QUELLO CHE SI DEVE SAPERE
Influenza suina (in inglese swine influenza o swine flu) è il termine con cui ci si riferisce ai casi di influenza provocati da trasmissione endemica di Orthomyxovirus dai suini all'uomo. I virus sono denominati Swine influenza virus (SIV). La distinzione non è basata sulla filogenesi. I ceppi SIV isolati finora sono stati classificati come Influenzavirus C o come uno dei numerosi sottotipi dell'Influenzavirus A[1] Oggi si ritiene che l'influenza suina sia una malattia respiratoria dei maiali causata da un virus influenzale di tipo A. Questo tipo di influenza colpisce con una certa regolarità i maiali. Normalmente gli esseri umani non vengono colpiti da questo virus anche se sono stati documentati casi di contagio (sono stati osservati 12 casi negli Stati Uniti nel periodo che va da dicembre 2005 a febbraio 2009, generalmente tra quelle persone che sono state a contatto con i suini).
Recentemente (aprile 2009) un virus di questo tipo ha contagiato degli esseri umani ed è stata dimostrata inoltre la diffusione da essere umano ad essere umano. Non sono però ancora disponibili dati certi che indichino quanto sia semplice il passaggio del virus da essere umano ad essere umano(PORKO) .
Secondo i ricercatori dell'Università di Pittsburgh il virus comparve per la prima volta nel 1918, nel corso degli anni si sono avvicendati periodi di diffusione ad altri di recessione temporanea; dal 1977 il virus accompagna l'influenza stagionale.
Indice
1 Pandemia della febbre suina del 2009
1.1 Valutazione del rischio
2 Sintomi
3 Prevenzione
4 Vaccinazione
5 Cura
6 Prognosi
7 Note
8 Altri progetti
9 Collegamenti esterni
Pandemia della febbre suina del 2009
Per approfondire, vedi la voce Pandemia della febbre suina del 2009.
Da aprile 2009 sono stati accertati focolai di infezione nell'uomo in Messico. Il numero dei casi, la presenza di morti accertati e la trasmissione da uomo a uomo hanno fatto salire il livello di allarme. Casi sporadici sono sospettati anche in altri paesi americani. Il virus sembra colpire caratteristicamente le persone adulte sane e molto meno, al contrario della influenza classica, anziani e bambini. Questo è probabilmente dovuto al fatto che bambini e anziani sono in gran parte vaccinati contro l'influenza stagionale, e sembra che questa protezione diminuisca la capacità di infezione su questi individui.[5] L'alimentazione a base di carne suina non aumenta le probabilità di contrarre l'infezione che si trasmette da uomo a uomo per via aerea come le comuni influenze. Secondo il prof. Calvielli Giu i casi di virus di origine animale mutati e trasmissibili da uomo a uomo sono dovuti ai metodi di allevamento del bestiame nutrito a base di mangimi animali. Anche se alcuni Stati hanno autorizzato l'abbattimento di maiali indiscriminato nel loro territorio, consumare carne di maiale cotta ad almeno 70 gradi sembra azzerare la probabilità di trasmissione maiale-uomo della malattia attraverso carne di suino infetta.
Valutazione del rischio
Per il momento la pandemia è molto meno aggressiva delle precedenti. Ma per prevedere l'evoluzione occorre valutare:
La gravità delle ondate successive - difatti le pandemie hanno tendenza a diffondersi a 2-3 ondate in cui le ultime sono peggiori delle prime.
La qualità dei servizi sanitari offerti, sicuramente migliorati rispetto al passato.
La vulnerabilità della popolazione al nuovo virus A/H1N1, in particolar modo la letalità riguardante i soggetti con patologie croniche, i quali sono aumentati rispetto al passato.
Il trasformismo virale - in particolare durante le ondate influenzali invernali il virus potrebbe incontrarsi con i virus influenzali già in circolazione nell'uomo.
Sintomi
Oggi i sintomi hanno molti tratti in comune con quelli della normale influenza, prevalentemente a carattere respiratorio, accompagnati talvolta da nausea, vomito e diarrea. Tuttavia al momento non si conosce perfettamente né l'estensione né si hanno sufficienti informazioni sul particolare ceppo d' influenza umana derivata da quella suina. Sembra che i sintomi siano diversi a seconda delle zone in cui il virus si è attivato. Mentre nella zona di probabile origine, in Messico, si manifesta una sintomatologia con infezioni respiratorie, negli Stati Uniti si presentano vomito e problemi gastroenterici. In linea di massima si accusano sintomi aspecifici quali febbre di intensità variabile, sonnolenza, malessere, scarso appetito e cefalea, associati frequentemente a raffreddore, tosse e mal di gola. È consigliabile un controllo medico ogniqualvolta compaiano i sintomi sopraelencati.
Prevenzione
Pendolari di Città del Messico in metropolitana con le mascherineComportamenti apparentemente banali sembrano avere una buona efficacia nel limitare e prevenire il contagio da parte dell'influenza suina. Coprire naso e bocca e lavarsi spesso e bene le mani con acqua e sapone (o disinfettanti a base alcolica) sembra essere una misura efficace nel limitare la diffusione virale[8]. Negli Stati Uniti d'America una campagna stampa ha informato i cittadini su questo semplice presidio. Per evitare l'infezione non bastano le comuni mascherine ma occorrono quelle chirurgiche. I consigli per non ammalarsi sono quelli consueti in questi casi: evitare di andare nei paesi d'origine della malattia, non frequentare luoghi affollati, curare l'igiene personale.
Una direttiva ministeriale del Governo italiano invitava, nel maggio 2009, chi fosse tornato dal Messico in Italia in quel periodo a rimanere a casa per sette giorni, a scopo precauzionale; tuttavia il nostro paese non ha sospeso i voli con destinazione i Paesi colpiti.
Vaccinazione
La vaccinazione è il metodo più efficace per la prevenzione della malattia e delle sue complicanze. È stato osservato che il vaccino contro il virus influenzale stagionale non protegge contro l'influenza suina.
Vaccini specifici monovalenti contro l'H1N1 saranno autorizzati negli Stati Uniti a partire da metà Ottobre 2009.
È probabile che le dosi di vaccino necessarie per una completa vaccinazione di massa non saranno disponibili perché occorre tempo a prepararle, pertanto le autorità statunitensi raccomandano una iniziale vaccinazione per specifici gruppi di pazienti, particolarmente a rischio tra cui:
donne in gravidanza, persone che vivono con bambini di meno di 6 mesi, personale sanitario a contatto con soggetti potenzialmente infetti, bimbi di età compresa tra 6 mesi e 4 anni, bimbi, adolescenti o persone di età compresa tra i 25 e i 64 anni, con patologie croniche per le quali sono a rischio di complicanze severe (malattie cardiache, polmonari o epatiche croniche, immunosoppressione, cancro, gravidanza, obesità (in alcune casistiche).
Cura
Per la cura sembrano essere utili i comuni antivirali come l'Oseltamivir la cui efficacia non è del tutto dimostrata poiché nell'ultima influenza invernale non ha dato buoni risultati nel 90% dei casi contrariamente al Zanamivir che è stato risolutivo per sanare dall'influenza normale. In ogni caso, la guarigione avviene di solito senza grosse difficoltà, dato che la nuova influenza presenta un tasso di mortalità pressoché analogo a quello delle influenze stagionali.[senza fonte] Sir Liam Donaldson, Chief Medical Officer per l'Inghliterra, recentemente ha dichiarato che circa il 16 per cento di coloro che sono morti per influenza A/H1N1 erano perfettamente sani e non seguivano alcuna terapia prima dell'infezione. Un ulteriore 17 per cento aveva solo problemi moderati, come pressione alta o diabete. Il resto dei decessi invece si sono verificati in soggetti immunodepressi o comunque con problemi di salute preesistenti.
Secondo organi di stampa non specialistica, tuttavia «entrambi i farmaci raccomandati per l'influenza si sono dimostrati efficaci contro campioni virali della nuova malattia».
Il virus è stato isolato e si sta procedendo alla produzione di un vaccino. «Stiamo analizzando la sequenza nucleotidica e ci stiamo attivando per il vaccino», ha detto il direttore del Centro Novartis Vaccines and Diagnostics di Siena, che si pensa non potrà essere disponibile prima di ottobre 2009. Il vaccino, a seconda dell'evoluzione della pandemia, potrebbe divenire obbligatorio.
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha dichiarato lo stato di pandemia in seduta urgente con circa 27 mila casi di contagio e circa 160 morti.
Prognosi
Il tasso di mortalità è stato stimato tra lo 0,1 - 0,5% (contro circa l'1% dell'influenza normale), ma non può tutt'ora essere calcolato perché non si conosce il numero delle persone infettate - molto spesso infettate e guarite senza nemmeno sapere di aver avuto l'influenza suina - [13] [senza fonte], la remissione dei sintomi avviene in genere entro i 2-4 giorni dall'inizio delle manifestazioni respiratorie. La malattia sembra particolarmente aggressiva in Messico, paese di origine dell'epidemia, dove muore circa il 5% dei pazienti.
Note
^ Veterinary Sciences Tomorrow, Swine influenza: a zoonosis articolo di Paul Heinen datato 15 settembre 2003 riporta che "I virus dell'influenza B e C sono stati isolati praticamente solo dall'uomo, sebbene l'influenza C è stata isolata nei suini e l'influenza B recentemente nelle foche."
^ «World Health Organization: Swine flu could spread globally», CNN.com. URL consultato in data 2009-04-25.
^ «Cosa è l'Influenza suina», cheiron.com. URL consultato in data 2009-05-08.
^ «Nuova influenza: ricostruita vita H1N1, nato in uUSA 90 anni fa». L'Unità, 30-06-2009. URL consultato in data 30 giugno 2009.
^ Repubblica.it del 25/04/09
^ La Repubblica del 27/04/09
^ Trascrizione del briefing con la stampa, CDC, 23 aprile 2009
^ Prevenire la diffusione dell'influenza H1N1 lavandosi bene le mani
^ Swine flu: Up to 160 Britons held in quarantine overseas (Dailymail.co.uk)
^ Milano Finanza Online
^ Ginevra, 24 apr. - Non siamo disarmati di fronte al nuovo ceppo di influenza suina H1N1 che ha finora causato almeno 61 morti in Messico e otto casi di contagio negli Usa. Lo ha reso noto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) secondo cui il virus reagisce all'antivirale Tamiflu. (Agenzia Giornalistica Italia)
^ Libero news
^ Organizzazione mondiale della sanità: Influenza (Seasonal). URL consultato il 27-08-2009.