.....poi sai se penso che horan usa gli humbrol......mi sanguina non il naso ma le emorroidi
20/01/2014 16:31
 
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Re:
fabrizio19691969, 20/01/2014 15:17:

grazie graziano,ma vedi molti pensano che gli acrilici essiccando in fretta siano difficili da sfumare,invece appresa la tecnica sono molto buoni,credo un pelino meno facili all'inizio degli oli come sfumature,ma poi proprio grazie alla loro essiccazione e alla capacita' di velarli cambiandone il tono siano molto buoni e alla fine piu' semplici degli oli.....poi sai se penso che horan usa gli humbrol......mi sanguina non il naso ma le emorroidi




Si, pensa, ho avuto la fortuna di vederlo lavorare dal vivo, e faccio
ancora fatica a crederci, un esempio Italico è Tessarini, altra gran mano con gli Humbrol. [SM=g1865391]
In conclusione la morale è, che non importa tanto con che cosa, l'importante è dipingere. [SM=g27811] [SM=g27811]
Ciao,
Graziano. [SM=g27823]


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20/01/2014 16:52
 
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Humbrol..humbrol...e si si sono pochi che li usano bene...ma con che risultati......!!!!!!!!!!!!!!comunque il pezzo di Fabrizio è molto bello....
21/01/2014 01:03
 
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aggiornamento sui bianchi spero si veda meglio il lavoro
21/01/2014 01:07
 
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Sempre piu bello vai Fabrizio! !! [SM=g1865391]
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