00 07/10/2014 17:56
METTI ANCHE L'INIZIO DELL'ARTICOLO,CHE PARLA DI FRISK,COGLIONE!HAI TIRATO FUORI UN ARTICOLO DI 10 ANNI FA!COME SEMPRE MAESTRI A DISTORCERE LA VERITA'.

Roma giallorossa è attonita, shoccata, il giorno dopo gli ennesimi «fatti dell’Olimpico». C’è chi tace, in lutto. Chi ammette: adesso abbiamo esagerato. Chi intigna: quell’arbitro è un mascalzone, un provocatore, hanno fatto bene, o quasi… Un mercoledì nero per i romanisti, scrive un quotidiano. Iniziato con il nuovo «caso Cassano», proseguito con l’ammonizione a Totti, l’espulsione di Mexes e un primo tempo meritatamente in svantaggio, conclusosi con la faccia insanguinata dell’arbitro Frisk. Un mercoledì che segue, come non vederlo, una catena fatta di tanti, troppi «nervosismi», dalla rissa col Galatasaray alle tante polemiche innestate da Sensi, alle corna di Cassano in diretta tv a San Siro, allo sputo di Totti in Portogallo. Immagini che fanno il giro del mondo, che rovinano un’«immagine» sapientemente costruita grazie ai tanti che – per mestiere ma anche per passione – cercano da tempo di confezionarla in positivo. Ma perché tutto questo? Come è potuto succedere, come può succedere? Nulla è solo frutto del caso, soprattutto quando gli eventi si susseguono formando una catena che si allunga nel tempo. E allora proviamo a ragionare, proviamo a capire cosa c’è nel Dna e nella storia, recente e meno recente, della squadra giallorossa.