00 21/03/2010 10:54
PER LA GIUSTIZIA SPORTIVA NESSUN COLPEVOLE PER LA MORTE DI ALE BINI
misterc22, 21/03/2010 0.51:



Il 2 febbraio 2008 moriva Alessandro Bini sul campo dell'Almas. La sua vita si è fermata contro un rubinetto. Quell'arnese mortale non ci doveva stare secondo le norme dettate dal Regolamento FIGC.
il 14 gennaio 2010 la Commissione Territoriale presso il Comitato Regionale del Lazio infligge 3 anni di inibizione al Sig. Durante Gennaro a seguito dei deferimento della Procura Federale (C.U. n. 84 del 14.01.2010) Ieri la CDN ha pubblicato la sentenza attraverso il C.U. n. 67/CND relativa all'appello del reclamante ove lo stesso veniva prosciolto da tale deferimento.
Ho l'impressione che si stia facendo il gioco delle tre carte, la Commissione Disciplinare Nazionale costituita da illustri dottori in legge anzichè riaprire le indagini nei confronti di altri responsabili in solido con il Durante ha pensato bene di sentenziare con estrema leggerezza la non colpevolezza dell'inibito.
Cito testualmente quanto riportato sul comunicato relativamente alla inibizione del Sig. Durante :
"La Procura Federale ha sostenuto che al deferito,vicepresidente all’epoca del fatto della
Società Almas Roma Srl, in quanto munito di poteri di rappresentanza legale della Società,
fosse ascrivibile la violazione di cui all’art. 1, comma 1, CGS, in relazione all’art. 27,
comma 1 B, lett. c), Regolamento LND, per il comportamento antiregolamentare consistito
nella inosservanza della distanza minima prevista dalla normativa di settore, riguardo alla
c.d. area di destinazione, e per non aver provveduto a proteggere gli ostacoli fissi presenti
ai bordi del terreno di giuoco, con appositi materiali antiurto.
Destinataria del deferimento è stata anche la Società, ai sensi dell’art. 4, comma 1, CGS,
la quale ha definito il procedimento ai sensi degli artt. 23 e 24 CGS.
La Commissione di prime cure è pervenuta all’affermazione di responsabilità del Sig.
Durante, ritenendo che lo stesso condividesse i poteri di rappresentanza con i Sigg.ri Massolo e Nicolai, rispettivamente Presidente e Segretario della Società, deceduti nelle more. A sostegno di tale assunto ha accolto la tesi con la quale la Procura Federale ha
sostenuto “che la responsabilità in ambito sportivo non si limita ai soggetti muniti della rappresentanza formale della Società ma si estende ai rappresentanti sostanziali ed a tutti coloro che, per le mansioni ed i ruoli ricoperti in Società, abbiano violato effettivamente le norme federali”. Emerge, altresì, che il Durante sia stato individuato quale soggetto legalmente responsabile in ragione del ruolo ricoperto in Società e delle mansioni
effettivamente ricoperte, gravando sullo stesso il dovere di sovrintendere e controllare le attività di segnatura del terreno di gioco e di rispetto della specifica normativa. Precisa la Commissione, così motivando la non condivisione delle difese del deferito, che un
procedimento sportivo non può e non deve arrestare l’analisi al rispetto formale delle leggi
statuali, ma deve scrutinare sul rispetto delle norme sportive che impongono precisi
obblighi non solo ai rappresentanti legali ma a tutti i tesserati. Il Durante, pertanto, è stato
ritenuto responsabile in ragione del ruolo dirigenziale svolto in Società e delle effettive
mansioni svolte al momento che sarebbero state di presidente di fatto, stante la gravissima malattia del Presidente Massolo, e di dirigente apicale nella gestione più propriamente agonistico – sportiva, con funzioni quindi di controllo anche sulla gestione
dell’impianto sportivo, che avrebbe condiviso con il Presidente ed il Segretario e, con ogni
probabilità, anche con altri dirigenti che l’indagine non sarebbe riuscita pienamente ad individuare."
Sono schifata da questa sentenza. Non ci sarebbero altre parole che dipingano meglio quello che sento. Qui non stiamo parlando di Calciopoli, Moggi e i loro derivati. Parliamo di un ragazzino che è morto. Allora a quei dottori laureati in legge che emettono tali sentenze dico: se fosse capitato a vostro figlio? Oltretutto il Sig. Durante, anche lui padre, è conosciuto, nell'ambito sportivo, da tutti come il Presidente, non raccontassero balle. In primo grado era stato condannato per tre anni. Adesso tutto cancellato. Prosciolto. E’ una vergogna!
Se è vero che la giustizia sportiva ha una normativa diversa rispetto a quella ordinaria avrebbero dovuto almeno ritenere in solido responsabili l'altro vicepresidente e il consiigliere, persone presenti nell'assetto societario. Non di certo scagionare Durante.
Il deferimento di tre anni , poteva essere il detrerrente utile per far pensare bene a coloro che vivono questo mondo, che è necessario essere attenti e vigili sulla sicurezza di tutti i ragazzi che svolgono una attività sportiva, rispettando le norme dettate dalle stesse federazioni. Ma d'altra parte questo lo può capire solo chi è stato colpito direttamente, solo chi si è visto negare vivere il proprio figlio.
Sono pronta a lottare contro tutto e tutti, ma ad oggi resta il fatto che Alessandro Bini vittima del sistema, fatto di favori di speculazioni e anche di mazzette, ancora non riesce avere quella giustizia di cui tutti parlano ma nessuno poi si ritiene responsabile.
Stiamo andando verso i 3 anni dalla sua morte e anche per quel riguarda la giustizia ordinaria ancora non si vede luce: scioperi dei penalisti rinvii e quant'altro, ma forse non sono stata in grado di dare quel risalto mediatico che hanno dato altri sfortunati come me al caso oppure semplicemente non avevo lle spalle qualcuno che contava!!!!!
Questa è l'Italia, l'Italia dove finisce tutto a taralucci e vino..... anche la vita di un ragazzino...

Delia la Mamma di Alessandro




VEDI LINK: www.facebook.com/?ref=home#!/group.php?gid=104230722941800&am...



[Modificato da fausto1969 21/03/2010 10:57]