SICUREZZA SUI CAMPI

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2016 10:07
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DELIIA
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14/10/2010 23:37

QUINTA UDIENZA PER LA MORTE DI ALESSANDRO BINI
.pubblicata su FACEBOOK da Delia Santalucia Bini il giorno giovedì 14 ottobre 2010

Riassunto delle puntate precedenti:

Alessandro Bini muore il 2 febbraio 2008 dopo aver colpito con il torace contro una manetta di irrigazione posta a bordo del campo S'Anna B gestita dalla società Almas mentre stava disputando una partita di calcio del campionato giovanissimi 93.

Viene imputato per omicidio colposo il fu presidente dell'Almas Attilio Massolo che prima dell'udienza preliminare muore dopo una grave e lunga malattia, già presente prima del 2 febbraio.

Ma il PM dopo le opportune perizie iscrive sul registro degli indagati l'ex arbitro e oggi ex fiduciario dei campi sportivi Sandro Silvestri che fa parte del Cr Lazio della LND, perchè dalla perizia si evince che l'omologazione di quel campo avvenuta nel 2005 da lui debitamente sottoscritta e avallata dal Presidente del CR Lazio Melchiorre Zarelli è falsata per effetto di misurazioni errate (praticamente ha dato i numeri), quindi il Silvestri all'udienza preliminare viene rinviato a giudizio per i seguenti capi di imputazione: Omicidio Colposo e Falso Ideologico.

Inizia il calvario delle udienze tra testimoni dell'accusa e della difesa per accertare se quel rubinetto c'era quando è stata eseguita l'omologazione ma tutti sanno che quel rubinetto c’è sempre stato e anche il compianto segretario dell’Almas Sergio Nicolai dichiarò ai giornali, quando avvenne l’accaduto, che il rubinetto era li da 30 anni.

In questi due anni le mie orecchie hanno dovuto ascoltare dichiarazioni da parte di testimoni della difesa che non stanno ne in cielo e ne in terra, dichiarazioni che vanno in collisione l’una contro l’altra, campi che vengono traslati, bandierine a giavellotto che invece erano a canotto sino ad arrivare quella analisi profonda di un eccelso Architetto che riportata, nella perizia a favore dell’imputato che “ abbiamo scavato ed abbiamo visto che la calce utilizzata per la segnatura del rettangolo di gioco per effetto delle piogge si è depositato nel substrato del terreno formando un blocco duro e abbiamo notato che era spostato di circa 10 15 cm rispetto alla segnatura evidente di tale rettangolo”. Ma a questo esimio professionista nessuno gli ha detto che per effetto di un fenomeno fisico la calce con l’acqua si infiltra nel substrato del terreno non in perpendicolare ma estendendosi a macchia d’olio????

Be insomma ho sentito raschiare le unghie sugli specchi per appigliarsi a dei particolari che potessero scagionare il Silvestri.

Ma oggi 14 ottobre, quinta udienza, ho potuto apprendere ancora di più dall’ex presidente del Comitato Regionale AIA per il coordinamento delle designazioni arbitrali Sig. Alessandro Cavanna che è stato udito in qualità di teste della difesa.

Alla domanda “ L’arbitro ha l’obbligo di verificare le dimensioni del terreno di giuoco e del campo di destinazione ( fasce laterali)? Lo stesso ha risposto : “ Si un controllo generale, e su richiesta esplicita formulata in forma scritta da parte dei giocatori e/o dai dirigenti della squadra ospitata deve verificare che sussista l’irregolarità anche con il metro e qualora de visus riscontri tale irregolarità deve ordinare ai dirigenti della squadra ospitante il ripristino e ove non ci fosse la possibilità di ripristino immediato, non deve dare inizio alla gara menzionando le motivazioni nel referto (rapporto di gara).

Se oggi ci fosse stato Totò avrebbe detto: “Alla faccia del bicarbonato di sodio”, ma io mi limito a dire qui mi si apre un mondo perché dal prossimo sabato dove verranno giocate migliaia di partite di campionati minori in Italia, tutti gli arbitri oltre al fischietto, strumento necessario per essere un giudice di gara, dovranno munirsi anche del metro per verificare che le misure dell’area, dove si svolge un partita, sia regolare e conforme ai regolamenti dettati.

E allora la domanda mi sorge spontanea: se esistono anche delle responsabilità di questo tipo perché l’arbitro che il 2 febbraio del 2008 ha diretto la partita dove ha trovato la morte mio figlio non è stato iscritto sulla lista degli indagati? E anche a livello civile questo punto posso portare in giudizio il CRA Lazio perché un suo tesserato non ha visto che quel rubinetto era all’interno del campo per destinazione e che contravveniva al regolamento.

Silvestri perché lei sta trovando altri responsabili a questa triste vicenda, ma si rende conto che il numero maggiore di arbitri che dirigono le partite di campionati giovanili sono dei ragazzini che hanno al massimo 18 anni.

Perché cercare il colpevole tra questi ragazzi per colpe che ha lei …Semplice .non ha fatto il suo dovere!!!

Ha scritto su quel verbale ufficiale, su carta intestata FIGC, misure inesistenti e ha concesso una omologazione che non doveva concedere.

Le ricordo inoltre che nello spogliatoio degli arbitri deve essere affissa una copia della avvenuta omologazione del campo di gioco.

Comunque spero che la prossima udienza fissata lunedì 13 dicembre 2010 per la discussione finale e per l’emissione del dispositivo di colpevolezza o di assoluzione metta fine a questa farsa….
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