00 09/10/2017 15:41
Re: io la penso così
[POSTQUOTE][QUOTE:135001618=DanieleLalli, 09/10/2017 14.11]la Questione è più che delicata. Da laurato in scienze motorie condivido a pieno che con i bambini devono esserci professionisti. Mi spiego meglio, ogni ragazzo è un sistema complesso ed unico e la bravura di un formatore, una guida, un mediatore, da non confondere con l'allenatore, sta proprio nel riuscire a far germogliare quello che ogni ragazzo ha dentro.

Io parto sempre da un concetto pedagogico determinante: L'insegnamento cosi come ci vogliono far credere, non esiste, perché l'apprendimento deriva dall'esperienza e che senza divertimento i bambini non apprendono in modo corretto. Al che mi domando il perché nelle scuole calcio (che già dal nome fanno capire che non sia proprio un luogo divertente) si ostinino a lavorare con metodi direttivi e di comando: un bambino che esegue un ottimo esercizio sotto la guida stretta di un ""allenatore"" non è sinonimo di ottimo apprendimento e questo a mio parere è un passaggio spesso e volentieri dimenticato.

Di talenti che hanno fatto e fanno la storia cresciuti creando calcio in un parco in una via o un oratorio ce ne sono a valanga.

Questa è la mia visione (in sintesi) del gioco del calcio, tu mi citavi il battimuro..per esempio è un gioco, un gioco libero del ragazzo. Ottimo si può partire da li ed arrivare a chissà quale altra regola o scenario, ma perché i grandi devono decidere regole, andamento e tipo di tecnica? Non possono guidarci i bambini e i ragazzi? Poi ci lamentiamo che abbiamo calciatori che non sono in grado di gestire situazioni o creare giocate illuminanti, estrose!

Esiste una tecnica corretta nel gioco del calcio? Io dico di no.

Credo che noi tutti, adulti, dovremmo fare un passo indietro e lasciare più spazio al formatore più esperto: Il gioco, il gioco libero.

A presto buon pranzo

Daniele[/QUOTE][/POSTQUOTE]
Secondo me il gioco del calcio è composto dal giusto connubio tra estro, tecnica fisicità e abnegazione. La tecnica che io chiamo subliminale è quella che permetteva a Maradona pelè a platini, ai grandi campioni di fare cose che non sanno neanche spiegare o insegnare, gli viene perchè dettata dal genio innato. Tutti gli altri devono applicarsi fare di necessità virtu', tirare fuori dal fisico quello che ti manca per essere un buon calciatore. La scuola calcio olandese ci ha spiegato che per uno sportivo normale per diventare calciatore ha bisogno di tre qualità, testa, fisico e tecnica di base.
Saluti