00 09/02/2010 19:08
ROMA - I ben informati ci hanno comunicato che il signor Giancarlo Abete mal sopporta i nostri interventi e che è piuttosto infastidito dagli articoli di Robin HOOD. Il signor presidente (si fa per dire), prima di prendersela con noi, dovrebbe farsi un piccolo esame di coscienza e guardarsi allo specchio (se ne possied...e uno) che rappresenta la cruda realtà.
Uomo senza nessun consenso, è arrivato alla Presidenza della FIGC ed alla sua riconferma grazie a due galantuomini che hanno il senso dell’onore e mantengono la parola data costi quel che costi, cosa assai rara ai giorni nostri ed inesistente alla corte del nostro paladino.
Sì, sono proprio loro: i Presidenti Carraro e Tavecchio che mantenendo fede all’impegno a suo tempo assunto hanno trasformato un eterno candidato, un eterno vice, in un presidente “sidonai, sidonai, non l’avessero fatto mai”.
Quest’ultimo, una volta incassato l’incarico, si è completamente dimenticato dei suoi grandi elettori, non ascolta e mal sopporta neppure i consigli e i suggerimenti che gli vengono dati.
Che volete, la riconoscenza non è di questo mondo, e soprattutto non nel DNA degli ex democristiani.
Il problema è che presidente si nasce e non si diventa, il carisma o lo si possiede o non si acquista al mercato. Solamente nelle favole i brutti anatroccoli diventano splendidi cigni.
In questa sua infausta gestione il presidente ha fatto toccare il fondo alla FIGC.
Chi estraeva le palline dall’urna, quelle palline taroccate ed artefatte, con cui si falsavano i risultati delle partite, il signor Nicchi è diventato presidente del settore arbitrale (fatti documentati dall’inchiesta dei magistrati napoletani su calciopoli).
Il signor Pairetto e il signor Braschi con precedenti e storie censurabili e con fatti sotto gli occhi di tutti e agli atti della magistratura napoletana per il primo e della Commissione disciplinare dell’Aia per il secondo (caso Siena) ricoprono oggi incarichi delicati.
L’ex presidente del Comitato Interregionale, che ha lasciato debiti e consulenze per oltre un milione di euro (relazione del Commissario Straordinario Senatore Delogu), siede nel Consiglio di amministrazione della Federcalcio S.r.l. e percepisce circa tremila euro mensili.
Il Presidente della Commissione Antidoping, che designava per questo delicato incarico persone che non rivestivano la qualifica di Ispettore antidoping, siede tranquillamente al suo posto.
Signor presidente Abete, questa non è una questione morale? È forse morale mantenere in servizio pensionati con mega contratti privati, fare assunzioni ad libitum, dare a pochi privilegiati, oltre lo stipendio, dei benefit che ne raddoppiano o ne triplicano l’importo, quando vi sono tanti giovani laureati e ben preparati che aspirano a reperire un’occupazione?
Tutto questo è forse morale? Ci meravigliamo come nessuna Procura della Repubblica non abbia ancora aperto un fascicolo per conoscere quello che succede in Federcalcio.
Per favorire l’acquisizione di notizie o di fatti eventualmente rilevanti abbiamo deciso di inviare loro il nostro giornale.
Il prestigio del Presidente e l’autorità del Consiglio Federale sono succubi di una segretaria giunta al pensionamento e trattenuta in servizio, che opera nel settore giovanile scolastico e che, forte dei suoi appoggi a sinistra, ne condiziona l’attività e il volere (ne fa fede il verbale del Consiglio Direttivo del Settore Giovanile del mese di novembre u.s. e la lettera inviata successivamente ad Abete dal presidente facente funzione Giacomini).
Presidente Abete, nel tollerare tutti questi fatti, esiste forse la dignità? Farsi trascinare da Lippi o trascinare Lippi (cosa che al momento non è chiara) in una “marchetta elettorale” in Campania con un candidato di centro destra al Consiglio Regionale, candidato che era stato in passato direttore generale del Napoli, danno un immagine non proprio splendida della sua persona.
A Roma, tollerano gli intrighi di una segretaria giunta al pensionamento, e trattenuta in servizio, che aspira a diventare Presidente del Settore Giovanile Scolastico con l’appoggio dei suoi amici di sinistra, a Napoli con il centro destra.
Questi fatti ci ricordano un detto napoletano: o Francia o Spagna purché si mangna”.
Di fronte a tutto questo scempio non possiamo che imitare Cicerone: quando la finirai ABETE della nostra pazienza!
Noi non abbiamo problemi di tempo, usciamo in edicola ogni settimana e gutta ad guttam cavat lapidem (goccia a goccia si scava anche la pietra).



robinhood.calcio@hotmail.it