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Fabbro accusa Montella:
"Non ha rispetto"
Il derby Giovanissimi ha lasciato strascichi. Il tecnico laziale accusa: "Non mi era mai successo che un allenatore mi dicesse come dovevo giocare. Aver fatto la Serie A non vuol dire poter dire tutto".
Non finisce qui. Il derby dei Giovanissimi Nazionali, terminato con la vittoria della Roma per 3-1 a Trigoria, continua nelle parole dei due tecnici che continuano a beccarsi. Subito dopo la fine dell'incontro, infatti, l'aereoplanino giallorosso Vincenzo Montella aveva dato un colpo al cerchio ed uno alla botte, affermando sulla Lazio: "Hanno una buona organizzazione di gioco, è una squadra ordinata, anche troppo. A questa età non dovrebbe esserci esasperazione tattica, il calcio è ancora un divertimento, io preferisco far esprimere i miei giocatori e dare loro libertà". Accuse neanche tanto velate quelle dell'allenatore della Roma, a cui Fabbro ha risposto da par suo, in una polemica che ormai dura da qualche tempo (anche prima del derby): "Non mi era mai successo che durante una gara, il tecnico avversario contestasse, con scherno, l'organizzazione di gioco della mia squadra prima in panchina e poi a fine partita con gli organi di informazione. Non mi era mai successo che un allenatore mi dicesse come avrei dovuto giocatore e soprattutto quale metodo utilizzare". Oltre a questo Fabbro contesta all'aereoplanino anche un atteggiamento incomprensibile con l'arbitro: "Non mi era mai successo neanche che un allenatore avversario chiedesse all'arbitro di impedirmi di dare disposizioni dalla panchina alla mia squadra, richiesta bocciata….perchè la cosa lo infastidiva…. Io credo che l'arroganza non può far parte del mondo del calcio e soprattutto non può essere esercitata da chi fa il tecnico di settore giovanile di una squadra professionistica. Aver giocato in Serie A non ti esime dal rispetto delle persone e del lavoro degli altri". Fabbro poi continua. "Contro la Roma a volte ho vinto e altre ho perso, proprio perché la società giallorossa è da sempre una rivale all'altezza. E' la prima volta che mi scontro con una situazione del genere. Sono molto amareggiato per questo comportamento, perché il settore giovanile della Roma, così come quello di altri grandi club fa parte del patrimonio calcistico del Paese, che non può essere offuscato da comportamenti di questo genere. Nella speranza che episodi come questi non si ripetano in futuro, auguro a tutti le migliori fortune".