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Giusta sentenza

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2015 14:44
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Svincolo
[Non Registrato]
17/04/2015 11:52

Potrebbe costituire una rivoluzione nel calcio giovanile italiano la sentenza del giudice di pace di Verbania Carlo Crapanzano, confermata in Appello, che riguarda la questione dei “cartellini” che vincolano i calciatori che giocano nelle juniores. Il caso riguarda un ragazzino, minorenne, che nell’agosto 2011 firmò, con i genitori il “cartellino” per poter giocare nel campionato juniores. L’anno successivo la sua squadra, la Asd Virtus Villadossola, decise di non partecipare al campionato juniores e quindi tutti i calciatori che ne facevano parte nell’anno precedente, per poter giocare in altra squadra, dovevano “riscattare” il cartellino. Ai genitori per “svincolare” il giovane fu chiesto di pagare 1500 euro. Il giudice di pace di Verbania, però, ha giudicato non valido il contratto che vincolava il giovane alla società: trattandosi infatti di un atto di straordinaria amministrazione la firma del cartellino secondo il giudice necessita della presenza di un giudice tutelare. Ciò significa, dunque, che il ragazzo può scegliere dove giocare senza doversi accollare le spese del cartellino, che spesso sono anche piuttosto onerose. Il contratto, infatti, secondo quanto deciso da Crapanzano, limita la libertà del minore fino al venticinquesimo anno di età. L’atto è stato quindi annullato e la Virtus Villa ha dovuto restituire i 1500 euro alla famiglia del ragazzo. La squadra ha presentato un appello: il giudice del Tribunale civile di Verbania Mauro D’Urso ha confermato la sentenza di annullamento del contratto. La questione è di grande attualità: se ne era occupata anche la trasmissione “Le Iene” nella puntata dello scorso 2 aprile. L’allora sottosegretario Delrio si è impegnato a modificare la situazione. La sentenza verbanese crea un precedente per circa 600 mila ragazzi che in Italia giocano nelle juniores di calcio. Commenta il presidente della Figc Piemonte e Valle d’Aosta Ermelindo Bacchetta: “Devo consultare l’ufficio legale della Federazione prima di esprimere un commento. Come prima impressione posso dire che questa sentenza renderebbe impraticabile non solo il calcio ma anche le altre discipline sportive. Vorrebbe dire che 4 o 5 milioni di ragazzi in Italia dovrebbero andare con i genitori davanti a un giudice tutelare. Nessuno giocherebbe più a pallone. Se poi venissero meno i vincoli, o non si farebbero più attività sportive o le famiglie pagherebbero ogni mese somme ben superiori per far giocare a calcio i propri figli”.
CICCIO
[Non Registrato]
17/04/2015 14:44

CHE PROBLEMA C'E'..?
Sentenza giustissima,i ragazzi pagano la retta annuale per giocare al calcio, punto.
Se vogliono andare da qualche altra parte e' giusto che vadano dove vogliono.
Non si capisce perché questa regola per cui diventi di proprieta' delle società..incredibile .
Se poi uno va a fare il professionista e' un altro discorso, c'e' un rapporto di lavoro con tutte le conseguenze del caso .
A quanto sembra questa regola esiste solo in Italia e in Grecia..e ti pareva...ahahaah
Se faccio il dilettante e quindi gioco al calcio per diletto...lo dice la parola, quindi gioco con chi voglio e quando voglio.
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