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Le nazionali Under, ci mostrano chi in Italia viene considerato un ""talento""

Ultimo Aggiornamento: 17/10/2017 15:43
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OFFLINE
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Città: ROMA
Età: 35
Sesso: Maschile
08/10/2017 14:25

Ci tengo a condividere con voi questo articolo, perché ci da un'idea chiara di chi in Italia ha un futuro da calciatore.

Quindi possiamo semplificare questo scempio dicendo: "sei di Gennaio, Febbraio o Marzo? Allora le tue probabilità salgono in maniera esponenziale, e sogna ragazzo sogna, che probabilmente il tutto diventerà realtà; sei di Ottobre, Novembre o Dicembre? Allora guarda, ci dispiace però in fondo alla via c’è una bella scuola di canto. Prova lì".

www.crisidelcalcioitaliano.it/italia-nazionali-under-strana-interpretazione-della-parola-...

Buona lettura, ma soprattutto buona Domenica

A presto

Daniele
www.crisidelcalcioitaliano.it
neutro
[Non Registrato]
08/10/2017 19:33

crisi del calcio italiano
D'accordo praticamente su tutto,il problema è ancora più profondo,da qualche anno gli "addetti ai lavori" italiani usano come parametro caratteristiche che con il calcio latino hanno poco a che fare..fisicità,centimetri,stazza...poi se hai problemi a stoppare un pallone,poco male.Gli spagnoli per esempio,sfruttano le caratteristiche tipiche delle popolazioni latine,la natura mi ha dato queste misure..uso la tecnica.In Italia invece,sempre per il solito complesso di inferiorità,si scimmiotta da qualche anno uno sport che con il calcio ha qualche similitudine,il rugby,dove effettivamente la fisicità e'preponderante.I risultati sono sotto gli occhi di tutti,tecnica approssimativa nella stragrande maggioranza dei casi,ma talento pochissimo.Il Calcio è oltre alla corsa,alla grinta,ai centimetri,uno sport di abilità,l'unico sport dove continuamente devi risolvere un problema e se vieni allenato solo a fare solo due o tre movimenti standard,non basta.Ricominciamo ad allenare la tecnica,che poi è stata la caratteristica principale dei calciatori italiani,quindi se sei altissimo,potentissimo,grintosissimo ma con i piedi hai grossi problemi,potrai diventare un giorno un grande campione,ma di rugby.Saluti.
OFFLINE
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08/10/2017 20:22

Ottimo commento
Buonasera a tutti, Condivido a pieno il tuo commento, ti assicuro che stiamo parlando della stessa cosa.

Il Relative Age Effect (RAE) è soltanto il sintomo del problema.
Vengono selezionati i ragazzi nati nei primi mesi dell'anno perché Generalmente chi nasce prima è più alto, più pesante, più forte e potente dei propri coetanei, presenta arti inferiori più lunghi, è più rapido, veloce, agile e coordinato, e presenta enormi vantaggi anche dal punto di vista psicologico.

Quando poi si va a parlare delle differenze in termini di maturità biologica allora i gap diventano molto più grandi.

Tutte queste tematiche andrebbero rivolte a favore come succede in tutti i movimenti più blasonati che stanno lavorando egregiamente e i risultati parlano da soli.

Purtroppo la reale situazione italiana è questa e la cosa che più fa male è che media e addetti ai lavori la tengono nascosta riempiandoci di favole e bugie.

I nostri ragazzi sono il capitale umano da salvaguardare in primis come futuri cittadini e perché no per i più meritevoli anche come giocatori del gioco più bello del mondo.

Il Gioco: oramai non più considerato tale
OSSERVATORE
[Non Registrato]
09/10/2017 09:17

Re: Ottimo commento direi perfetto
[POSTQUOTE][QUOTE:134999804=DanieleLalli, 08/10/2017 20.22]Buonasera a tutti, Condivido a pieno il tuo commento, ti assicuro che stiamo parlando della stessa cosa.

Il Relative Age Effect (RAE) è soltanto il sintomo del problema.
Vengono selezionati i ragazzi nati nei primi mesi dell'anno perché Generalmente chi nasce prima è più alto, più pesante, più forte e potente dei propri coetanei, presenta arti inferiori più lunghi, è più rapido, veloce, agile e coordinato, e presenta enormi vantaggi anche dal punto di vista psicologico.

Quando poi si va a parlare delle differenze in termini di maturità biologica allora i gap diventano molto più grandi.

Tutte queste tematiche andrebbero rivolte a favore come succede in tutti i movimenti più blasonati che stanno lavorando egregiamente e i risultati parlano da soli.

Purtroppo la reale situazione italiana è questa e la cosa che più fa male è che media e addetti ai lavori la tengono nascosta riempiandoci di favole e bugie.

I nostri ragazzi sono il capitale umano da salvaguardare in primis come futuri cittadini e perché no per i più meritevoli anche come giocatori del gioco più bello del mondo.

Il Gioco: oramai non più considerato tale[/QUOTE][/POSTQUOTE]

Sono perfettamente d'accordo, Vi porto un'esperienza personale: mio figlio classe 2004, per sua scelta ha voluto cambiare societa' passando da una elite a una regionale. Questo per vari motivi personali, premetto che non è un fenomeno ma un ragazzo che sia applica molto è di settembre e l'anno scorso ha fatto un campionato sotto età, molte volte infortunato e slatter, a frequentato per qualche anno una scuola calcio professionistica che gli ha dato una formazione tecnica molto importante. Questa premessa è necessaria per raggiungere il punto, quest'anno passando con questa nuova più piccola società, ma gestita molto bene, si è reso conto di essere considerato uno dei più bravi tecnicamente quindi anche se meno dotato fisicamente riesce a dire la sua. In squadra ci sono invece dei ragazzi dotatissimi fisicamente, secondo me potrebbero fare atletica leggera, ma con tecnica di base molto approssimativa, quindi palla lunga e pedalare bravissimi, ma stoppare una palla neanche a parlarne. Questi ragazzi vengono da società molto importanti e mi è stato detto che nelle classi non agonistiche erano fenomeni, prorompenti fisicamente gol da centrocampo etc. ora non la prendono più. Questo è un semplice esempio di come per raggiungere presto obiettivi importanti si agevolino ragazzi dotati fisicamente e psicologicamente solo perchè più grandi o per eta' o perche madre natura è stata generosa, sottovalutando pero' la formazione tecnica che invice ti porterai avanti per tutta la vita calcistica.
Saluti
OFFLINE
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09/10/2017 12:02

Buongiorno
Grazie del racconto, di questa esperienza diretta.

Buona giornata

Daniele
Da chi ama questo sport
[Non Registrato]
09/10/2017 12:43

Re:
Vi mando semplicemente questo link per una buona lettura. Il modello tedesco mi risulta essere un modello vincente, ma in Italia siamo indietro... TROPPO indietro.
La FIGC non VUOLE capire o fa finta di non capire.
Non mi soffermerei sulle statistiche dei semestri o delle caratteristiche fisiche dei ragazzi.
A mio modesto parere esistono troppe scuole calcio non pronte, troppe categorie giovanili e troppi personaggi oscuri che ruotano intorno a questo mondo per GUADAGNARE. Ricordiamoci che i veri talenti del calcio italiano sono nati in scuole calcio GRATUITE.

www.calcioefinanza.it/2017/07/03/modello-tedesco-organizzazione-centri-f...

Grazie e scusate l'intromissione
OFFLINE
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09/10/2017 12:49

Eccomi
Ciao, grazie del link ho letto brevemente ma già mi era capitato sotto mano.

Da parte mia non c'è la voglia di soffermarsi sulle selezioni dei ragazzi e le loro modalità.

Sono più che d'accordo con te, e ti aggiungo che i migliori talenti del passato e del presente nella maggior parte dei casi non provengono proprio da scuole calcio o per meglio dire non si può attribuire meriti alle scuole calcio. Ma a al gioco libero, alla pratica deliberata vera chiave del talento.

www.crisidelcalcioitaliano.it/sottovalutato-dimenticato-triste-destino-del-gioco...

Per quanto riguarda il modello tesdesco, mancano degli aspetti fondamentali che non ci vengono mai raccontati come le tematiche affrontate in collaborazioni con università! Di fondamentale importanza, ma , avremo modo di trattare le tematiche Germanie Belgio e Spagna in maniera approfondita sul sito www.crisidelcalcioitaliano.it

cosi da non dover sempre far riferimento alle favole che addetti ai lavori e media ci raccontano gioarnalmente.

Un saluto a tutti e complimenti per gli spunti interessanti. Davvero si vede che amate questo gioco.
OSSERVATORE
[Non Registrato]
09/10/2017 13:18

Re: a mio parere
[POSTQUOTE][QUOTE:135001283=DanieleLalli, 09/10/2017 12.49]Ciao, grazie del link ho letto brevemente ma già mi era capitato sotto mano.

Da parte mia non c'è la voglia di soffermarsi sulle selezioni dei ragazzi e le loro modalità.

Sono più che d'accordo con te, e ti aggiungo che i migliori talenti del passato e del presente nella maggior parte dei casi non provengono proprio da scuole calcio o per meglio dire non si può attribuire meriti alle scuole calcio. Ma a al gioco libero, alla pratica deliberata vera chiave del talento.

www.crisidelcalcioitaliano.it/sottovalutato-dimenticato-triste-destino-del-gioco...

Per quanto riguarda il modello tesdesco, mancano degli aspetti fondamentali che non ci vengono mai raccontati come le tematiche affrontate in collaborazioni con università! Di fondamentale importanza, ma , avremo modo di trattare le tematiche Germanie Belgio e Spagna in maniera approfondita sul sito www.crisidelcalcioitaliano.it

cosi da non dover sempre far riferimento alle favole che addetti ai lavori e media ci raccontano gioarnalmente.

Un saluto a tutti e complimenti per gli spunti interessanti. Davvero si vede che amate questo gioco.[/QUOTE][/POSTQUOTE]

Scusa ma non la penso così. Di giocatori di talento che solo tramite il talento sono arrivati al professionismo ce ne sono molto pochi. Quando parlo con mio figlio, volendolo stimolare, non faccio l'esempio di baggio del piero totti etc., ma riporto come esempio gattuso, vero prodotto di un calcio fatto di applicazione voglia abnegazione ma non certo di talento o di fisico prorompente. Quando facevo io i nagc o il csi gli istruttori più bravi ci vacevano fare il muro, la palla appesa al filo, lo stop per poi farci fare lo stop orientato, questo era l'abc del calcio. ora pseudo scuole calcio pensano al lucro e fanno fare gli istruttori quando va bene a qualche ex calciatore di buona volonta', quando va male a qualche esaltato che pensa solo a se stesso e a quello che poteva essere e che non è stato. La federazione deve controllare seriamente quando autorizza qualcuno a creare una scuola calcio. Quando si parla di scuola a ragazzi dai 5 ai 12 anni la questione è molto delicata. Saluti
OFFLINE
Post: 14
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Età: 35
Sesso: Maschile
09/10/2017 14:11

la Questione è più che delicata. Da laurato in scienze motorie condivido a pieno che con i bambini devono esserci professionisti. Mi spiego meglio, ogni ragazzo è un sistema complesso ed unico e la bravura di un formatore, una guida, un mediatore, da non confondere con l'allenatore, sta proprio nel riuscire a far germogliare quello che ogni ragazzo ha dentro.

Io parto sempre da un concetto pedagogico determinante: L'insegnamento cosi come ci vogliono far credere, non esiste, perché l'apprendimento deriva dall'esperienza e che senza divertimento i bambini non apprendono in modo corretto. Al che mi domando il perché nelle scuole calcio (che già dal nome fanno capire che non sia proprio un luogo divertente) si ostinino a lavorare con metodi direttivi e di comando: un bambino che esegue un ottimo esercizio sotto la guida stretta di un ""allenatore"" non è sinonimo di ottimo apprendimento e questo a mio parere è un passaggio spesso e volentieri dimenticato.

Di talenti che hanno fatto e fanno la storia cresciuti creando calcio in un parco in una via o un oratorio ce ne sono a valanga.

Questa è la mia visione (in sintesi) del gioco del calcio, tu mi citavi il battimuro..per esempio è un gioco, un gioco libero del ragazzo. Ottimo si può partire da li ed arrivare a chissà quale altra regola o scenario, ma perché i grandi devono decidere regole, andamento e tipo di tecnica? Non possono guidarci i bambini e i ragazzi? Poi ci lamentiamo che abbiamo calciatori che non sono in grado di gestire situazioni o creare giocate illuminanti, estrose!

Esiste una tecnica corretta nel gioco del calcio? Io dico di no.

Credo che noi tutti, adulti, dovremmo fare un passo indietro e lasciare più spazio al formatore più esperto: Il gioco, il gioco libero.

A presto buon pranzo

Daniele
OSSERVATORE
[Non Registrato]
09/10/2017 15:41

Re: io la penso così
[POSTQUOTE][QUOTE:135001618=DanieleLalli, 09/10/2017 14.11]la Questione è più che delicata. Da laurato in scienze motorie condivido a pieno che con i bambini devono esserci professionisti. Mi spiego meglio, ogni ragazzo è un sistema complesso ed unico e la bravura di un formatore, una guida, un mediatore, da non confondere con l'allenatore, sta proprio nel riuscire a far germogliare quello che ogni ragazzo ha dentro.

Io parto sempre da un concetto pedagogico determinante: L'insegnamento cosi come ci vogliono far credere, non esiste, perché l'apprendimento deriva dall'esperienza e che senza divertimento i bambini non apprendono in modo corretto. Al che mi domando il perché nelle scuole calcio (che già dal nome fanno capire che non sia proprio un luogo divertente) si ostinino a lavorare con metodi direttivi e di comando: un bambino che esegue un ottimo esercizio sotto la guida stretta di un ""allenatore"" non è sinonimo di ottimo apprendimento e questo a mio parere è un passaggio spesso e volentieri dimenticato.

Di talenti che hanno fatto e fanno la storia cresciuti creando calcio in un parco in una via o un oratorio ce ne sono a valanga.

Questa è la mia visione (in sintesi) del gioco del calcio, tu mi citavi il battimuro..per esempio è un gioco, un gioco libero del ragazzo. Ottimo si può partire da li ed arrivare a chissà quale altra regola o scenario, ma perché i grandi devono decidere regole, andamento e tipo di tecnica? Non possono guidarci i bambini e i ragazzi? Poi ci lamentiamo che abbiamo calciatori che non sono in grado di gestire situazioni o creare giocate illuminanti, estrose!

Esiste una tecnica corretta nel gioco del calcio? Io dico di no.

Credo che noi tutti, adulti, dovremmo fare un passo indietro e lasciare più spazio al formatore più esperto: Il gioco, il gioco libero.

A presto buon pranzo

Daniele[/QUOTE][/POSTQUOTE]
Secondo me il gioco del calcio è composto dal giusto connubio tra estro, tecnica fisicità e abnegazione. La tecnica che io chiamo subliminale è quella che permetteva a Maradona pelè a platini, ai grandi campioni di fare cose che non sanno neanche spiegare o insegnare, gli viene perchè dettata dal genio innato. Tutti gli altri devono applicarsi fare di necessità virtu', tirare fuori dal fisico quello che ti manca per essere un buon calciatore. La scuola calcio olandese ci ha spiegato che per uno sportivo normale per diventare calciatore ha bisogno di tre qualità, testa, fisico e tecnica di base.
Saluti

genitore
[Non Registrato]
09/10/2017 16:31

Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:134998809=DanieleLalli, 08/10/2017 14.25]Ci tengo a condividere con voi questo articolo, perché ci da un'idea chiara di chi in Italia ha un futuro da calciatore.

Quindi possiamo semplificare questo scempio dicendo: "sei di Gennaio, Febbraio o Marzo? Allora le tue probabilità salgono in maniera esponenziale, e sogna ragazzo sogna, che probabilmente il tutto diventerà realtà; sei di Ottobre, Novembre o Dicembre? Allora guarda, ci dispiace però in fondo alla via c’è una bella scuola di canto. Prova lì".

www.crisidelcalcioitaliano.it/italia-nazionali-under-strana-interpretazione-della-parola-...

Buona lettura, ma soprattutto buona Domenica

A presto

Daniele
www.crisidelcalcioitaliano.it [/QUOTE][/POSTQUOTE]

complimenti per gli articoli che scrivi , sui quali si può non essere completamente d'accordo ma possono essere da spunto a discussioni interessanti.
La data di nascita per i ragazzi è molto importante soprattutto per quei ragazzi che maturano fisicamente prima... per non parlare poi di chi ha la data di nascita palesemente taroccata....

e farei anche un altra ricerca: ovvero la professione e/o il reddito dei genitori dei talenti.....



da chi ama questo sport
[Non Registrato]
10/10/2017 12:41

Re: Re:
Caro genitore, così però cadiamo nella polemica. Il tema in generale è interessante e rovinarlo con dietrologia che non serve a nulla è un peccato. Dovremo invece tutti lavorare per migliorare la situazione generale, per esempio se hai le prove che esistono genitori che pagano e sai a chi danno i soldi e per che cosa, denunciali... società e genitori.
Daniele, se ti serve un aiuto per andare in Federazione e aiutarla a capire, io ci sono!
Ma vorranno?
OFFLINE
Post: 14
Città: ROMA
Età: 35
Sesso: Maschile
17/10/2017 14:41

scusate l'attesa
ciao ( da chi ama questo sport) se vuoi puoi scrivermi in privato: daniele.lalli@crisidelcalcioitaliano.it
Genitore 2
[Non Registrato]
17/10/2017 15:43

Re: Re: Re:
[POSTQUOTE][QUOTE:135004602=da chi ama questo sport, 10/10/2017 12.41]Caro genitore, così però cadiamo nella polemica. Il tema in generale è interessante e rovinarlo con dietrologia che non serve a nulla è un peccato. Dovremo invece tutti lavorare per migliorare la situazione generale, per esempio se hai le prove che esistono genitori che pagano e sai a chi danno i soldi e per che cosa, denunciali... società e genitori.
Daniele, se ti serve un aiuto per andare in Federazione e aiutarla a capire, io ci sono!
Ma vorranno? [/QUOTE][/POSTQUOTE]

Scusami ma credo che il sig. Genitore non aveva fatto una polemica a caso, credo si riferisca all'altro scandalo dei convitti......
Qunati sono i genitori che possono permettersi di mantenere un figlio dai 500 agli 800€ mese per farlo giocare in qualche squadra professionista, poco importa la se di A, B o C???

Forse per quello voleva una statistica sui genitori dei ragazzi passati al professionismo.

Ma credo che non sia una cosa illegale e solo chi può permetterselo e chi no, dirò una bestemmia è come una università privata (Luiss o Bocconi) con una statale [SM=g27992] [SM=g27992]
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