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Ultimo Aggiornamento: 07/04/2013 09:18
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01/08/2009 09:47

ANDARE SCALZI E' UN SEGRETO DI BUONA SALUTE??
Antonio Miotto su Il Messaggero

Andare scalzi è un segreto di buona salute?

Sembra un assurdo, ma le statistiche dimostrano che la più alta incidenza di decessi per cancro si verifica nei Paesi i cui abitanti portano scarpe moderne che deformano il piede

Le famiglie che ogni tanto ospitavano il grande Einstein rimanevano sbalordite nel constatare che lo scienziato non possedeva le pantofole quando si intratteneva a casa. Infatti, Einstein, si toglieva semplicemente le scarpe e girava per la casa con le sole calze sui piedi. Si trattava della solita distrazione o della trascuratezza nel vestire? Fino a ieri. eravamo inclini ad accettare queste ipotesi, ma ora, la lettura di un libro sulle malattie dei piedi ci ha insinuato un dubbio che non riusciamo a cancellare. E se la resistenza organica di Einstein e la costanza, nelle meditazioni più vertiginose fossero state in qualche misterioso rapporto con la vitalità dei piedi, mantenuti sani proprio camminando scalzo, senza la tirannia delle scarpe?'

Se il dubbio vi sembra irriverente (anche a noi sembrava cosi), non vi resta che leggere ti libro del dottor Simon J. Wikler che si intitola / vostri piedi e che esce ora tradotto in italiano nelle edizioni Richter di Napoli. Un libro molto strano, certamente. Ma anche denso di annotazioni acute e utili allo studioso di medicina e di biologia che - diciamolo pur francamente - non ha avuto troppo tempo a di-sposizione. per occuparsi delle estremità degli arti inferiori. In­dagare sul cervello, sui polmoni, sul cuore, sul fegato o sui reni, bene; ma centrare tutta una carriera medica soltanto sullo studio e sulla cura del piedi, questo si che non capita di sentire tutti i giorni. Qualche pagina, potrà anche far .sorridere ma il sorriso non è un'arma critica e non ci esonera dal compito di cercare i semi buoni in tutte le teorie.

Cominciamo subito con una «bomba». Gli uomini di laboratorio si spremono le meningi per scoprire le cause del cancro e per mettere a fuoco un rimedio efficace, ma non si sono mai preoccupati di mettere in rappor­to il dilagare dei tumori maligni con le deformazioni dei piedi. Ora cominciate a ridere di gusto con questa trovata e state convincendovi che la storia della medicina, sfrutta un capitolo della fantascienza, ma il dottor Wikler vi blocca il sorriso con una constatazione: le statistiche dimo­strano che la più alta incidenza di decessi per cancro si verifica nei Paesi in cui gli abitanti portano scarpe moderne che deformano il piede, mentre l'incidenza più bassa si registra fra coloro che non conoscono i nostri tipi di calzature o che vanno semplicemente a piedi nudi. Prendete gli esempi degli Stati Uniti. della Svizzera, dell'Inghilterra o della Danimarca e trovate che i decessi annuali oscillano da 180,9 al 147,4 (su ogni l00.000 morti) e il confronto vi rivela che le cifre scendono all'86.2 per l'Italia, al 14 per il Perù e all’11,3 per Ceylon. Siccome in questi ultimi Paesi c'è ancora parecchia gente che va scalza e che porta calzari comodi, ecco che il nostro Autore vi mette la pulce nell'orecchio, insistendo sul valore indicativo di queste statistiche sulla reale possibilità che le scarpe moderne provochino delle malformazioni tali da poter perlo-meno favorire l'insorgere del tumore maligno.

Siccome continuerete a tentennare il capo, il dottor Wikler vi offre subito un risultato di una ricerca personale. Egli si è recato in un villaggio rurale del Messico e ha studiato un gruppo di 36 bambini che non conoscevano neppure l’esistenza delle scarpe. Ha confrontato successivamente lo stato di salute dei piedi de primo gruppo con un altro di 36 bambini convalescenti di febbre reumatica nell'Ospedale di Baltimora e ha terminato la ricerca con un gruppo di controllo: 36 bambini scelti a caso in una piscina pubblica nel quartiere operaio della stessa città. Voi immaginate già le deduzioni: i bambini del Messico hanno una normale flessibilità delle dita e non presentano atrofie muscolari mentre gli altri presentano queste. malformazioni e specialmente i soggetti convalescenti. Conclusione: c'è un preciso rapporto tra febbre reumatica e malformazioni dei piedi.

Ma l'elenco potrebbe continuare con le cardiopatie, e con le malattie dell'apparato digerente, del sistema renale, ecc., per giungere addirittura (e questa è la seconda «bomba» del dottor Wikler) ai disturbi della personalità che siamo abituati a raggruppare nel vasto e inquietante capitolo delle neurosi. Parecchie pagine sono un atto di accusa contro la psicanalisi e la moderna medicina psicosomatica: Freud avrebbe fatto meglio a occuparsi del piedi dei suoi pazienti invece di perdere tempo con l’analisi dei complessi e dei sogni. E' - tanto per concludere con un colpo k.o. - l'Autore vi cita i casi di illustri psichiatri e psicanalisti che sono venuti a bussare alla sua porta per liberarsi da complicati disturbi emotivi. Guariti i piedi, spariti anche i disturbi: vi pare poco?

Ma lasciamo da parte la facile ironia e vediamo quei famosi semi buoni che è doveroso rintracciare anche nelle ipotesi più strabilianti. Lasciamo quindi in pace Freud e gli psichiatri che hanno ritrovato l’equilibrio con la cura dei piedi. Insistiamo piuttosto su certi aspetti positivi della tesi che ci occupa in questo momento. Il primo aspetto é di carattere generale ed è subito delineato con la seguente proposizione: le calzature moderne non rispettano che raramente la «personalità del piede» (non vi faccia paura questa espressione, perché ogni organo vitale del nostro corpo ha un suo insostituibile significato profondo) e quindi tutto il peso corporeo viene spostato in una misura anormale. Nel caso del fanciullo la larghezza totale delle dita dei piedi equivale a quella del torace e anche per l'adulto le cinque dita di un piede non deformato dovrebbero avere una larghezza doppia di quella del calcagno. L'impronta di un piede normale dovrebbe suggerire la forma geometrica del triangolo con l’apice nella zona del calcagno. E siccome le scarpe moderne hanno da tempo prescelto la forma anteriore appuntita, ecco che tutta l'impostazione naturale del piede viene rovinata. E’evidente che le dita, compresse e costrette a sovrapporsi una all’altra, diventano appuntite e allora l'apice del ricordato triangolo non si troverà, più nella zona del calcagno, ma verso le dita. E queste si deformano, si atrofizzano e diventano proprio inutili. La muscolatura s'indebolisce fino a diventare una. debole massa fibrosa. Le delicate ossa delle dita cominciano a premere contro il metatarso che a sua volta preme sul tarso: il risultato è un vero disastro, perché il baricentro del corpo viene spostato in avanti e a lungo andare questa anormale pressione può minacciare non soltanto le ossa dello scheletro ma anche e soprattutto gli organi interni.

E gli altissimi tacchi della moda femminile? Peggio che andare di notte, commenta il nostro autore. Le ossa del calcagno sono robuste e la natura le ha destinate a sopportare il peso maggiore del corpo; mentre le ossa delle dita sono molto più delicate e non dovrebbero affatto essere massacrate da un eccesso di pressione. Ora il tacco alto impedisce il normale movimento del calcagno e il peso del corpo grava tutto sulle delicate ossa delle dita. Le donne si lamentano di invincibili stanchezze, di dolori reumatici o artritici? Non guariranno mai se non sceglieranno la libertà, cioè il tacco basso o addirittura la pantofola piatta.

Come abbiamo detto, il libro del dottor Wikler è un tantino strano e suscita più problemi di quanti ne possa risolvere. L'entusiasmo non è un buon compagno per lo scienziato. Ma con tutte queste riserve, possiamo dire che la cura del piedi è di incalcolabile importanza per l'uomo moderno che non fa altro che correre e affannarsi da mattina a sera. Ci lamentiamo troppo della nostra povera testa e dimentichiamo di pensare onestamente anche ai nostri poveri piedi. Il grande Einstein sapeva questo quando passeggiava scalzo?






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