00 09/02/2011 09:44
INIBIZIONE A SVOLGERE OGNI ATTIVITA’ IN SENO ALLA F.I.G.C. A RICOPRIRE CARICHE FEDERALI ED A RAPPRESENTARE LA SOCIETA’ NELL’AMBITO FEDERALE A TUTTO IL 30 SETTEMBRE 2011.
CIACCIA DAVIDE (ATLETICO ROMA F.C. S.R.L.)
perchè al termine della gara si introduceva indebitamente ed in maniera violenta nello spogliatoio dell'arbitro e dopo avergli rivolto reiterate frasi offensive e minacciose tentava di aggredirlo allungando le braccia, impedito nel suo intento soltanto per l'intervento di addetti federali che ne impedivano il contatto; questi ultimi venivano a loro volta spinti e insultati dal medesimo (r.A.-r.cc.-r.proc.fed.).

INIBIZIONE A SVOLGERE OGNI ATTIVITA’ IN SENO ALLA F.I.G.C. A RICOPRIRE CARICHE FEDERALI ED A RAPPRESENTARE LA SOCIETA’ NELL’AMBITO FEDERALE A TUTTO IL 30 GIUGNO 2011.
CIACCIA MARIO (ATLETICO ROMA F.C. S.R.L.)
perchè al termine della gara si introduceva indebitamente ed in maniera violenta nello spogliatoio dell'arbitro e dopo averlo spinto facendolo indietreggiare gli rivolgeva reiterate frasi offensive e minacciose(r.A.-r.cc.-r.proc.fed.).

INIBIZIONE A SVOLGERE OGNI ATTIVITA’ IN SENO ALLA F.I.G.C. A RICOPRIRE CARICHE FEDERALI ED A RAPPRESENTARE LA SOCIETA’ NELL’AMBITO FEDERALE A TUTTO IL 31 MARZO 2011.
APPETITI FABIO (ATLETICO ROMA F.C. S.R.L.)
perchè al termine della gara si introduceva con fare violento nello spogliatoio dell'arbitro e gli rivolgeva reiterate frasi offensive e minacciose (sanzione aggravata per la sua qualifica di dirigente addetto all'arbitro r.A.-r.cc.-r.proc.fed.).

INIBIZIONE A SVOLGERE OGNI ATTIVITA’ IN SENO ALLA F.I.G.C. A RICOPRIRE CARICHE FEDERALI ED A RAPPRESENTARE LA SOCIETA’ NELL’AMBITO FEDERALE A TUTTO IL 31 MARZO 2011.
GIUFFRE VINCENZO (ATLETICO ROMA F.C. S.R.L.)
perchè al termine della gara si introduceva indebitamente con fare violento nello spogliatoio dell'arbitro e gli rivolgeva reiterate frasi offensive e minacciose (r.A.-r.cc.-r.proc.fed.).


ALLENATORE

SQUALIFICA PER DUE GARE EFFETTIVE
INCOCCIATI GIUSEPPE (ATLETICO ROMA F.C. S.R.L.)
perchè al termine della gara rivolgeva ad un assistente arbitrale una frase irriguardosa con tono minaccioso (r.A.A.).