da corriere laziale
Eccellenza: Stella Polare, ultime 48 ore. Spunta l’ipotesi Tortosa. Entro giovedì le garanzie per rilevare il club.
di Paolo Corbi
Continuerà a brillare la Stella Polare? Se la risposta dovessero darla gli astronomi o i boy scout, ci riderebbero in faccia e risponderebbero che, da sempre e per sempre, ci sarà una stella polare ben allineata con l'asse di rotazione del pianeta, indicandone i poli celesti. Se la risposta, e questo è il nostro caso, dovessero darla gli addetti ai lavori del calcio laziale, di certezze ce ne sarebbero sicuramente molte meno.
Perchè la Stella Polare, la società di calcio legata, fino a poco tempo fa, al gruppo sportivo della Guardia Costiera, la Stella più profana ma anche più passionale rispetto alla sua alter ego celeste, sta lottando da qualche settimana con la crisi economica che rischia di trasformarla in un buco nero, una stella morta che non permette a nulla di sfuggire alla sua attrazione. E nel buco nero della Stella Polare rischia di finire il destino della società, che negli ultimi anni aveva brillato, è proprio il senso di dirlo, per successi in campo e fuori, con la prima squadra ma anche con la juniores; e anche quello dei suoi tesserati.
Ma una Stella Polare, come ripetono gli astronomi, ci sarà sempre. Oggi è Polaris, poi toccherà a Alrai e poi a Alderamin, che si verranno a trovare sull’asse di rotazione terrestre un giorno molto lontano. E, allo stesso modo, dopo la Stella Polare targata Guardia Costiera, il cui progetto è purtroppo naufragato (ironia del destino…) in mezzo alla tempesta economica, potrebbe essercene un’altra. E qui, veniamo alla notizia di questi ultimi giorni. Perché, dopo il "rompete le righe" dei giorni scorsi, un gruppo si è fatto sotto per verificare lo stato del club e provare a raccogliere l’eredità della Stella Polare. Si tratta di un gruppo di genitori di ragazzi della juniores del club, guidati dal signor Tortosa, che hanno prima sondato la possibilità di trasferirsi a Lanuvio (nel comune dei colli lanuvini il calcio è ormai scomparso, dopo i fasti della D dell’epoca Castelli Romani ndr), ed ora sembrano orientati a restare nel comprensorio di Pomezia.
La trattativa in corso è però soggetta al rispetto di un’ampia serie di garanzie che i dirigenti ancora in carica, quelli con le stellette, intendono verificare. “Per noi, inutile nasconderlo, è una grande amarezza dover chiudere questa esperienza dopo quanto fatto in questi 4 anni – commenta in esclusiva per Il Corriere Laziale il Capitano di Vascello Federico Crescenzi, al momento ancora Presidente del Club negli annuari Figc nonostante il Gruppo Sportivo della Guardia Costiera sia stato disciolto – e vorremmo che la Stella Polare, un’esperienza unica che era stata seguita in tutta Italia dai nostri colleghi, continui a vivere”. “Posso confermarle che siamo in contatto con un gruppo che fa capo al signor Tortosa, e ritengo che entro mercoledì o al massimo giovedì avremo una verifica definitiva: noi vogliamo fare di tutto per non far sparire la Stella Polare, ma vogliamo le massime garanzie. A quel punto noi usciremo dai quadri dirigenziali definitivamente”.
Insomma, una speranza c’è, anche se Crescenzi è chiaro: “Se entro 48 ore non chiudiamo questa operazione, allora meglio consegnare il titolo nelle mani della Figc e dire definitivamente addio all’esperienza Stella Polare”. In questo caso, arriverebbe lo svincolo per i calciatori già tesserati (tutti ancora legati al club, anche se si stanno allenando al momento con altre squadre), l’annullamento del tesseramento per il tecnico Paolo Mazza, che ha lasciato la guida del settore giovanile del Pomezia per tornare ad allenare e un ripescaggio per chi attende ancora, con un posto che si libererebbe dall’Eccellenza fino alla 2° Categoria.
Per il momento, la Stella Polare ha già comunicato al consorzio gestore la disdetta per l'affitto del Comunale di Via Varrone per le gare interne. Mentre resta in piedi (e dovranno prendersene carico eventuali nuovi soci) un contratto onerosissimo che lega la Stella Polare al campo di allenamento (il "Selva dei Pini" all'interno dell'omonimo college).
Insomma, mentre la notte di San Lorenzo si avvicina, con il picco di stelle cadenti previsto per il 13 agosto, c’è una Stella, quella Polare, che non vuole spegnersi.
L’ipotesi Lanuvio. Nei giorni scorsi si era parlato, nell’ambito dell’operazione Tortosa, anche di un trasferimento a Lanuvio. Sul tavolo c’era l’ipotesi di salvare la società, attendere il via libera (tutto da verificare per casi del genere, però) a giocare per quest'anno le gare interne al "Martufi", per poi procedere al cambio di denominazione e sede sociale tra un anno, quando le norme lo avrebbero consentito. Ipotesi, è opportuno dirlo, che al momento sembra però tramontata.
Sarebbe stata la rinascita del calcio a Lanuvio, dopo i fasti degli anni ‘90. Nel 1998/99 la squadra castellana vinse infatti il girone B davanti all'Aprilia e poi in estate si trasformò in Castelli Romani dando vita ad una partnership con Camerini che aveva nel frattempo "prestato" la sua Albalonga a Di Bisceglia per la prima prova di dilettantismo all'allora Candiani. L'esperienza della Castelli Romani naufragò presto, Camerini ripreso la sua creatura e la Castelli Romani finì ultima nel suo girone, retrocesse e poi non riuscì neppure ad iscriversi in Eccellenza, finendo per scomparire.