00 13/02/2010 21:32
GLI SCANDALI AL SALARIA SPORT VILLAGE NON FINISCONO !
ARTICOLO TRATTO DA ROMA2013 DI ENRICO PAZZI
www.roma2013.org/index.php?option=com_content&view=article&id=715:g8-e-mondiali-di-nuoto-per-il-gip-organizzata-al-salaria-sport-festa-con-sesso&catid=53...

L'imprenditore romano Diego Anemone, finito in manette per essere ritenuto il presunto corruttore del sottosegretario Guido Bertolaso e altri pubblici ufficiali per favoritismi negli appalti di alcune grandi opere, tra cui il G8 alla Maddalena, si sarebbe dato da fare per "organizzare una 'cosa megagalattica a base di sesso' in favore del Bertolaso" al Salaria Sport Village di Settebagni. Anemone si sarebbe attivato per "raccogliere denaro contante anche attraverso canali insospettabili, quali tale don Evaldo Biasini che, dal contenuto delle conversazioni intercettate, risulta occuparsi di opere di beneficenza in Africa". Lo scrive il gip di Firenze nella sua ordinanza, sulla base dei testi di alcune intercettazioni.

Emergono così nuovi particolari sull'inchiesta che ha travolto i vertici della Protezione civile e le persone coinvolte negli appalti della Maddalena. Una "storia di ordinaria corruzione", come l'ha ribattezzata il gip Rosario Lupo, "gravissima per la sistematicità delle condotte e dei rapporti illeciti". Per l'avvocato Filippo Dinacci, difensore appena nominato da Guido Bertolaso, "siamo in presenza di un grande equivoco che sarà quanto prima chiarito".

Le "prestazioni sessuali" al centro benessere. Secondo quanto ricostruito dal gip, il capo della Protezione civile avrebbe goduto di "prestazioni sessuali" presso il "centro benessere riconducibile all'Anemone". "Il tenore delle conversazioni intercettate non consente interpretazioni diverse", si legge nel provvedimento: a Bertolaso erano state messe a disposizione "prestazioni sessuali presso il suddetto centro". La "festa megagalattica" - risulta dalle intercettazioni - è poi saltata a causa di un impegno del capo della Protezione civile. "Un'occasione, peraltro, che verrà sfruttata dal Bertolaso solo in un momento successivo", precisa il gip.


Nell'ordinanza si ribadisce che nel "centro benessere Salaria sport village, riconducibile alla stessa famiglia Anemone", Bertolaso usufruì "non solo di 'massaggi', ma anche di vere e proprie prestazioni sessuali", come proverebbero diverse conversazioni intercettate.

Interrogatori per i quattro arrestati. E proprio Diego Anemone verrà interrogato domani insieme ad Angelo Balducci, Mauro della Giovampaola e Fabio De Santis, tutti arrestati ieri nell'ambito dell'inchiesta della procura di Firenze. De Santis, arrestato a Milano e assistito dall'avvocato Remo Pannan, sarà sentito per rogatoria nel capoluogo lombardo; Balducci (assistito da Franco Coppi e Gabriele Zanobini), della Giovampaola (assistito da Antonio Albano) e Anemone (assistito da Adriana Boscagli e Gianluca Riitana) saranno invece interrogati nel carcere di Regina Coeli a Roma dal gip fiorentino Rosario Lupo, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. Per l'autorità giudiziaria fiorentina, il provvedimento dell'arresto è stato reso necessario "dall'insidiosità delle condotte degli indagati", che avrebbero potuto "reiterare i reati, inquinare le prove e fuggire". Dalle indagini, infatti, è emerso che "sia Balducci che Anemone avevano in programma una partenza, il che rende concreto e attuale il pericolo di fuga".

Malinconico: "Sempre pagato per i soggiorni al Pellicano". "Ho sempre pagato per i miei soggiorni e non ho mai avuto rapporti con Anemone". Così l'attuale presidente della Fieg, Carlo Malinconico, risponde alle indiscrezioni riportate oggi da Repubblica rispetto ai suoi rapporti con Balducci e Anemone e ai suoi soggiorni nell'Hotel il Pellicano. "Sono stato presentato all'Hotel in questione dall'ingegner Balducci, che ricopriva carica istituzionale. Non conosco, invece, né ho avuto rapporti con l'imprenditore Anemone. Ricordo comunque di aver pagato per i miei soggiorni a Il Pellicano, pagamenti di cui sono in grado di recuperare le ricevute fiscali". All'epoca dei fatti Malinconico era segretatrio generale alla presidenza del Consiglio.


Toro: "Non avevo segreti da rivelare". Nel frattempo il procuratore aggiunto di Roma Achille Toro, iscritto nel registro degli indagati, fa sapere di essere tentato dal lasciare la magistratura, ma non se la sente "perché c'è di mezzo il figlio". "Non avevo segreti da rivelare - ha detto - io e mio figlio non abbiamo mai conosciuto Angelo Balducci e Diego Anemone, tantomeno abbiamo avuto contatti con loro tramite altre persone. Bertolaso l'ho visto solo una volta in una occasione ufficiale. I colleghi di Firenze saranno stati scrupolosi, ma il dolore adesso è tanto". "Posso dire - ha aggiunto - che la sola persona che conosce mio figlio è l'avvocato Edgardo Azzopardi (il cui colloquio con uno degli indagati ha determinato il coinvolgimento di Toro e del figlio Camillo nell'inchiesta di Firenze, ndr) sul quale non voglio dire nulla". Il magistrato romano e il figlio sono indagati per rivelazione del segreto d'ufficio. A Camillo Toro è contestato anche il favoreggiamento personale. Intanto entrambi hanno nominato i difensori: Achille Toro sarà assistito dall'avvocato Roberto Rampioni, il figlio Camillo da Salvatore Sciullo.

L'intercettazione: l'organizzazione della festa. Secondo la ricostruzione del gip di Firenze, Anemone avrebbe deciso di organizzare una "mega festa" per Bertolaso subito dopo averlo incontrato nel settembre del 2008 per comunicargli un aumento dei costi previsti per l'esecuzione delle opere del G8. Dal testo dell'intercettazione emerge che la festa, alla fine, era stata rimandata "ad altra occasione".

Bertolaso al telefono con Rossetti. Il 21 novembre del 2008 Bertolaso è al telefono con Rossetti, gestore del centro benessere Salaria sport village. Bertolaso chiede a Rossetti di avere "il solito", "quella brava". "Sono Guido, buongiorno... Sono atterrato in questo istante dagli Stati Uniti, se oggi pomeriggio, se Francesca potesse... Io verrei volentieri, una ripassatina". "Perfetto", risponde Rossetti. "Perché so che è sempre molto occupata... siccome oggi pomeriggio sono abbastanza libero, ti richiamo tra un quarto d'ora".

Il gip: "Storia di ordinaria corruzione". Così il gip di Firenze ha definito l'inchiesta che ruota attorno al sottosegretario Bertolaso. Per spiegare "l'ordinaria corruzione" il magistrato ricostruisce le tangenti pagate con denaro, ville, auto di lusso ed escort in cambio di appalti milionari per il lavori del G8 alla Maddalena e la realizzazione o ristrutturazione di imponenti impianti sportivi in occasione dei mondiali di nuoto del 2009 a Roma. "I fatti sono gravissimi - scrive il gip - proprio per la sistematicità delle condotte illecite e dei rapporti illeciti di cointeressenza tra gli indagati e le rilevantissime ripercussioni finanziarie ed economiche ai danni del bilancio dello Stato". Ripercussioni, prosegue il gip, rese possibili "da una normativa ampiamente derogatoria delle ordinarie regole in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici".

A rischio l'indagine di Roma. Intanto l'inchiesta capitolina sugli appalti per le Grandi Opere rischia di essere trasferita per competenza a Perugia. La presenza nell'incartamento della procura di Firenze del procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, tra gli indagati ha determinato la decisione del gip di Firenze Rosario Lupo di dichiararsi incompetente e ordinare la trasmissione delle carte a Perugia, 40 fascicoli. In ambienti giudiziari si sottolinea comunque come il coinvolgimento di Toro nell'indagine di Firenze sia altra cosa rispetto all'intero procedimento dei magistrati capitolini. Per dirimere comunque la questione bisognerà attendere che l'incartamento toscano arrivi a Perugia. In attesa di tale accertamento il lavoro dei pm di Roma rimane congelato, benché fossero in procinto di svolgere sequestri e perquisizioni.