[POSTQUOTE][QUOTE:135763372=genitore, 06/06/2018 14.54]Effettivamente i bambini iscritti ai provini saranno tanti. Forse 400 per categoria sono tanti ma dipende soprattutto dall'anno. Più sono piccoli e più sono numerosi.
Quindi la prima cosa è vedere di che anno è tuo figlio. Se è un 2008 entrare sarà molto più selettivo rispetto ad un 2013.
Considera poi che per ogni annata, la scuola calcio della Roma ha tanti bambini. Basta vedere sul sito della scuola calcio il numero dei ragazzini già iscritti. Anche 80 per ogni anno. Quindi chi fa il provino non solo deve essere bravo rispetto ai coetanei che provano con lui, ma deve risultare idoneo per entrare a far parte di un gruppo di ragazzi già bravi (o selezionati) che fanno la scuola calcio da qualche anno.
Ricorda inoltre che far parte della scuola calcio della Roma è un grosso impegno anche per i genitori, anche dal punto di vista del tempo libero, soprattutto se non abiti vicino ai campi di allenamento.
Però so che è una bella esperienza formativa, soprattutto quando i ragazzi vanno a fare i tornei fuori regione, e quindi se si ha la possibilità può essere una buona idea mandarci il proprio figlio.
buona fortuna
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Posso darti un consiglio spassionato, per esperienza (da genitore e senza polemica alcuna)
Nello scegliere e/o decidere tieni presente questo: i bambini
a) quando sono piccoli non esiste una scuola calcio migliore di un'altra. Le scuole calcio sono solo una fonte di finanziamento/reddito per l'attività agonista delle società. Quando un bambino è piccolo i metodi di insegnamento ed di allenamento sono molto limitati (improntati sul divertimento) e le aspettative sono del tutto incerte. Per capire in modo ragionevole se un ragazzo ha potenzialità (ma non è cmq certo) devi almeno aspettare tra i 13 ed i 15 anni. Prima è tutta fuffa. E non è affatto detto che chi va alla scuola calcio della Roma o della Lazio, etc... esca meglio di altri
b) più sono piccoli e più vogliono giocare: pensano solo a quello, non al risultato. Siamo noi adulti che gli "imponiamo" il concetto competitivo e quindi la vittoria " a tutti i costi". Loro lottano giocano e si ipegnano solo per compiacere l'ansia degli adulti, ma nella relatà vogliono solo divertisri e stare in compagnia con i loro coetanei. E' a noi adulti che piace il torneo nazionale o internazionale, per loro in fondo è e rimane una semplice partita
c) vivono malissimo le c.d. selezioni: le vivono male nel momento in cui li buttano nella mischia con 400 coetanei (perdono identità), le vivono male se sono scartati subito (incrinando il loro personale concetto di "sicurezza" ) e le vivono molto peggio se poi alla fine dell'anno, non sono confermati (è difficile spiegare ad un bambino... ti hanno scartato perchè per loro non sei bravo abbastanza... l'impatto per i piccoli non è semplice)
Detto questo, in bocca al lupo :)