00 17/02/2010 11:36
FIGC E AIA L'ASSURDITA' NON CONOSCE CONFINE


Che ci sia una questione morale in Federcalcio è sotto gli occhi (ciechi) di tutti, ma che per superarla si vieti le bestemmie in campo è un’assurdità senza pari. Non vogliamo apparire blasfemi ma i problemi nel calcio sono altri e se il turpiloquio e le bestemmie sono il ver...o “mostrum” allora vuol dire che Abete e la sua combriccola sono alla frutta.
Nel Consiglio Federale non si è arrivata a nessuna grande decisione ma da buoni democristiani si è cercato di far luce sul buio dell’anima dei calciatori, perseguitando i blasfemi con una sorta di Santa Inquisizione del Calcio.
Perché il vero problema è che i giocatori bestemmiano e di conseguenza il calcio va male e si hanno problemi di etica e di morale perché è tutta una questione di Karma: tu fai cose deprecabili e di conseguenza tutto va a rotoli.
Ma fateci il piacere, il sistema è da rifondare con uomini veri che abbiano il coraggio delle proprie azioni e non con personaggi che sembrano usciti dalla penna di William Blake e dalle sue farneticazioni (?) massoniche.
Giancarlo Abete, il presidente Federale (?), non è mai a conoscenza di quello che accade nel mondo del calcio, ultimamente Paolo Dondarini è stato eletto presidente della Sezione di Finale Emilia e il nostro non sapeva nulla, come forse non sapeva nulla di Braschi e Pairetto, oppure di altri personaggi che gravitano nella FIGCe che hanno subito pesanti squalifiche o condanne anche dalla giustizia ordinaria o di casi di nepotismo che farebbero impallidire anche gli atenei di qualche università italiana.
L’ex arbitro Paolo Dondarini fu condannato a 2 anni di reclusione (con sospensione condizionale della pena) e 20mila Euro di multa in relazione a due capi di imputazione di frode sportiva e gli fu comminata anche una pena accessoria: che prevedeva che per tre anni il Dondarini non potesse neanche avvicinarsi in posti dove si pratica sport o negli uffici della sezione arbitrale o in FIGC, ecc.
Ma non si può allontanarlo dal mondo del calcio perchè tanto una finestra aperta la si trova sempre e mentre ci si arrampica sui cornicioni il presidente federale continua a girare la testa dall’altra parte e i consiglieri federali e il mondo arbitrale continuano a non far nulla per riacquistare quella credibilità che non hanno ma la cosa grave è che non gli interessa avere.
Proprio il presidente dell’AIA Nicchi, al raduno di metà campionato, che si è svolto in Sicilia, ha detto: “Non ci sarà un arbitro o un dirigente che infrangerà le regole, specie quelle comportamentali, sotto la mia gestione.
I dirigenti tutti hanno il dovere di essere di alto livello morale”.
E nel mentre Dondarini veniva eletto nella sezione di Finale Emilia, allora: o stiamo vivendo in un racconto di Samuel Beckett e del suo teatro dell’assurdo oppure è finita la decenza e non ci resta che farci una bella risata.
Ma se dobbiamo dirvela tutta a noi viene solo da piangere e sono ormai quattro mesi che portiamo avanti con i fatti il nostro “j’accuse” al mondo del calcio.
Ma noi siamo quelli che non avevano capito che il grande problema morale del nostro calcio era nel turpiloquio e nelle bestemmie una volta risolto questo si poteva guardare al futuro con ritrovata fiducia.
Vergognatevi.