Chi è senza peccato scagli la prima pietra, chi non ha mai chiesto ne ricevuto punti alzi la mano. Probabilmente potrà farlo solo chi non ha mai disputato campionati di livello, quelli in cui una promozione od una retrocessione contano veramente.
Ormai tutti i campionati, giovanili o assoluti che siano, sono divisi in tre fasi: girone d'andata, girone di ritorno, Biscotto Time.
Le squadre che raggiungono la matematica salvezza e sono lontane dai primi posti oppure già certe di aver raggiunto l'obbiettivo finale, sono quasi "costrette" a cedere punti, falsando in effetti la regolarità del Campionato.
Inutile fare i moralisti o appellarsi agli alti valori dello sport, vale la legge del "Oggi a me, domani a te" o del "A buon rendere".
Il Calcio è un Gioco e come in tutti i giochi ci sono regole non scritte fatte di amicizie, alleanze, strategie.
Resta una "questione morale", specialmente quando queste regole non scritte vengono applicate nei settori giovanili.
Resta una fase del Campionato dove il divertimento ed il gusto di andarsi a giocare una partita perde il suo senso.
Non ritengo pensabile una autoregolamentazione ed allora vi chiedo:
in che modo l'organizzazione dei campionati, potrebbe evitare il Biscotto Time?
L'introduzione dei play-off e dei play-out è stata sicuramente la giusta strada, si potrebbe fare di più?