00 20/06/2018 16:25
Re: Re: Re: Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:135802677=Genitore, 20/06/2018 12.16]


No per mia sfortuna non ho mai giocato a calcio, mi sarebbe piaciuto ma i miei genitori si sono sempre opposti (forse oggi capisco il perché), la mia considerazione è basata sull'esperienza vissuta.

In passato ho commesso l'errore di credere che un ragazzo potesse migliore allenandosi con queste "TOP" del dilettantismo, in parte si ovvero sulla tecnica e rapidità, e ho ceduto alle lusinghe, ma ho clamorosamente sbagliato sottovalutando l'aspetto psicologico. Non tutti i ragazzi soprattutto nell'adolescenza sono pronti (trovi nella stessa squadra bambini e uomini) e il calcio di oggi è fatto di Kg e Cm invece che di tecnica e gioia.
I ragazzi rendono al meglio quando si trovano nella loro Confort Zone, successivamente quando saranno maturi veramente si giocheranno le loro carte.
Tanto i fenomeni vengono notati ugualmente; tutti gli altri si evidenziano di più se si trovano in una squadra meno preparata, perché nelle Top essendo tutti bravi non si notano molto le differenze, anzi si rischia che il ragazzo involve perché magari il mister lo ritiene meno pronto rispetto ad un altro (ci può stare, le scelte tecniche sono parte del gioco) e quando entra gli ultimi 15/20' cerca di strafare facendo peggio, oppure perdendo il ritmo partita si disabitua a combattere.

In sintesi il mio pensiero è questo: considerando le probabilità di successo perché un ragazzo vada nel professionismo, vale la pena farlo soffrire e combattere da quando è bambino???

Gli addetti ai lavori (Fed/DS/Società/Mister/Procuratori etc) ci sguazzano tra le pieghe di questi nostri dubbi, e mentre noi ci stressiamo per trovare soluzioni ad organizzare trasferte x allenamento/studio/alimentazione/famiglia/lavoro questi si trovano dietro scrivanie riciclate e guadagnano alle spalle nostre e dei nostri ragazzi.

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Ecco, questo tuo discorso lo condivido pienamente caro "genitore".
I propri ragazzi devono giocare in un ambiente a loro consono, dove possono esprimere le proprie qualità, senza stress ( ricordiamoci che lo sport serve proprio per divertirsi e passare del tempo per sfogarsi positivamente ), in un contesto di gioco a loro adatto per caratteristiche tecniche e caratteriali.
Tutto il resto serve solo a stressarli e a renderli nervosi, soprattutto se devono fare fatica per farsi notare.